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La Fortitudo riprende il proprio cammino: Cividale superata 65-69

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Foto Mauro Donati/Fortitudo Bologna


UEB GESTECO CIVIDALE -FLATS SERVICE FORTITUDO BOLOGNA 65-69 (10-15; 13-17; 19-19; 23-18)

 

Statistiche:

Cividale: Marangon 4, Redivo 22, Miani 13, Rota 3, Furin 1, Bartoli ne, D’Onofrio ne, Baldini ne, Berti 2, Isotta, Cole 15, Dell’Agnello 5. All.Pillastrini

Fortitudo: Giordano ne, Sergio, Aradori 30, Bolpin 4, Panni 2, Kuznetsov ne, Fantinelli 7, Freeman 14, Ogden 12, Morgillo, Taflaj. All.Caja

 

Tiri liberi CV 7/13 BO 8/11

Tiri da 2 CV 17/36 BO 23/47

Tiri da 3 CV 8/30 BO 5/17

Rimbalzi CV 37 BO 44

Falli CV 17 BO 16

 

Arbitri: Caforio, Pecorella, Marzo. 

Quintetti iniziali:

Cividale: Rota, Redivo, Cole, Dell’Agnello, Berti. 

Fortitudo: Fantinelli, Bolpin, Aradori, Freeman, Ogden.

 

Lo schiaffo di mercoledì è dimenticato, la Fortitudo torna a vincere confermando il primato in classifica seppur a corto di fiato. L’impegno infrasettimanale, con le rotazioni ridottissime, si fa sentire nel secondo tempo senza permettere un break decisivo ma mantenendo il confronto aperto fino a pochi minuti dalla sirena. A fare la differenza in una gara ben poco emozionante e dalle percentuali non degne di una A2, sono il talento offensivo di Aradori (30 punti) e la freddezza biancoblu nei momenti più delicati della partita.

Partenza in salita dei padroni di casa, bloccata dalla zona biancoblu in attacco e impotente a difesa della propria area. Quindi lo 0-7 Fortitudo interrotto dalla tripla di Cole solo a metà primo quarto. Si tratta però solo di una scintilla per la Gesteco che continua a faticare tantissimo quando è il momento di finalizzare; fatica che non fanno gli uomini di Caja, sebbene le percentuali al tiro non siano brillanti nemmeno per loro. Chi entra dalla panchina non fa la differenza in questo senso (non è una novità per Bologna) e infatti il punteggio rimane piuttosto basso: 10-15 al 10′. 

Il trend avaro di canestri pare in grado di invertirsi nel secondo periodo. Lo si intuisce dai primi possessi con Aradori da un lato e Redivo dall’altro a migliorare lo score delle rispettive squadre. Si unisce al ristretto club anche Cole portando a -3 Cividale (16-19) dopo 3′. La rimonta non è finita; intercetto di Redivo che si lancia in contropiede ed appoggia il -1 costringendo la Flats Service al time out. Ritorna dunque in equilibrio anche il tabellone, le squadre si studiano e giocano ragionando maggiormente. Scelta tattica che coincide con una nuova carestia di punti. Quando si torna ad ingranare ecco che si risveglia il killer instinct di Aradori: basta una tripla a segno per il +5 (23-28) a meno di 2’30” dall’intervallo. Resta l’unico sussulto degno di nota, ripetuto da dentro l’area poco dopo dallo stesso numero 4, prima di tornare negli spogliatoi sul 23-32.

Serviva un pit stop generalizzato per vedere una partita più vivace; Cole si conferma un tiratore temibile ed in grado di condurre il tentativo d’impatto, fermato sul -6 da Fantinelli e la sua efficacia nello sfruttare i mismatch fisici. Sotto la conduzione del capitano, la Effe capisce che può essere il momento del break vincente e cerca di spingere sull’acceleratore. Non ci riesce in maniera convincente, mentre Redivo coglie punti preziosi. La Fortitudo ringrazia Aradori che copre le enormi lacune di Morgillo sotto le plance e del resto della squadra in fase di costruzione. La sfida rimane combattuta ed aperta a 10′ dal termine: 42-51. 

Cosa aspettarsi dal finale di una partita decisamente dimenticabile sotto l’aspetto dello spettacolo? Molto poco, anche se i padroni di casa tirano fuori orgoglio ed artigli agguantando, anche se con molta fatica, il -1 (55-56) a metà periodo. Il trascinatore gialloblu è ancora una volta Redivo che, però, quando sbaglia propizia l’azione biancoblu, cinica ed attentissima a non farsi superare. Riesce nell’intento fino a 3′ dalla fine quando Cole dal perimetro firma il 60-60. Finale che si gioca sui dettagli e sui tecnicismi dei più forti. La freddezza fortitudina ha la meglio anche sull’entusiasmo di Cividale, giustificato dalla tripla di Rota che vale il -1 (65-66) a 55” dalla sirena finale. Un Aradori infinito, una stoppata di Ogden e la precisione a cronometro fermo fanno il resto: la Effe supera la UEB 65-69 tornando a casa dal tour friulano da prima in classifica.

 

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