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Joel Myers a Bologna, sulle orme del padre Carlton

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Diciottomila punti in 1020 partite, simbolo della Fortitudo con cui ha vinto la Coppa Italia del 1998 e il il titolo del 2000, e collezionato molte più sconfitte di quelle che avrebbe meritato. Dici Myers, dici basketcity: Carlton è stato la Fortitudo, col suo carattere fumantino e quelle due medaglie anche in Nazionale, anno 1997 e 1999, con argento e oro europeo. E quante volte abbiamo visto e rivisto la rissa con Danilovic in Eurolega, con chiare minacce di regolamento di conti fuori dal campo. Ecco, tutto questo è stato Myers, e bisognerà vedere ora cosa sarà Joel, suo figlio, che a 25 anni, dopo un inizio di carriera travagliato tra serie B e C Gold con Rimini (città di nascita e dove aveva iniziato anche papà), Fondi e Forlì, approda al Bologna Basket 2016.

Sotto le due torri, la strada verso la Fortitudo sarà lunga e travagliata, ma almeno avrà il padre molto vicino, rimasto nella pallacanestro con una agenzia di immagine. “Posso giocare playmaker o guardia, non vedo l’ora di mettermi alla prova ma voglio restare coi piedi per terra”. Uno e ottantacinque di altezza, 77 kg di peso, prima del lockdown in realtà aveva firmato con l’Olimpo Alba, ma i noti fatti non hanno consentito di concretizzare il passaggio. Ora è nella città del padre, con il cognome del padre: vedremo se il ragazzo, ormai non più da svezzare, darà una sferzata alla sua carriera illuminato da un passato glorioso tutto in famiglia.

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