Fortitudo Bologna
La Effe da 0 a 100 – 10 statistiche di Avellino-Fortitudo
La Fortitudo tonfa ad Avellino nel posticipo infrasettimanale: servirà ricaricare in fretta le pile in vista del big match di domenica con Livorno
Un blackout che può capitare, ma che non deve diventare l’inizio di un periodo no. La Fortitudo si schianta sul campo di Avellino nonostante la decina di giorni di riposo, facendo i conti per l’ennesima volta con le assenze e con una squadra che, ahinoi, ha giocato meglio sotto ogni punto di vista. Unica nota lieta sono i primi minuti in campo per De Vico, nuova firma biancoblù, e un’altra doppia cifra di Harris. Solita doppia doppia per Sorokas, e null’altro da segnalare. Resettare, in vista di domenica, dove arriverà a Bologna la pericolosa Libertas Livorno. Nell’attesa, ecco 10 dati di Avellino-Fortitudo.

Paulius Sorokas, migliore per la Fortitudo ad Avellino (©Fortitudo Pallacanestro)
10 statistiche di Avellino-Fortitudo
1 – La tripla messa a segno da De Vico. Si presenta come meglio non avrebbe potuto in casa Aquila, per poi affondare insieme alla ciurma sotto i colpi di una più concreta Avellino, non certo per colpa sua. 14′ in campo per lui, segnale di fiducia da parte di Caja, e soprattutto che sì, c’è bisogno di qualcuno da spedire in campo, effettivamente.
2 – I giocatori in doppia cifra per la Fortitudo. Harris e Sorokas, per la precisione, con l’aggravante che l’americano ha sparato quasi tutte le cartucce subito, lasciando quindi il buon Paulius a spanierare in solitaria per la restante metà gara. Per il resto, la desolazione di Smaug: errori e orrori un po’ da tutte le parti, roba da archiviare in fretta. Un precedente recente? La gara con Cento, dove sappiamo tutti com’era finita.
7 – I minuti di Moretti. Dopo le rodmanate di inizio stagione il 33 sta vivendo la tipica fase di chi organizza la vacanza solo maschi a Ibiza e si fidanza una settimana prima della vacanza, mollando viaggio e banda il giorno prima della partenza per messaggio, dicendo che “lei non vuole“. Scherzi a parte, l’Aquila ha bisogno del suo eroe baffuto sul parquet, vista anche l’assenza, chissà per quanto, del mustacchioso collega Mazzola. In situazioni di emergenza, 7′ sono effettivamente troppo pochi per chi a inizio anno partiva dal 1′ sotto alle plance.
Samuele Moretti (©Fortitudo Pallacanestro)
11 – I punti della Effe nel secondo quarto. 10′ chiave della gara biancoblù, dove Avellino avrebbe messo dentro (con estrema facilità) anche le cartacce delle caramelle sugli spalti, la Fortitudo ha arrancato come se fosse senza benzina su una barca in mezzo all’oceano. Alla fine, parziali 29-11 difficilmente si riescono a ribaltare. Salvo grandi sorprese, che però non ci sono state, ecco.
12 – Gli assist di Grande. Alla vigilia, era stato giustamente definito come uno degli uomini più pericolosi della formazione biancoverde, e il campo ne ha dimostrato il perché. Fa girare un po’ tutti, pesca l’uomo al momento giusto e se alla fine il referto campano è così variegato è soprattutto grazie alla fantasia del numero 5.
12 bis – La valutazione di Fantinelli. Fu profetico Aradori un paio di settimane fa: «Se gioca bene Fantinelli, gioca bene la Fortitudo». E purtroppo pare che sia proprio così, visto che, nonostante il dato più positivo di quanto il campo abbia detto, quando il Fante non fa il Fante il triste epilogo pare essere proprio questo. Gara in realtà sottotono del capitano, che nei momenti di mancata lucidità getta nel buio, suo malgrado, anche il resto della combriccola, e prova di questo sono i pochi punti segnati dal resto del gruppo.
Matteo Fantinelli (©Fortitudo Pallacanestro)
13 – I rimbalzi di Sorokas. Alla fine è sempre lui l’ago della bilancia biancoblù, ultimo a tirare i remi in barca, anche quando la partita sembrava un po’ il sequel del Titanic. E deve andare anche lui giù come DiCaprio dalla zattera, senza che però ci sia una bella donzella in pericolo tratta in salvo. Sempre, e comunque, una certezza.
16 – Le palle perse dalla Fortitudo. 4 Harris (male malino dietro), 4 Della Rosa, e l’altra metà tra il resto della ciurma. Voce del verbo “sprecare“, soprattutto a confronto con il dato avversario (7).
34 – La percentuale dei tiri da due della Fortitudo. Come ha giustamente detto Caja nel postgara, «una percentuale molto, molto modesta». E se ne becchi dietro, non segnando è difficile pensare di portare a casa la posta in palio.
Innumerevoli – Le arrabbiature di Caja. La scossa d’adrenalina che solitamente danno le ire dell’allenatore pavese questa volta non hanno sortito grandi effetti, restando parole in mezzo a una verve in campo ampiamente rivedibile. Non che solitamente il coach della Effe saltelli in panchina lanciando petali di margherita, è vero, ma la spina, ieri, era proprio staccata.
Attilio Caja (©Fortitudo Pallacanestro)
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