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Fortitudo Legends – Carlton Myers

La carriera di Carlton Myers, bandiera biancoblu: sei anni da leader assoluto, un tricolore storico, una Coppa Italia e la nascita di una leggenda.

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Carlton Myers - Fortitudo Flats Service Bologna (©Fortitudo Flats Service Bologna Sito Ufficiale)
Carlton Myers - Fortitudo Flats Service Bologna (©Fortitudo Flats Service Bologna Sito Ufficiale)

Ci sono giocatori che passano, lasciano una traccia, poi salutano. Poi, ci sono le bandiere. Carlton Myers appartiene senza dubbio a quest’ultima categoria. Giunto alla Fortitudo nel 1995, Myers divenne in breve tempo ben più che un semplice portavoce degli anni d’oro biancoblu: si trasformò nel volto stesso della Effe, incarnandone lo spirito e regalando ai suoi tifosi trofei divenuti storici.

La nascita di un’icona

Il 30 marzo 1971, a Londra, nasceva Carlton Ettore Francesco Myers. Cinquant’anni dopo, il suo nome resta scolpito nella memoria collettiva dei tifosi come quello di una delle più grandi bandiere della storia biancoblù. Arrivato a Bologna nel momento in cui la Fortitudo cercava un’identità vincente, Carlton ne divenne il capitano, il trascinatore, e per certi versi, l’anima. Sei stagioni in cui la squadra costruì, mattone dopo mattone, una nuova dimensione.

Una Fortitudo da costruire

La storia d’amore tra Myers e la Fortitudo comincia nel 1995, anno di grandi cambiamenti. Insieme a lui arrivarono a Bologna lo sponsor TeamSystem e nuove ambizioni. Fin dal primo anno, la squadra raggiunse la finale Scudetto, ma fu fermata da Milano. L’anno successivo fu la volta di Treviso, e poi ancora della Virtus nel 1998, in una serie che entrò nella leggenda grazie al celebre “tiro da quattro” di Danilović. Ma nonostante le tre finali perse, la Fortitudo continuava a crescere. Il 1998 portò i primi trofei: la Coppa Italia e la Supercoppa, conquistata proprio contro i rivali virtussini. Quella Fortitudo, guidata da Myers e rafforzata da un gruppo coeso e affamato, si preparava al grande salto.

Il 30 maggio 2000

La data che ogni tifoso della Fortitudo conosce a memoria è il 30 maggio 2000. In quell’indimenticabile serata, i biancoblù vinsero gara 4 della finale contro Treviso, chiudendo la serie 3-1 e alzando al cielo il primo Scudetto della storia del club. Coach Recalcati in panchina, Fučka e Basile in campo, ma a guidare tutti c’era ancora lui: Carlton Myers, il capitano. Quel tricolore fu la ricompensa per anni di lotte e delusioni. Per Carlton fu l’apice della sua carriera in Fortitudo, la sua consacrazione definitiva, davanti a una città intera. Una vittoria che, ancora oggi, rappresenta la vetta più alta della gloriosa parabola biancoblù.

L’addio tra gli applausi

La stagione 2000-01 fu l’ultima per Carlton Myers con la maglia della Fortitudo. La squadra raggiunse di nuovo la finale Scudetto, ma fu la Virtus, in una delle annate più dominanti della sua storia, a prevalere. Eppure, in gara 3, Myers regalò un’ultima grande prova, segnando 33 punti e uscendo tra gli applausi, addirittura del pubblico virtussino. Un gesto raro, che racchiudeva tutto il rispetto guadagnato in anni di battaglie. Il suo addio, pur non ancora ufficiale, era nell’aria. Ma lasciò Bologna da leggenda, con un’eredità fatta di vittorie indelebili. E qualche giorno fa, è tornato proprio a Bologna, ai Gardens, per il Torneo Giardini Margherita: simbolo di quanto sia rimasto legato alla città ed ai suoi tifosi.

Carlton Myers oltre la Fortitudo

Dopo Bologna, Carlton Myers proseguì la sua carriera a Roma, Siena, Valladolid e Pesaro, dove contribuì alla rinascita del club, diventandone anche socio. Nel 2009 tornò dove tutto era cominciato, a Rimini, per una stagione finale prima del ritiro ufficiale nel 2011. Con 18.395 punti segnati in carriera, Myers resta uno dei più prolifici cestisti europei, ed una bandiera anche per la Nazionale. Con la maglia dell’Italia collezionò 130 presenze e 1831 punti, conquistando l’argento europeo nel 1997 e l’oro nel 1999, nuovamente da capitano. Ai Giochi Olimpici di Sydney fu il portabandiera dell’Italia, e divenne un simbolo dello sport per l’intero Paese.

Carlton Myers  (©XXVII Olimpiadi)

Carlton Myers (©XXVII Olimpiadi)

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