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Il record virtussino di Massimo Antonelli

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foto Virtuspedia

 

 

Cresciuto nelle giovanili bianconere, Massimo Antonelli fece le sue prime apparizioni in prima squadra nelle stagioni 1969-70 e 1970-71, poi andò due anni in prestito, il primo a Pescara e il secondo a Vigevano. Aveva lasciato la Virtus sull’orlo del precipizio, salva solo dopo gli spareggi di Cantù e, quando tornò, ritrovò invece una formazione molto più solida che vinse la Coppa Italia e fu quinta in campionato. L’anno dopo si salì di un gradino e per Max ci fu anche l’esordio in Europa, nella Coppa delle Coppe (fu anche per la Virtus la prima esperienza europea guadagnata sul campo, la Coppa dei Campioni del 1960-61 fu infatti disputata in sostituzione del Simmenthal campione). È nel 1975-76 che Massimo esplode letteralmente come giocatore: fa, infatti, parte del quintetto che vince il titolo tricolore. Dopo il terzo posto nella prima fase, le V nere vincono le prime tredici gare della Poule scudetto arrivando al titolo, per poi perdere l’ultima ininfluente partita. Guardia dal tiro implacabile, Antonelli fu soprannominato “La Morte” da Lucio Dalla, per la sua freddezza nell’eseguire quel fondamentale; Peterson lo utilizzò in qualche occasione anche da playmaker.

Proprio nella poule scudetto diede il meglio di sé: passò da una media punti di 12,72 a una di 16,78, superando tre volte i venti punti, che erano stati il suo massimo nella stagione regolare. Ne realizzò 21 contro i campioni uscenti di Cantù, 26 nel derby di ritorno vinto al supplementare, in una gara che Max aveva cominciato malissimo, poi 27 contro la Canon Venezia, ma fu fondamentale anche nelle due gare decisive vinte contro Varese. In quella stagione la Sinudyne disputò anche la Coppa Korac. Dopo due facili vittorie negli ottavi di finale, le V nere affrontarono il girone che qualificava la vincente alle semifinali. Per ottenere i due punti occorreva vincere il doppio confronto. I bolognesi esordirono a Varna, in Bulgaria, il giorno dell’epifania del 1976, con una vittoria per 80 a 71. In quell’occasione Antonelli mise a segno 36 punti, che sono il punteggio più alto ottenuto da un giocatore della Virtus nelle due apparizioni in quella manifestazione. Record che resterà imbattuto perché oggi quella coppa non si disputa più. Massimo segnò 28 punti anche nella vittoria 98 a 75 contro il Partizan che ribaltò il meno 17 di Belgrado. Lo stesso punteggio Max lo ottenne nell’ultima gara a Leverkusen, mentre in quella d’andata contro i tedeschi ne realizzò 24.  In semifinale non bastò vincere a Spalato di nove punti, perché poi le V nere persero in casa di tredici e furono eliminate. Nella stagione successiva la Virtus arrivò seconda e fu un tiro libero di Max a mandare le V nere in finale, spareggiando la bella di semifinale al Pianella contro Cantù, il lunedì di pasqua del 1977. Altro secondo posto nel 1977-78, ma l’apporto di Max soffrì della preparazione saltata per questioni contrattuali. Emigrò poi a Mestre e, successivamente, a Napoli. Oggi Antonelli si occupa ancora di basket con Tam Tam Basketball, un’associazione che permette di fare basket a tanti ragazzi che altrimenti non ne avrebbero possibilità, offrendo oltretutto un appoggio psicologico ove necessario. Il progetto più innovativo, e per distacco, della pallacanestro italiana negli ultimi anni.

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