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La Virtus strapazza una Mantova arrendevole: 92-64 – 16 ott

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SEGAFREDO BO: Spissu 6, Umeh 18, Pajola 4, Spizzichini 5, Petrovic n.e., Ndoja 10, Rosselli 15, Michelori 2, Oxilia 2, Penna 4, Lawson 25. All. Ramagli.

DINAMINCA GENERALE MN: Daniels 16, Giachetti 11, Timperi, Candussi 2, Casella 9, Amici 1, Corbett 12, Magni n.e., Gergati 7, Bryan 6, Morello n.e., Rinaldi n.e. All. Martellossi.


La terza giornata del campionato si apre con il minuto di raccoglimento voluto dal presidente Petrucci, in ricordo del giovane cestista che, nel bresciano, un arresto cardiaco ha prematuramente portato via dai campi di gioco. Da sottolineare il silenzio assordante della UnipolArena che ha rispettato con intelligenza il momento. Ma veniamo alla cronaca.

Lo starting five bianconero mostra da subito i muscoli agli avversari. Ndoja, reduce dall’infortunio alla caviglia, viene schierato immediatamente per contrastare la solidità mantovana sotto le plance. È proprio la grinta del n°13 bianconero, ex di turno, a guidare i suoi al primo parziale di 7-0 con cui Bologna tenta di scappare. Umeh delizia la platea con un 3/3 da oltre l’arco, seguito da Lawson che si iscrive a referto con un paio di jumper vincenti. La difesa granitica imposta dalla truppa di coach Ramagli fa il resto, concedendo il minimo indispensabile ai mantovani. Complice la girandola di cambi, la marcia bianconera pare rallentare. Giachetti sfrutta la sua esperienza per aiutare i suoi a ricucire uno svantaggio che al minuto 8 è di 15 lunghezze (27-12). Qualche sbavatura di troppo permette agli uomini di coach Martellossi di recuperare terreno, ma al 10’ Bologna conduce sul 29-18. La Virtus riparte da dove aveva lasciato, riprendendo a pressare con insistenza. Splendida la copertura sulle linee di passaggio dove i bianconeri arrivano spesso per primi. Molteplici infatti i recuperi che consentono ottime corse in contropiede, la maggior parte delle quali guidate da un ispiratissimo Spissu. Mantova fatica a trovare la via del canestro e il gap aumenta. Sulla sponda opposta la Segafredo non accenna a fermarsi, trovando il bersaglio con continuità. Alla pausa lunga il tabellone recita 50-32.

Al rientro in campo la musica non accenna a cambiare. Il tandem Umeh-Lawson continua nel proprio show. Il primo segna e dispensa assist, mentre il centro bianconero silenziosamente arriva a quota 23, frutto di ottime giocate e una dominanza incontrastabile a rimbalzo. Corbett prova a scuotere i suoi realizzandone 10 in fila con cui Mantova tenta di recuperare lo svantaggio. Gli ospiti rientrano a -17 (63-46) ma la reazione dei padroni di casa è immediata. Nel primo vero momento di appannamento bianconero, Ndoja esplode la bomba che dona nuova linfa all’intero ambiente. Sospinta dal proprio pubblico la Virtus torna a macinare gioco, ritornando sopra i venti punti di vantaggio. Alla fine del quarto i biancorossi trovano dalla linea della carità i punti necessari a rendere meno amaro il passivo che al 30’ rimane comunque consistente: 72-55.

L’ultimo periodo è la fotocopia del precedente. Virtus sempre in controllo e con un’energia che appare doppia rispetto agli avversari. Si iscrivono a referto anche Oxilia e Pajola, bravo a finalizzare un ottimo assist di Lawson. Spissu trova finalmente il bersaglio grosso dopo vari tentativi, accolto dal sostegno dei tifosi. Sino alla fine Bologna non molla su nessun pallone, rispecchiando quella voglia di “sporcarsi le mani”, da sempre richiesta da Ramagli. Ne è la sublimazione un’azione nella quale Penna lotta con furore recuperando una palla che pareva già in possesso di Mantova. La stessa che subisce ben tre rimbalzi offensivi in fila, vedendo volare ovunque maglie bianconere. Gli ospiti non ci sono più, e nel garbage time la Segafredo controlla senza troppa fatica. Finisce con un perentorio 92-74 che sancisce la terza vittoria in altrettante partite.

Ottima prestazione corale. Coach Ramagli può essere fiero dei propri ragazzi che hanno eseguito alla lettera i dettami tecnico-tattici da lui richiesti. L’intensità difensiva e la solidità a rimbalzo hanno certamente fatto la differenza, risultando l’arma vincente assieme alle alte percentuali dal campo in particolare nei primi 20’ di gioco. Rosselli man of the match, abile nel riversare la propria esperienza ed il proprio talento su ogni lato del campo. Bene anche l’apporto dei giovani, la cui crescita appare evidente soprattutto dal punto di vista mentale. Sognare non è certo proibito, ma è necessario rimanere umili e pensare partita dopo partita. Appuntamento esattamente tra una settimana. Alla UnipolArena arriverà una Ravenna vogliosa di rivalsa, per aver perso nel turno odierno in casa della Fortitudo.


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