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Fortitudo Bologna

Supercoppa LNP 2025: come ci arriva la Fortitudo?

Dopo una preseason perfetta nei risultati (7-0) ma disastrosa per l’infermeria, la Fortitudo si presenta a Ravenna per la Supercoppa LNP

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Coach Attilio Caja crediti Fortitudo Pallacanestro
Coach Attilio Caja (©Fortitudo Pallacanestro Bologna)

Scavallato il mese di allenamenti in casa Fortitudo, sembra che l’era biancoblù 2025-2026 sia già molto, molto più lunga. L’ultimo atto dell’epopea fortitudina è l’arrivo di Matteo Imbrò (sono goliardicamente piovute le scuse di mezzo mondo biancoblù, visti i dispiaceri che il play ha dato vestendo la maglia di note rivali come Virtus, Trapani e Pesaro), approdato sotto alle Due Torri in seguito al brutto infortunio di Lorenzo Benvenuti. Uno switch che aveva già un precedente in casa Aquila, visto che l’uscita (temporanea, fortunatamente) dai giochi di Anumba ha portato la Effe a virare su Conti, anche se a gettone e non tesserato, fino a data da destinarsi. E poi tutto il resto: il dietrofront sulla prima di campionato con Roseto (confermata domenica 21 settembre a seguito dell’infortunio di Durante), il torneo di Riccione della discordia, le solite questioni dietro le quinte, la due giorni a Caserta. Un’estate piena.

Una preseason di alti (in campo) e bassi (fuori)

Chiusa una scalognata ma vincente preseason (con ultimo atto la vittoria del torneo “Maggiò” a Caserta battendo Scafati in finale) la Fortitudo si sta preparando al primo grande appuntamento della stagione: la Supercoppa LNP. Per alcuni di valore quasi nullo, per altri completamente, ma per altri ancora una maniera perlomeno interessante di gettare le basi della stagione a una settimana di distanza dal gong iniziale del campionato. Più che per il valore della coppa in sé (che, per inciso, è comunque una coppa da esporre in bacheca), la Supercoppa è il biglietto da visita migliore per la stagione, anche se, come accaduto lo scorso anno, non è certo un lasciapassare dritto dritto per l’A1. Magari un bel pieno di benzina per partire, ecco.

Ravenna, dunque, per provare a confermare l’unico trofeo vinto lo scorso anno in un periodo di grandi speranze (poi non confermate) come la preseason 2024, con l’entusiasmo alle stelle e i ricordi della finale con Trapani ancora negli occhi. La Fortitudo ha scritto il proprio nome nell’albo d’oro della Supercoppa per ben 3 volte, nel 2016, nel 2018 e nel già citato 2024. Un trofeo che la Fortitudo conosce bene e al quale si presenta con un filotto non indifferente di vittorie (amichevoli) in tasca, visto che la preseason ha portato con sé tante consapevolezze e ha spazzato via alcuni dubbi legati ai punti nelle mani del roster (tanti) e all’apporto di alcuni giocatori alla causa biancoblù.

Fortitudo Supercoppa crediti LNP

(© LNP)

La Supercoppa

Come ci arriva quindi questa Fortitudo a Ravenna? Dati alla mano, oltre che con una buona dose di confidenza, la Effe sta dimostrando di aver svolto un mercato mirato e sinergico. A partire da Fantinelli, cuore pulsante della truppa di Caja, ogni pedina sembra a oggi essersi inserita come doveva. Infortuni di Anumba e Benvenuti a parte, col primo che a breve dovrebbe tornare in gruppo, l’arrivo di Imbrò ha sostanzialmente fatto scalare da Guaiana in poi i posizionamenti, rendendo il 25enne siciliano un 3 e Anumba un 4. Al centro, effettivamente, ci staranno Sorokas e Moretti, col secondo che già nel corso della preseason hanno mostrato attitudine e impegno degni dell’Aquila che portano sul petto. L’arrivo di Imbrò, dunque, ha portato con sé una ventata di cambiamento che non è detto indebolisca la Fortitudo, anzi.

Certo, tutto l’assetto studiato nella preseason sarà quindi da rivedere, ma è anche vero che la Fortitudo ha dovuto fare i conti con diversi “cambi” in corsa tra infortuni e acciacchi vari, per cui è probabile che l’ennesimo cambiamento sia assorbito con sufficiente elasticità dal gruppo. L’ex Pesaro porta con sé quella tanto agognata pericolosità dall’arco, che comunque la Fortitudo “d’agosto” ha mostrato avere, così come una dose massiccia di punti nelle mani (vedasi l’ultima prestazione contro Scafati da 94 punti). Insomma, gli ingredienti giusti sembrano esserci, anche perché 7 partite di fila solitamente non le vinci, preseason a parte, se di punti non ne fai.

Mazzola e Sorokas crediti Fortitudo Pallacanestro

Mazzola e Sorokas, due arrivi di spessore in Fortitudo (©Fortitudo Pallacanestro)

E Rimini?

Rimini, quindi, per misurarsi la febbre per la prima volta in questa stagione. Una squadra, a differenza di altre (come la Fortitudo), che non ha dovuto rivoluzionare per intero il roster, ma che anzi ha aggiunto pedine di alto livello al gruppo che lo scorso anno ha sfiorato la promozione. L’arrivo che certamente più tocca la Fortitudo è quello di Mark Ogden, di quell’Aquila speciale che sfiorò la serie A contro Trapani (a differenza della sua mano, che la porta non la sfiorò, invece), che porta con sé un blocco di atletismo e qualità nel gioco che ha convinto la compagine romagnola ad affidarsi all’americano. Altro nome di peso è quello di Davide Denegri, approdato in LNP dopo due anni in A1 tra Cremona e Tortona.

La preseason dei biancorossi è stata, come quella della Fortitudo, ricca di vittorie: Virtus Imola, Roseto, Pesaro, Raggisolar Faenza e Pistoia, un filotto di sole W segnata sul tabellino. Con la stessa carica e la stessa energia dei “colleghi” emiliani, la Rinascita Basket Rimini non ha alcuna intenzione di stendere il tappeto rosso alla Fortitudo per la Finale, anzi. La voglia di riscatto rispetto alla scorsa stagione sarà tanta e un trofeo in più da esporre in bacheca, come precedentemente detto, non dispiace mai a nessuno. Soprattutto per dare un segnale al campionato. Appuntamento a venerdì sera, dunque.

 

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