Basket
“La storia infinita”: Virtus batte Brindisi dopo tre supplementari. Finale 115-109 – 24 gen
OBIETTIVO LAVORO BO: Pittman 13, Fabiani, Vitali 17, Cuccarolo, Gaddy 11, Fontecchio 13, Mazzola 18, Oxilia, Hasbrouck 11, Fells 23, Odom 9. All. Valli.
ENEL BR: Banks 30, Reynolds 16, Scott 22, Cournooh 5, Harris, Cardillo, Fiusco n.e., Gagic 19, Zerini 3, Anosike 8, Marzaioli n.e, Kadji 6n. All. Bucchi.
Alla Unipol Arena è di scena la seconda giornata del girone di ritorno. A contendere la posta in palio alle V nere c’è la Enel Brindisi, compagine allenata dall’ex coach bianconero Piero Bucchi. Entrambe le squadre si presentano ai blocchi di partenza con stati d’animo sostanzialmente simili, giungendo da tre sconfitte in fila. L’obiettivo è quindi comune ed è quello di ritrovare il successo. Bologna parte subito forte, sfruttando la verve di Vitali, ancora on fire dal match di Venezia. Tripla a bersaglio al primo tentativo, sostenuta da una fase difensiva insuperabile. L’asse tricolore funziona bene: Fontecchio segna un jumper dalla media, lanciando i suoi all’immediata e “imprevista” fuga. Il muro erto dalla truppa di coach Valli crea una barriera insormontabile per gli attacchi ospiti, continuamente respinti e ai quali rimangono solo le briciole di sei miseri punti. Solo negli ultimi due giri di lancette del periodo i pugliesi riescono a limitare i danni, trovando dalla lunetta le conclusioni vincenti che contengono lo svantaggio sul 22-14. Il copione non muta. OL in controllo, ospiti che tentano la rimonta senza riuscirci. Coach Bucchi gioca la carta della zona 3-2, battuta dal buzzer beater di Odom sulla sirena che manda le squadre alla pausa lunga sul 46-36.
Al rientro in campo è ancora l’asse tricolore a rubare la scena. Il tandem Vitali-Fontecchio non perdona da oltre l’arco, segnando un parziale di 6-0 al quale si aggiungono i due punti firmati Pittman. Virtus che vola sul +16 (56-40), il massimo vantaggio nel match. Sembra il colpo del Ko per Brindisi, che però non demorde, trovando nelle mani del tandem tutto a stelle e strisce Reynolds-Banks le conclusioni vincenti per tentare la rimonta. L’ennesima bomba di Vitali dona un po’ di linfa ai bianconeri che, però, inspiegabilmente si bloccano. Troppe le azioni confusionarie che portano ad un nulla di fatto, lasciando per ben 4’ il tabellone fermo a quota 59. Gli ospiti ne approfittano, dimezzando il gap al 30’. Ultimo quarto da cardiopalma alla Unipol Arena. Bologna raggiunge il bonus quasi subito, lasciando il vantaggio di segnare a cronometro fermo agli avversari. La Bucchi band non si lascia sfuggire l’occasione, sfruttandola al meglio col solito Banks. Dopo ben 6’ finalmente anche gli ospiti esauriscono il bonus, sottolineato dall’ironico applauso del palazzo. La Virtus continua nel proprio litigio continuo con il ferro, iniziando a rivedere i fantasmi che sin qui hanno caratterizzato la stagione dei bianconeri. A poco più di un minuto dal termine, il canestro di Reynolds vale il primo vantaggio pugliese, immediatamente annullato dal tap-in vincente di Pittman. Il gigante in maglia n° 1 non è perfetto dalla linea della carità, lasciando la possibilità agli ospiti di pareggiare nell’azione successiva. Fiscalissimo quinto fallo fischiato a Vitali, costretto così ad abbandonare la contesa anzitempo. Banks è perfetto ai liberi, portando i suoi sul 76 pari. Il timeout di Valli produce una buona soluzione per Gaddy, la cui conclusione si ferma sul ferro. Supplementari. Le compagini ribattono vicendevolmente colpo su colpo, lasciando nuovamente le sorti nelle mani bianconere. Fells si traveste da Pittman, e fa nuovamente 1/2. Sul ribaltamento successivo, Brindisi tenta la conclusione immediata, consapevole di giocare anche contro il tempo. Ne esce un’azione confusa, la palla rimbalza impazzita un po’ ovunque finendo la propria corsa tra le mani di Gagic che, in precario equilibrio, trova i punti della nuova parità. Secondo supplementare. Gli ospiti tornano a condurre le danze con una sola lunghezza di vantaggio, quando manca poco più di un minuto alla fine del sesto tempo. Fells realizza la tripla del controsorpasso, mandando in visibilio l’intero palazzetto, il cui urlo di gioia viene però strozzato dall’invenzione di Reynolds che vale la nuova parità a quota 96. Terzo supplementare. La gara sembra non voler mai volgere al termine, lasciando le sorti in balia della battaglia di nervi che si scatena dal minuto 50’ in poi. Ad uscirne vittoriosi sono i bianconeri, abili nel trovare il fondo della retina sfruttando i gli spazi lasciati da una difesa ospite ormai con la spia della riserva accesa da tempo. Odom porta i suoi a quota 100, muro abbattuto dal canestro di un rigenerato Fells, nell’azione seguente. Brindisi è costretta ad alzare bandiera bianca, dopo aver sbagliato alcune conclusioni a cronometro fermo. Al 55’ la Virtus può esultare sul 115-109.
Gara infinita che ha visto i padroni di casa uscirne vincitori. Successo di fondamentale importanza per le sorti bianconere, che troppe volte hanno visto sfuggire tale obiettivo nel corso delle ultime uscite stagionali. Superlative le prove difensive degli italiani, Vitali e Mazzola su tutti, bravi anche a dare un contributo sostanzioso in fase offensiva. Menzione particolare da riservare a Fells. La sua prova è stata caratterizzata da luci ed ombre, come da troppo tempo sta accadendo, nonostante un avvio incoraggiante. Da sottolineare, però, come abbia cambiato mentalità nei momenti fondamentali dell’incontro, essendo autore di canestri di importanza capitale e scelte tecnico-tattiche (vedi alla voce assist e stoppate) decisamente vincenti. Infine Hasbrouck, un vero e proprio “ritorno del guerriero”. Condizionato dai falli nella prima parte di gara, è stato in grado di calcare il parquet con personalità, attenzione e tranquillità quando il gioco si è fatto più che duro. Il suo apporto potrà certamente aggiungere qualità ed esperienza, allungando le rotazioni degli uomini a disposizione di coach Valli. Rimanendo in attesa del rientro di capitan Ray, previsto per la fine del mese di febbraio. Da questa solida prestazione deve ripartire la Obiettivo Lavoro, consapevole dei propri limiti (anche oggi non si è stati in grado di chiudere la gara quando vi era la possibilità), ma soprattutto della propria forza. Come recita lo striscione dei Forever Boys: “Mollare Mai”.
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