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Niente rimonta per la Fortitudo, Pesaro passa al Paladozza 74-81

La Fortitudo paga un primo tempo pessimo contro una più cinica Pesaro e cade per la prima volta al Paladozza

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Paulius Sorokas crediti Fortitudo Pallacanestro
Paulius Sorokas, tra i migliori in campo contro Pesaro (©Fortitudo Pallacanestro Bologna 103)

FLATS SERVICE FORTITUDO BOLOGNA 74 – 81 VICTORIA LIBERTAS PESARO (24-21;6-23;27-27;17-10)

Flats Service Fortitudo Bologna: Braccio ne, Moore, Sarto 6, Della Rosa 2, Sorokas 20, Imbrò6, Guaiana 1, Fantinelli 8, Barbieri ne, Moretti 12, Gamberinine. All. Caja

Victoria Libertas Pesaro: Trucchetti 9, Bertini 10, Maretto 12, Sakine ne, De Laurenis 5, Tambone 10, Virginio 14, Bucarelli 7, Miniotas 14, Fainke. All. Leka

Cenerentola che va al ballo con il principe, ma che allo scoccare di mezzanotte perde la scarpetta e torna, mestamente, a lavare i pavimenti. Questa volta il Paladozza pieno non vale 2 punti che, se fossero arrivati, sarebbero stati miracolosi a dir poco, immeritati a dirla tutta. Alla fine della fiera si salva Moretti per la solita sbatta sotto al canestro, Sorokas per la garra nel terzo quarto e Fantinelli che, con tripla doppia sfiorata (8+12+11), mette nei binari il possibile. Festeggia Pesaro, la Effe torna a casa a testa bassa dopo una gara che, delle meraviglie milanesi, effettivamente ha avuto ben poco.

Qui le statistiche complete

La cronaca di Fortitudo-Pesaro: primo tempo

Quintetti iniziali:

Fortitudo Bologna: Fantinelli, Moore, Sarto, Sorokas, Moretti

Pesaro: Maretti, De Laurentiis, Tambone, Bucarelli, Miniotas

Partenza in stile NBA, nel segno di una pioggia di tiri da 3 e difese della stessa sostanza dei colabrodo. Si torna tutti in sé, ci si ricorda che dopotutto siamo in serie A2 e finalmente si comincia a sbagliare qualcosa, complice un Paladozza che si carica come una mina al tecnico, precoce, di Caja con 5′ ancora sul crono del primo quarto. Si inizia finalmente a difendere con Moretti a guidare la ciurma in quanto a garra e voli per terra a caccia del pallone. Pesaro non si scompone e risponde colpo su colpo, prima che Della Rosa, a un istante dal combinare il pasticcio più grande del mondo, si intrufola nella difesa marchigiana segnando in reverse, perdonate la ripetizione, il canestro più bello del mondo per il 24-21 biancoblù dopo 10′.

5-0 immediato degli ospiti e Caja manca poco che piazzi sul cubo dei cambi anche sé stesso con lo staff medico. Imbrò non mostra la sindrome dell’ex e ne combina un po’ di tutti i colori, e complice qualche leggerezza sotto al ferro la Fortitudo scivola sul -4. Dentro Moretti a metterci muscoli ma, oltre al sangue e il sudore, serve qualcosa d’altro per pensare di portarla a casa (banalmente mettere qualche pallone nella retina). Il 33 mette una pezza gigante alla più banale delle palle perse di Della Rosa, Caja s’infuria e ragione ne ha da vendere sul -12 dei suoi con un parziale aperto di 12-0: metà gara, 30-44.

Samuele Moretti crediti Fortitudo Pallacanestro

Samuele Moretti (©Fortitudo Pallacanestro)

Secondo tempo

Risposta , ma timida della Fortitudo, che mette comunque sicuramente più energia sul parquet rispetto all’orrorifico secondo quarto. Sorokas si mette in proprio e male non fa, vista la necessità della Effe di tornare a pedalare. Agitazione tra Imbrò e Caja, Pesaro ne approfitta e il buono fatto in 5′ viene rapidamente dilapidato. -19 che suona funereo dalle mani di Trucchetti, con Pesaro che continua a viaggiare sì su percentuali dalla lunga degne dell’All Star Game oltreoceano, ma con eccessiva facilità. Benedetto il giorno in quel di Kaunas quando nacque Sorokas, unico vero baluardo dell’Aquila del terzo parziale, e benedetta la sveglia suonata nelle orecchie di Moore negli ultimi 30″. 57-71 con un tempo da giocare, la scalata è ancora lunga, ma la cima pare forse un po’ meno lontana.

Imbrò sceglie il momento migliore per farsi perdonare gli screzi col coach, mettendo dentro da 3 il -11 biancoblù, ritoccato poco dopo dalla stessa distanza dal Fante. Svanisce, finalmente, la doppia cifra di vantaggio pesarese dopo una vita, Moore capitalizza un 2+1 e tra liberi e qualcosa d’altro si arriva faticosamente a un -4 che Pesaro è bravo a rendere +8 troppo facilmente. Passi sanguinosi di Sarto, in serata decisamente no, dopo una buona rubata, Moretti accorcia ma non c’è il tempo, in un burrascoso finale, di completare la rimonta. Finisce 74-81, tra la festa pesarese e i rimpianti biancoblù.

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