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La crescita della Fortitudo passa anche dalla vittoria a Ferrara – 28 nov

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Se la vittoria a Ferrara assumerà, davvero, un ruolo chiave nella stagione biancoblu sarà il campo a dirlo. E, per questo, servirà attendere le prossime partite. Già a partire dalla trasferta ad Imola, domenica. Intanto, ciò che c’è di certo è che una vittoria come quella del Pala Hilton Pharma oltre a dare morale, aumenta ulteriormente la consapevolezza e la fiducia degli uomini di Boniciolli. L’arte del saper soffrire e alla fine portarla anche a casa è una delle caratteristiche che una squadra, che ha grandi ambizioni, deve avere. Saper soffrire certo, ma anche saper gestire la gara. E, in certe situazioni, la Fortitudo ha dimostrato di dovere ancora migliorare sotto questo aspetto. Si pensi al finale di Jesi, ma anche all’ultima sfida. Nelle Marche, i padroni di casa riuscirono a rientrare a meno quattro dopo il canestro di Nikolic, che aveva dato l’illusione di poter chiudere anzi tempo i conti. A Ferrara, invece, i biancoblu non sono riusciti a dare la spallata decisiva. Questo ha permesso alla squadra di Trullo di prendere fiducia e rientrare in partita. E, per capirlo basti guardare il finale del secondo quarto. In quel momento la Effe aveva toccato il massimo vantaggio (+12), eppure aveva subito il break (targato Bowers), che aveva permesso a Ferrara di rientrare. Certo, sul parquet ci sono anche gli altri. E sia Jesi che Ferrara sono stati abili a sfruttare quello che ha concesso la Fortitudo. Lo hanno fatto sopratutto col talento individuale di qualche giocatore (vedi i due Bowers, ma anche Cortese e Roderick, ndr). Ma se la Fortitudo vuole avere grandi ambizioni deve curare ogni minimo dettaglio. Anche questo fa parte della crescita di squadra. Tra i due esempi, però, c’è anche quello della gara con Forlì che viaggia in direzione opposta. In quella gara la Effe ha saputo gestire al meglio la gara. Come? Prima creando e poi gestendo il vantaggio. E non scomponendosi neanche quando la squadra di Garelli si era riavvicinata. Gli uomini di Boniciolli erano stati bravi a sferrare il colpo del ko agli avversari, non concedendo possibilità di replica. Lo avevano fatto anche sfruttando la maggiore profondità delle rotazioni. Un’arma non indifferente per i biancoblu.

Continuità e sconfitte “preziose” – La crescita della squadra, nel frattempo, racconta della terza vittoria consecutiva. Un chiaro segnale del fatto che la squadra di Boniciolli stia trovando quella continuità che, fin qui, gli era mancata. L’alternanza tra vinte e perse, ma anche quella a livello di prestazioni, sembra essere solo un lontano ricordo. Tre su tre nel momento in cui Boniciolli ha il gruppo al completo. Questo non può essere un dato da sottovalutare. Nell’ultima gara a roster ridotto, a Mantova, mancavano sia Nikolic (causa quinta di Roberts, ndr) che Mancinelli. Era inevitabile che la squadra di Boniciolli potesse incontrare più di qualche difficoltà. Ma quella sconfitta è servita, anche e soprattutto, a “strigliare” una difesa che si era sfaldata alla prima ondata offensiva di Mantova (i padroni di casa, dopo aver trovato il primo vantaggio, erano scappati a +20). Al PalaBam era riemersa anche la difficoltà dei biancoblu ad entrare bene in partita. Una difficoltà che ha indotto Boniciolli a cambiare il tipo di allenamento. Una scelta rischiosa, ma che al momento gli sta dando ragione. Lo dimostra l’approccio alla gara, che anche con Ferrara è avvenuto con la giusta intensità. La sconfitta a Mantova, per “utilità”, può essere paragonata a quella casalinga con Verona. Quella gara aveva fatto capire che giocare al Paladozza non porta come immediata conseguenza la vittoria. Una sconfitta che ha inciso, positivamente, sull’aspetto mentale. Ecco perché sconfitte “utili”. Utili ai fini della crescita collettiva.

Singoli a Ferrara – Tra sconfitte “utili” e continuità che sta arrivando, saltano all’occhio alcune prestazioni sulle quale occorre soffermarsi. Tutte sinonime di quella crescita della quale parlavamo prima. Fra tutte, quelle di Nikolic e Knox a Ferrara. Il centro americano è stato decisivo nella vittoria contro Ferrara, disputando forse la sua miglior partita in Fortitudo. 22 punti e il rimbalzo difensivo decisivo, in una prova di pura sostanza che lo ha visto anche segnare dall’arco. Nikolic, invece, sta viaggiando a 11.7 punti di media. In attacco sta facendo bene, ma adesso dovrebbe perfezionare anche la fase difensiva. Montano, dopo la gara negativa contro Forlì, ha trovato le triple che avevano regalato il +12 ai suoi. Una reazione alla Montano, da grande giocatore qual è. Mancinelli è stato il solito fattore e, dopo una grande gara, ha anche piazzato il canestro del sorpasso nei secondi finali. Due punti arrivati su assist di Ruzzier, che ha così riscattato una prova non ai suoi livelli. Leonardo Candi, invece, ha messo il punto esclamativo sulla vittoria con quel libero. Ma non ha vissuto una serata facile al tiro. Eppure, non si è innervosito cercando per forza la giocata. Si è messo al servizio della squadra dando un ulteriore segnale di maturità. Bene anche Davide Raucci e Nazzareno Italiano. Il primo ha avuto l’arduo compito di marcare Roderick, mentre Italiano è stato decisivo nel terzo quarto, per ricacciare indietro i tentativi di rimonta di Ferrara. Pochi minuti per Campogrande, che avrà modo di rifarsi nelle prossime sfide. Mentre sulla prestazione di Gandini, Boniciolli è stato chiaro: “Non deve pensare di fare solo il gragario. In questa squadra chi è libero tira”.

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