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FORTITUDO: La Commissione d’Appello della Fiba accoglie il ricorso – 30 set

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Ci si aspettava tutt’altra impostazione della conferenza, convocata oggi alle ore 18,30. Nella sala stampa del Paladozza alla presenza del presidente Massimo Mota e dell’avvocato Grassani, è stato comunicato l’esito della tanto sospirata sentenza della FIBA. Una sentenza attesa dall’11 settembre dopo l’udienza a Monaco. La FIBA ha dato ragione alla Fortitudo, con la società biancoblu che cosi potrà tesserare Ed Daniel e Jonte Flowers. Non è escluso,poi, che si possa giocare anche sabato dopo che la gara con Mantova era stata rinviata a data da destinarsi. Cristian Pavani ha paventato questa ipotesi durante la conferenza e anche la Fip sembrerebbe voler dare l’ok a tale soluzione.

MOTA – Massimo Mota è apparso molto più rilassato ed ha confessato che la situazione aveva creato “una tensione non indifferente“. Quando l’avvocato Grassani, mentre entrava al Paladozza, gli ha comunicato l’esito della sentenza, per Mota e per tutta la società è stata una sorta di liberazione. “La Fortitudo ha avuto ragione – dice raggiante il presidente – nelle motivazioni che ha addotto. Sono soddisfatto ed emozionato, ringrazio chi ha lavorato per questo e chi ha creduto fin dall’inizio di poter ottenere questo risultato”.

GRASSANI – Parola, poi, all’avvocato Grassani che è entrato più nello specifico della questione. “Eravamo agguerriti – ha detto l’avvocato – per esporre tutte le motivazioni, affinché venissero tutelate le ragioni della Fortitudo. Avevamo chiesto e ottenuto il rinvio a data da destinarsi della gara di domenica contro Mantova e in piu avevamo già diffidato la Fiba dal voler depositare questa decisione ferma da tempo. Doveva essere una conferenza faticosa e sofferta, perché non si sapeva l’esito di un ricorso, ma, per fortuna, prima di venire qui, il giudice della FIBA Haas, tramite posta elettronica certifica, ci ha comunicato che ‘l’appello della Fortitudo103 è stato accolto’. Questo è solo uno dei due punti importanti della sentenza, l’altro riguarda il fatto che la Fortitudo, con tale sentenza, dimostra di non avere continuità con la società precedente e, pertanto, non deve pagare  ex allenatori. Questa societa può usare il nome Fortitudo, non abbiamo lodi non onorati e possiamo quindi evitare attacchi similDrucker”.

Poi due episodi avvenuti a Monaco, il primo quando l’avvocato di Drucker ha minacciato  “la sparizione della Fortitudo, nel caso in cui non avesse pagato le pendenze con il suo assistito”. L’altro, invece, quando alla societa biancoblu era stato suggerito di chiamarsi “Happiness” tra lo stupore e lo sconcerto della parte fortitudina. “Quanto capitato alla Effe – ha aggiunto Grassani – non ha precedenti di nessun tipo. Il motivo della FIBA che riconduceva la continuità tra le due società al solo fatto che sul sito comparisse la storia della vecchia Fortitudo era assurda. C’è continuità sportiva, non legale, fra le due società”.

Poi sulla possibilità di Drucker di ricorrere al TAS (ricorso che può essere effettuato entro 30 giorni,ndr): “Si l’ipotesi c’è, ma nel caso in cui lo faccia dovrà sobbarcarsi i costi del processo e responsabilità morali. Se andrà al Tas saremo ancora più intransigenti per non dire altro. Poi, poteva ricordarselo prima di essere un creditore e fare, come ad esempio ha fatto Bagaric, che risulta creditore privilegiato. Già a Monaco era ospite di troppo, figurarsi a Losanna davanti al Tas”.

Poi chiude così: “La Fiba ha una black list delle società in cui ci sono 54 società e 4 giocatori, ma in quella lista ogni posizione è diversa rispetto a quella della Fortitudo. Mi vengono in mente gli esempi di Valladolid o Girona, società che fallivano e ripartivano dopo un mese con gli stessi giocatori, solo con un restyling del nome. In quella situazione ha avuto ragione la FIBA, ma noi siamo stati bloccati nel 2009/10 e siamo ripartiti nel 2013 in una quarta serie con giocatori e dirigenti diversi”.

Chiusa finale del presidente Mota: “La nostra posizione non era contro i regolamenti Fiba o contro la Fiba stessa, ma solo a tutela di questa Fortitudo. Eravamo convinti di essere nel giusto. Finalmente semttiamo di parlare di lodi e questioni giuridiche e pensiamo solo al basket giocato”.


La sentenza della Commissione d’Appello della FIBA

(Fortitudo103.it)


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