Hic Sunt Leones – Brothers in Arms

Hic Sunt Leones – Non è sicuramente il momento di coprirsi le pudende con una bandiera bianca e blu e correre in giro per la città su un motorino urlando alla promozione, neppure quello di affacciarsi verso il balcone dei cugini bianconeri strillando “Stiamo tornando“, ma la vittoria che vale i playoff fa bene all’umore e soprattutto alla stagione della Effe, che allunga, per ora, il proprio percorso di almeno 3 partite. Non stiamo parlando di Fortitudo-Lakers, ma di Fortitudo-Pesaro, una sfida che comunque, come sempre, regala qualche emozione in più rispetto alle gare “normali”. Tra la porta col mostro e quella col gattino la Fortitudo apre la seconda, salutando i cugini pesaresi e facendogli l’in bocca al lupo per la prossima stagione.

Hic Sunt Leones – A stelle e strisce

Chissà di che partita staremmo parlando, oggi, se il casa Fortitudo non ci fosse stata la coppia di Brothers in Arms arrivata dritta dagli Stati Uniti. Cinquantadue punti per quattro braccia e quattro gambe, robe alla quale il mondo Fortitudo non è particolarmente abituata nell’ultimo periodo. Se da un lato Freeman si è reso protagonista di una stagione positiva, escludendo le bravate labroniche, per il buon Kenny non può valere lo stesso, dato che le statistiche della stagione sono tutt’altre rispetto a quanto ci si sarebbe aspettati sul finire del mercato estivo. Non si sa se sia suonata la sveglia in ritardo o se la vicina abbia annaffiato con qualche polvere magica le piantine di Gabriel mentre era a farsi una corsetta San Luca, ma la realtà dei fatti dice che l’altra sera l’ala americana ha tenuto in piedi baracca e burattini per tutta la partita.

Ci sarà modo di riparlarne, sì, visto che la Bologna cestistica ha un palato talmente tanto sopraffino che se la pietanza è da 10 e il vassoio da 4, la media non può comunque andare sopra al 5. Nella realtà dei fatti contro Pesaro c’è sostanza, sbattimento, 13 rimbalzi e un paio di sani cosiddetti che a sto giro permettono alla Effe di stare sul carro giusto. Insomma, la ragione sta dal lato di chi vince, e ieri sera la Fortitudo ha vinto, nonostante chi vada a spulciare certosinamente le statistiche troverà comunque pane per i propri denti.

Kenny Gabriel (©Valentino Orsini)

Ai quarti, Cantù

(Almeno) Altre 3 gare, quindi, con la certezza che saranno proprio contro la brava Cantù. Tempi lontani ma non troppo quelli dello scempio della discordia, affare che portò Tedeschi a dimettersi e poi a tornare in carica con la folla che ne invocava a gran voce il ritorno. Tempi di Cagnardi, s’intende, che sulla panchina della sua vecchia Cantù così male non fece, ma tornò leccandosi le ferità nell’esterna in polo biancoblù. Ora c’è Caja, che ha migliorato sì il record in trasferta, ma non ha modificato il fatturato come sarebbe servito per accedere direttamente alla zona playoff. Mancano vittorie in trasferta con tutte le big, escludendo Verona, già fuori dai giochi contro Brindisi. Senza il fattore campo a favore, si tratta di un dato che vale l’uscita di scena già ai quarti di finale. Poi chissà, magari s’incontrerà Brindisi in finale, ma per adesso restiamo ancorati alla realtà.

Tra i commenti canturini c’è chi festeggia (“La Effe non è imbattibile“), chi tranquillizza la folla riguardo a Gabriel (“Erano sorpresi anche loro“), chi già ragiona in merito alla semifinale (“Rieti o Milano?“). Insomma, i favori del pronostico pendono in maniera consistente dal lato dell’Acqua San Bernardo, che ha chiari intenti di promozione dopo la finale dello scorso anno e la Coppa Italia di un paio di mesi fa. Positivo, invece, Caja in conferenza stampa: la Fortitudo sa far male. Che si aprano le danze, dunque, perché si sa, ai playoff i tempi si restringono e le occasioni anche.

Hic Sunt Leones (©Fortitudo Bologna Pallacanestro 103)

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