Fortitudo Bologna
Tanta Rimini, poca Fortitudo: l’avventura in Supercoppa finisce in semifinale
La Fortitudo sbaglia il secondo tempo e cede alla lunga a una più concentrata Rimini
FLATS SERVICE FORTITUDO BOLOGNA 62-74 DOLE BASKET RIMINI (18-15;16-19;18-25;10-15)
Flats Service Fortitudo Bologna: Moore 15, Sarto 3, Della Rosa 5, Sorokas 21, Imbrò 2, Guaiana, Fantinelli 5, Mazzola 7, Barbieri ne, Moretti 4. All. Caja
Dole Basket Rimini: Ogden17, Denegri 15, Pollone 3, Camara ne, Tomassini 12, Sankare 2, Marini 9, Della Chiesa ne, Leardini 2, Robinson 10, Simioni 4. All. Dell’Agnello.
Non tanto per il risultato, ma più per l’atteggiamento, viene da sperare che alla fine della fiera la Fortitudo non sia quella che s’è vista stasera, svagata e ondivaga. Poco attacco, pochina difesa, la testa che si abbassa quando gli altri fanno la voce grossa e le idee confuse. Precampionato, e va bene, però forse il punto al quale la truppa di Caja pareva arrivata la settimana scorsa è ancora un po’ distante dal definirsi “pronti” in questo campionato. Ogden e Denegri fanno la differenza, sì, ma a fare la differenza è soprattutto una serata scura per la Effe, che esce così di scena dalla Supercoppa, dovendo vedere domenica sera la finale tra Rimini e Cividale da casa. Ah, e per chiudere in bellezza, uscita di Sorokas (21 per lui e migliore in campo) tenendosi la coscia. Sperando di non vedere l’infermeria riempirsi ulteriormente, Supercoppa da resettare in vista dell’esordio a Roseto.
La cronaca di Fortitudo-Rimini
Quintetti iniziali:
Fortitudo Bologna: Fantinelli, Moore, Sarto, Sorokas, Moretti
Dole Basket Rimini: Denegri, Marini, Ogden, Simioni, Robinson
Partenza nel segno dei falli per la Fortitudo e dei ferri per Rimini, che nonostante qualche ghiotta occasione vicino e lontano dal cesto non riesce a ferire. Dopo 2′ l’unico ad aver combinato qualcosa è Moretti, dalla lunetta, mentre a mettere fine al digiuno offensivo biancorosso è poco dopo Denegri. Entrambe le squadre hanno circa l’attitudine di chi si è appena alzato dal letto, reo di aver chiuso la sveglia per la stanchezza, e si rende conto di essere in ritardo a lavoro: poche gambe, tiri presi con poca convinzione. A scendere dal letto è comunque prima Rimini, e la Effe ha bisogno, per smettere di sbadigliare, della mano calda dall’arco di Sorokas. Esordio per Imbrò in biancoblù, con la Fortitudo ingarbugliata in una tela di falli perlomeno dubbi: altro giro dall’arco per tutti, il primo quarto va in archivio 18-15 in favore biancoblù.
Ripartenza più andante, perlomeno come ritmi: Ogden fa “l’Ogden” e sul -2 (22-20) Caja preferisce frenare la rimonta romagnola. Crescono i problemi nelle retrovie, dove Rimini trova punti facili e quasi gentilmente offerti dalla truppa in canotta bianca. Mazzola lava i panni sporchi e finalmente anche Moore toglie lo 0 dal tabellino, nuovo vantaggio Fortitudo. Il clima diventa rapidamente pseudo paladozziano, con qualche fallo fischiato a Rimini che fa scaldare animi di tribune e panchine, soprattutto biancorosse. Terzo fallo per Sarto, la Fortitudo si perde per strada e Rimini ne approfitta per mettere il naso avanti, impattato dal buzzer di Moore. 20′ di gioco, 34-34.
Matteo Imbrò all’esordio in biancoblù (©Fortitudo Pallacanestro)
Secondo tempo
Robinson 6 Fortitudo 0, la Effe torna in campo svagata e con poche idee, soprattutto per contenere il 22 biancorosso, autore di 3 canestri in fotocopia. A metterci un po’ di foga è un bravo Moretti, guerreggiante sotto al ferro, ma in un amen Rimini tocca il +8 e la Fortitudo deve fare i conti con una fase offensiva che pare non con le polveri bagnate, ma direttamente a fare compagnia al Titanic in fondo al mare (4′ di digiuno). Massimo vantaggio Rimini (+12) al quale risponde unicamente Sorokas con 7 punti su 7 segnati dall’Aquila. Timida riscossa fortitudina puntualmente ricacciata indietro dalla Dole e, con i segnali di vita da Sarto sul fare della sirena, alla fine il -7 sul quale chiude la Effe (52-59) è quasi troppo generoso per il poco poco visto nel terzo quarto.
Altri 3′ di nulla offensivo per la Fortitudo, che sprofonda a -13 sotto i colpi di Denegri. Rimini se la prende comoda e tutto sommato bene non fa, visto che la Fortitudo, forse intimorita dalle conseguenze cajesche, qualche segnale di vita sembra darlo. Ogden e Denegri fanno tornare l’Aquila coi piedi per terra, Sorokas esce acciaccato tenendosi la coscia e potrebbe pure piovere sul bagnato in casa biancoblù, tanto la serata pare mesta, più che storta. In finale ci va Rimini, con pieno merito, con un 62-74 eloquente della serata.
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