Fortitudo Bologna
Portaluppi: «Porto competenza e visione di crescita»
La presentazione di Flavio Portaluppi, nuovo General Manager della Fortitudo Bologna, fresco di biennale in biancoblù

Nella giornata di oggi, dove peraltro ricorreva lo storico scudetto della società con la tripla di Ruben Douglas, è stato presentato pressa la palestra Furla il nuovo General Manager della Fortitudo Bologna, Flavio Portaluppi. Il GM del club biancoblù, firmato per due anni, ha parlato in merito a quelle che saranno le ambizioni e le aspettative tra mercato e campionato per la Effe, introdotto da Stefano Tedeschi, che ha brevemente parlato dell’annata appena conclusa. Prima di iniziare, sia il presidente Tedeschi, sia Andrea Bianchini che Flavio Portaluppi si sono premurati di mostrare vicinanza nei confronti di Achille Polonara, al quale è stata diagnosticata una leucemia mieloide, ribadendo come in quanto a salute non esistano colori e bandiere, ma solo supporto e i migliori auguri per vincere anche questa battaglia.
Le parole del presidente Stefano Tedeschi
Stefano Tedeschi ha introdotto il nuovo GM Flavio Portaluppi come «una persona ben conosciuta con un pedigree che si presenta da solo. Molti lo ricordano come giocatore, ma anche per il suo percorso come dirigente tra Cremona e Milano. Abbiamo fatto un lavoro di selezione, ma la scelta è caduta all’unanimità su di lui. Quella passata è stata un’annata sfortunata, piena di infortuni che non credo trovino riscontro nella storia della pallacanestro: 7 giocatori su 10 rotti… Siamo partiti con grandi obiettivi, ma le cose sono cambiate in corso d’opera. Vogliamo creare i presupposti per una squadra molto competitiva, da parte nostra ci sarà il massimo impegno. Fare meglio di due anni fa sappiamo cosa avrebbe voluto dire, ma la fortuna non è stata dalla nostra. Oggi stiamo già lavorando, Flavio è all’opera per creare una squadra più completa possibile. Sul mercato ci siamo già mossi e tra non molto arriveranno altre notizie, il mercato in A2 presenta pochi giocatori italiani e dobbiamo schierarne 8 su 10».
Parola a Portaluppi
Flavio Portaluppi è apparso subito entusiasta dell’opportunità data, visto che far parte della Fortitudo «è una grande sfida al fianco di Caja, con cui ho già lavorato come giocatore e dirigente. Quando parlavamo ho detto loro che avrei potuto fargli i nomi di 10 o 15 direttori sportivi migliori di me. Porto competenza nella costruzione della squadra e una visione di crescita futura della Fortitudo. Lo sport non porta utili, ma chiede ai soci di arrivare a fine anno con bilancio solido. Ho una visione di crescita oculata e sostenibile nel medio termine. Mi trovo in una sede storica ed è per me un privilegio. L’idea è quella di costruire una squadra che possa accedere con professionalità e sfacciataggine, sacrificio e fortuna, a obiettivi che rendano orgogliosi presidente soci e tifosi».
«Stiamo facendo con Attilio lavoro intenso, ho la fortuna di avere un allenatore con idee chiare sulla sua pallacanestro e gli obiettivi da raggiungere. Ci sono pochi giocatori disponibili, e i prezzi sono lievitati. Servirà pazienza. Non voglio parlare di giocatori ancora sotto contratto, preferisco spendere due parole su Sarto, che ha ufficialmente firmato. Di giocatori ne sono usciti tanti, in diversi li apprezziamo per diverse caratteristiche. Della Rosa piaceva a Caja anche prima della Fortitudo. La priorità è quella di costruire un roster solido di italiani e inserire gli americani negli slot individuati. In settimana chiuderemo 2 o 3 giocatori».
Giovani, contenders, mansioni di Portaluppi
Pizzicato dalla stampa sul discorso giovani, Portaluppi ha spiegato che «personalmente non guardo all’anagrafe, ma alle qualità di produrre nell’immediato, perché si deve rispondere dei minuti concessi. Non c’è preclusione da parte nostra, ma bisogna seguire ciò che il mercato dà e lo spazio potenzialmente assegnato. Attilio è portato ad avere giocatori nel pieno della maturità, ma so che è una persona aperta e di fronte alla possibilità di avere un rookie sarà valutato in base alla qualità». E le squadre che il prossimo anno paiono essere in cima alla lista delle società vogliose di fare il salto di categoria? «Brindisi, Avellino, Scafati, e aggiungo Pesaro e Verona. In estate in generale sembrano tutti fortissimi. Poi, però, serve la fatica degli allenamenti e la capacità di farli giocare insieme. Non possiamo vedere il futuro, noi dobbiamo arrivare a fine stagione con la possibilità di fare il salto, e se così dovesse essere bisogna farsi trovare pronti».
«Qui lavorerò in aree come il club e team manager, ma anche nella sezione ticketing e marketing. Partiamo qui da una situazione irreale in quanto biglietti e abbonamenti venduti ogni anno». In merito a questo, il nuovo GM ha poi confermato che la campagna abbonamenti inizierà a partire da inizio luglio. «Serve sviluppare altre aree di ricavo e la costruzione di un progetto aziendale. Un progetto vincente? Trento, ma non sempre sono applicabili in tutte le aree» continua Portaluppi.
Obiettivi e il benvenuto di Caja
In merito agli obiettivi, a prendere parola è stato ancora il presidente Tedeschi: «Quando mi fu chiesto dove avrei visto la Effe nel giro di tre anni risposi in serie A: era ed è un auspicio che tutti abbiamo. Due anni fa siamo usciti contro Trapani, che è salita, con 6 giocatori nelle rotazioni e 2 infortunatisi tra gara 1 e gara 2. Sulla carta ci siamo rinforzati, sostituendo un americano come Ogden con Gabriel, poi non al livello, ma in generale rafforzandoci e confermando in nostro percorso. Le aspettative dei tifosi vanno rispettate, perché nessuno ha tifosi come i nostri. Il budget ha le caratteristiche di chi gioca per vincere, ma serve ricordare che il campionato si gioca in 20».
Infine, nel finale della conferenza, anche coach Caja ha avuto modo di salutare il suo nuovo collega Flavio Portaluppi: «Ringrazio per la serietà in una scelta così tempestiva. A oggi di giocatori ce n’è scappato uno solo, Flavio attualmente è in full immersion; aggiungo Rimini alle squadre pericolose menzionate in precedenza. Due anni fa abbiamo perso con Trapani, che è salita, quest’anno con Cantù, salita anche lei, riuscendo a essere gli unici a fare 3-2. Sarto ha 25 anni, non è ancora al top della forma, ha fatto 2 buoni anni a Rieti ma deve crescere e ha grandi margini: ci auguriamo di aiutarlo a migliorare. Se volessimo potremmo dire di voler arrivare ottavi, ma il nostro obiettivo è più alto e non si possono fare scommesse. Anzi, un ragazzo di 25 anni in momento così è già una bella scommessa. La differenza è, appunto, tra i buoni e quelli scarsi».
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