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Fortitudo Bologna

Troppo stanca la Fortitudo, che cade contro Cento 80-67

La Fortitudo non riesce a trovare il sesto sigillo consecutivo: alla Baltur Arena di Cento l’epilogo è amaro per i biancoblù, sconfitti 80-67

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Simon Anumba crediti Fortitudo Pallacanestro
Simon Anumba (©Fortitudo Pallacanestro Bologna)

SELLA CENTO 80 – 67 FLATS SERVICE FORTITUDO BOLOGNA (15-19;27-27;20-11;18-10)

Sella Cento: Scarponi, Tanfoglio 3, Piazzi ne, Conti 19, Berdini 12, Devoe 19, Montano, Verones nei, Guerrieri, Davis IV 11, Fall 5, Tiberti 11. All. Di Paolantonio

Flats Service Fortitudo Bologna: Sarto 8, Anumba 12, Della Rosa 16, Sorokas 23, Guaiana, Fantinelli 5, Mazzola 3, Barbieri, Moretti, Gamberini. All. Caja

Qui le statistiche complete

Il basket è uno sport dove si gioca in 5, con 5 cambi. Se mancano forze fresche, difficilmente il sangue resta freddo così tanto a lungo da non essere fatale. É la storia della Fortitudo a Cento, oggi pomeriggio, che dopo un tempo cade sotto le bombe di Cento, più profondo e attento quando la palla era da mettere dentro. L’unica nota positiva è il rientro del figliol prodigo Anumba, che nonostante le voci d’addio offre non solo una prestazione gagliarda, ma si prende gli applausi a scena aperta di una Baltur Arena, ad ampi tratti, coloratissima di bianco e di blu.

La cronaca di Cento-Fortitudo: primo tempo

Quintetti iniziali:

Sella Cento: Conti, Bertini, Devoe, Davis, Fall.

Fortitudo Bologna: Fantinelli, Guaiana, Sarto, Anumba, Sorokas

Caja spedisce in quintetto Anumba, che dopo un sottomano tragicamente sbagliato viene sommerso con l’allegra compagnia dai pupazzi del Teddy Bear Toss. Il primo cesto in biancoblù per l’oggetto più misterioso del mercato arriva comunque poco dopo, Cento tripleggia un paio di volte e Caja, dopo aver visto Sarto sbagliare una schiacciata che sarebbe stata degna del Dunk Contest preferisce chiamare minuto per valutare chi mettere per primo sulla sedia elettrica. Ah, e Guaiana si scaviglia dopo 2′, perché la Dea Fortuna ci vede sempre benissimo. Sale di giri l’Aquila, che trova in Anumba 6 punti tutti di fisico e sportellate. Cento resta in scia, ma la Effe risponde colpo su colpo, buttando nella mischia anche Gamberini poco prima che suoni la sirena del primo quarto sul 15-19.

10-0 senza tanti giri di parole della Fortitudo, che beneficia del trionfale ingresso della Fossa in una Baltur Arena rumoreggiante dinanzi alle follie dei propri beniamini. Stavolta a fermare il crono è Di Paolantonio, e l’inerzia passa rapidamente dalla parte della Benedetto, con Caja che rischia di spaccare la lavagnetta con una mossa da karateka, tanta è la furia del coach. Dentro Anumba e torna l’ordine dalla sponda biancoblù, che viene tuttavia trivellata di bombe biancorosse, apparentemente l’unica soluzione (ma vincente) dei centesi. Arrivano i primi minuti anche per Moretti, Cento non si scolla e la Fortitudo fa quel che può per contenere il rientro casalingo: cesto sul gong per i biancorossi, che vanno negli spogliatoi accorciando a 42-46.

Simon Anumba crediti Fortitudo Pallacanestro

Simon Anumba, 10 punti nel primo tempo di Cento-Fortitudo (©Fortitudo Pallacanestro)

Secondo tempo

É proprio l’Anumba Day: rientro in campo veemente da parte di Cento, che se non scollina è proprio per merito del numero 6 biancoblù. La Benedetto tocca per la prima volta dopo tempo il -1, Caja ferma nuovamente la ciurma per placare i bollori biancorossi e, se da un lato Cento fatica ben di più nel trovare il ferro, la Fortitudo deve fare i conti con una penuria offensiva degna delle piaghe d’Egitto. Primo vantaggio casalingo che fa alzare i giri del motore alla Baltur Arena, che tocca il +7 con Devoe, che poco dopo inchioda posterizzando proprio Anumba. Craniata tra Sorokas e Montano che chiude il penultimo parziale, ribaltato da Cento 62-57.

Troppo, troppo caos al rientro in campo, con la Fortitudo che ha il merito perlomeno di metterci gambe e polmoni, ma pecca mostruosamente di fiato e idee in attacco. -12 a 7′ da giocare che sa di remi in barca non tanto perché manchi il tempo, ma le energie. Sorokas mette le mano su 4 punti su 4 per la Effe e lo svantaggio inizia a prendere sembianze meno kilometricamente distanti, e peccato che la palla strappata dal piccolo Gamberini al grande Davis venga fischiata come contesa, perché sarebbe stato un plus meritato sul tabellino del giovane play. La Fortitudo scivola nuovamente sulla doppia cifra di svantaggio e ora, di cartucce, non ne resta nemmeno una: 80-67 finale, avanti, avanti.

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