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Fortitudo Bologna

La Effe da 0 a 100 – 10 statistiche di Fortitudo-Forlì

La Fortitudo batte Forlì e resta ancorata al secondo posto in classifica. Ora 10 giorni di pausa, poi la difficile trasferta ad Avellino

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La effe da o a 100 crediti 100cuorirossoblù
(©1000cuorirossoblù)

Nonostante un bel po’ di nonostante, la Fortitudo porta a casa una vittoria pesantissima contro Forlì, vincendo la verve futuristica degli avversari dall’arco (alcuni cesti sembravano sfidare le leggi della fisica) e continuando a correre verso la vetta, che ora dista solo 2 punti grazie al ko interno di Pesaro contro Cividale. Non sarà un basket da insegnare ai pulcini delle giovanili, non sarà Harris un tiratore di liberi, non sarà di titanio il ginocchio di Mazzola. Ma se c’è da pedalare, questa Fortitudo lo fa, sempre. Ecco 10 statistiche chiave di Fortitudo-Forlì (81-72).

Gianluca Della Rosa e Paulius Sorokas (©Fortitudo Pallacanestro)

Gianluca Della Rosa e Paulius Sorokas (©Fortitudo Pallacanestro)

10 dati di Fortitudo-Forlì

0I minuti di Mazzola. Il ginocchio di gonfia un’ora prima della palla a due e Caja si ritrova senza l’ennesimo elemento, lui che già a inizio anno aveva fatto i conti con una media degenza. «Si vedrà come gestirla» ha concluso il coach nel post partita, ma ad avere la banda a singhiozzo capita che qualche strumenti resti scoperto. E non basta sempre l’autotune per compensare l’assenza, checché si possa pensare ascoltando qualche rapperino recente.

4Le stoppate della Fortitudo. Ci sono quelle prepotenti alla Sorokas, di furbizia di Fantinelli, di cuore con la scala, di Guaiana. Nulla che ricordi l’NBA, sia chiaro, ma si tratta solo dell’ennesimo specchio della fotta e della voglia fortitudina di sbattersi dietro. Qualsiasi sia il centimetraggio di chi ha la palla e chi salta.

7I falli subiti da Pepe. Un nome, una garanzia, ed è forse l’irriverenza del numero 40 a rivitalizzare una Forlì brutta e senza particolari guizzi. Si inventa un po’ di tutto, e meno male che qualcosa sbaglia anche lui, sommerso come il Titanic dall’inconfondibile affetto della Fossa.

8La valutazione di Aradori. Serata non di dominio, ecco, anche se la sua tripla vale il momentaneo +3 di Forlì a metà quarto quarto. Dietro soffre, davanti non fa le cose per le quali è rimasto così tanto a lungo in biancoblù, dai. Alla fine il suo highlight è l’accoglienza della Fossa, non scontata, per certi versi, dato il modo in cui era avvenuto il divorzio.

9I canestri da 2 segnati da Forlì (su 28 tiri). Ne entrano 14 da 3, è vero, ma il copione delle spanierate vincenti anche dal bagno degli spogliatoi è visto e rivisto (dagli altri) in questa stagione. E sinora così non ci ha vinto nessuno, non con la Fortitudo, almeno.

10Gli assist di Fantinelli. Erano stati 10 anche a Cento, ma la doppia cifra alla voce generosità questa volta è raggiunta in maniera più nitida, chiara, limpida, specchio della complessità di un ruolo dove spesso anche non passarla è una scelta saggia. Ordinaria amministrazione, è quando sbaglia che fa notizia.

15I punti di Harris. Il plus/minus a fine gara è quasi ingeneroso per la prova offerta in campo, col nuovo arrivato che a tratti appare focoso, a tratti (giustamente) un po’ spaurito. La buona notizia è che somiglia molto più a Lee Moore che a Donte Thomas, anche se andrà aggiustato qualcosa ai liberi e il braccino che ha incitato la Fossa potrà provare a diventare un po’ più convinto. Un ottimo benvenuto.

Paulius Sorokas e Jordan Harris crediti Fortitudo Pallacanestro

Paulius Sorokas e Jordan Harris (©Fortitudo Pallacanestro)

48 I rimbalzi catturati dalla Fortitudo. 16 offensivi, per giunta. «La misura della voglia di vincere la partita», li ha definiti Caja nel postgara, e forse mai frase fu più azzeccata di così. 15 di Sorokas, 8 per Anumba, due che nel finale hanno dimostrato di aver cocomeri al posto degli attribuiti. E gambe forti per saltare, anche.

100La percentuale di Sarto dalla lunetta. 4 liberi su 4 messi a segno quando segnare voleva dire mettere il naso avanti, sbagliare deragliare clamorosamente dalla strada tracciata nel primo tempo. In un’altra serata non bella al tiro (3/10 complessivo) la mano di Alvise non trema sulle cose facili facili, ma che spesso e volentieri diventano difficilissime. Speriamo che il tappeto magico di Aladdin sia solo stato parcheggiato, ma per adesso anche prendere l’autobus porta a destinazione.

TantissimoIl bene che vogliamo a Simon Anumba. Inizio stagione disastroso, con l’infortunio dopo due giorni di allenamenti, poi le panche, le voci d’addio, la proposta di scambio con Morgillo. A pensarci bene, forse, ad averci visto lungo era stato proprio il buon Simon, quando decise di volersi giocare le sue carte in Fortitudo. E commetterà anche lui i suoi errori, ma se quando gioca, gioca così, non c’è paternale che tenga. Benvenuto in famiglia, di nuovo.

Simon Anumba e Gianluca Della Rosa (©Fortitudo Pallacanestro)

Simon Anumba e Gianluca Della Rosa (©Fortitudo Pallacanestro)

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