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Fortitudo, la più brutta versione dell’era Dalmonte. L’editoriale del lunedì

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Che brutta Fortitudo. Forse la più brutta dell’era Luca Dalmonte. Il pranzo domenicale va più che indigesto alla Lavoropiù che nel mezzogiorno della UnipolArena è stata stracciata da Brindisi per 70-95.
Se la batosta contro Milano poteva essere anche compresa, questa contro la Happy Casa decisamente meno. È l’atteggiamento che ha indisposto e indispettito un po’ tutto il mondo il biancoblu.
L’avvio di gara non è stato neanche male. La Effe ha cavalcato per i primi minuti l’asse Saunders-Hunt, decisamente i due migliori dei felsinei.
Poi però una volta che il coach della Lavoropiù ha messo mano ai cambi e alla panchina, c’è stato il vuoto più totale.
Tralasciando i due giocatori americani appena citati – che hanno disputato una partita più che sufficiente – tutto il resto del roster è stato da 4 in pagella.

La delusione più grande arriva da Adrian Banks, forse l’uomo più atteso. Il grande ex di turno ha risparmiato la sua vecchia squadra. E le battute sul suo conto da parte dell’auto-ironica tifoseria biancoblu si sono sprecate. Giusto così. Il giocatore in maglia numero 1, non è mai entrato in partita. A tratti è stato deleterio per la squadra e il suo pessimo 4/14 con errori di lettura, palle perse non hanno fatto altro che renderlo tra i peggiori in campo.
“Riconoscimento” quello di Banks che divide con il compagno Pietro Aradori.
Il rendimento dell’ala italiana è sempre più in caduta libera. Aradori sembra essere diventato un peso per questa squadra. Sguardo perso, atteggiamento non all’altezza delle aspettative. Impalpabile: 4 punti con 1/4 dal campo.

L’altro bociatissimo non può che essere Todd Withers. Se una società sceglie di giocarsi le proprie carte con 4 soli giocatori stranieri, non si può permettere che solamente uno di questi sia così tanto inadeguato come il numero 33 biancoblu. Le cifre (5 punti in 31’) e il suo rendimento sul campo ne sono una dimostrazione.
Tutti gli altri non sono stati da meno. Da Leonardo Totè, a Tommaso Baldasso e a Marco Cusin. Un pochino meglio Matteo Fantinelli, ma comunque insufficiente.
Luca Dalmonte si è giustamente preso le responsabilità di questa brutta prestazione. Ed è giusto che sia così, dato che anche da parte sua ci sono stati degli errori durante la gara con Brindisi. Sono state discutibili alcune scelte soprattutto nelle rotazioni.

Ora però ci si deve interrogare su cosa vorrà fare da grande la Fortitudo. È chiaro che le speranze playoff di un paio di settimane siano già diventate sogni. Si deve guardare prima in basso, soprattutto alla luce dei risultati di questa giornata.
Sicuramente questa squadra al momento sta dimostrando di non essere adatta a qualcosa in più della salvezza. Il calendario è complicato, soprattutto in questo mese di marzo in cui ci sarà la trasferta a Treviso, l’ostica Reggio Emilia di Antimo Martino e per concludere in bellezza il derby contro la Virtus.
Certamente questa squadra deve ritrovarsi e ritrovare quello spirito che si era visto tra dicembre, gennaio e febbraio. Probabilmente l’innesto di quel famoso 4 servirebbe e la società starà facendo le giuste valutazione.
Le prossime settimane saranno decisive per capire molte cose. Da qui in avanti sbagliare sarà vietato.  

 

Foto Fortitudo Pallacanestro Bologna103/ Valentino Orsini

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