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Lundberg: «Siamo in corsa su tre fronti, vogliamo vincere tanto per i tifosi»

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Foto Virtus Pallacanestro


Della sua rinascita, abbiamo detto tanto: partito da essere alla porta fino a prendersi la squadra nei momenti più importati delle partite, ora Iffe Lundberg è l’arma in più della Virtus Segafredo Bologna. Il Danese al momento è il miglior sesto uomo di tutta la competizione, lui che non inizia mai tra i primi cinque ma che difficilmente durante l’arco della gara non si guadagna il fatto di finire in campo la stessa, in quei secondi finali che ormai sono diventati la ‘Zona Lundberg’. L’ex Cska ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport in cui ha parlato di come ha affrontato i momenti più duri tra il finale della scorsa stagione e l’estate, ma sopratutto delle grandi ambizioni che si stanno costruendo con un gruppo unito e affiatato. 

L’intervista 

Che Lundberg fosse un giocatore di un certo tipo lo si poteva capire dalle prestazioni messe in campo già la scorsa stagione a Madrid e Barcellona, anche se il finale di stagione è noto, così come il fatto che fosse uscito dai piani delle Vu Nere guidate da Scariolo: «Quando sono uscito di squadra ho continuato a lavorare e accedere in me stesso. Poi ho trovato un coach e dei compagni che credono nelle mie qualità. Ora sono felice di essere in questa Virtus. Siamo un bel gruppo, umile e ambizioso allo stesso tempo. Avevo solo bisogno di un’opportunità, quando è arrivata l’ho sfruttata bene.» L’opportunità ha un nome, Luca Banchi, che non ha voluto rinunciare a priori ad un giocatore dal passato importante come quello del danese, che ora è tra i giocatori di punta di questo progetto. Alla domanda sulla sua metamorfosi, Iffe spiega come in realtà non ci sia mai stata: «ho sempre giocato così. E non devo dimostrare niente nessuno.» 

All’attualità delle cose, quel che sembra essere cambiato è la fiducia di cui il danese può godere sia da parte dei compagni che dello staff tecnico, guadagnata nei tanti finali di gara decisi con le sue prodezze: «in quel momento della gara sento entrare dentro di me tutoli ritmo positivo della partita. E quando sono caldo non ho paura di assumermi le responsabilità in attacco. Non mi ritengo un creativo creativo o uno specialista, sono le situazioni di gioco che mi spingono a quelle giocate. L’istinto non mi manca.» 

Il proseguo della stagione

Non si guarda dietro Iffe, ma neanche troppo avanti, ora nel mirino c’è solo la sfida di domani: «Affrontiamo il Monacò, è la partita più importante. Vogliamo vincere per avvicinare i playoff. Siamo sulla buona strada e ci crediamo.» Gli obiettivi stagionali poi sono stati dichiarati a settembre dal presidente Zanetti: Play-in in Europa e giocarsela su tutti i fronti in Italia, con un occhio di riguardo alla Coppa Italia, Iffe però sembra anche più ambizioso, visto anche il percorso che lui e i suoi compagni hanno affrontato: «Siamo in corsa su tre fronti e sento che possiamo conquistare più trofei. Vincere l’Eurolega sarebbe il massimo perché è il titolo che cambia lo status della squadra e di tutti i giocatori.» 

Gli aspetti personali 

Iffe nasce da Papà nigeriano e mamma danese, si è laureato in economia internazionale e il suo idolo da ragazzino era LeBron: «i giocatori a cui mi avvicino di più oggi sono Lillard – con cui condivide la capacità di essere decisivo quando la palla scotta – e Westbrook.» Ora che il coro ‘Iffe Iffe’ risuona spesso tra le mura della Segafredo Arena, anche il modo di vivere BasketCity sarà cambiato: «È il posto migliore per chi fa il mio mestiere. C’è passione, competenza e calore. L’energia che infondono i tifosi della Virtus è straordinaria. Vogliamo vincere tanto per loro». Questo sembra essere anche un messaggio per un rinnovo contrattuale che il numero “1” bianconero si sta guadagnando sul campo, nonostante il suo agente (nell’ormai consueto gioco delle parti) lo abbia messo in vetrina sui social dichiarandone il suo stato da free agent in estate, chissà però che il rinnovo non possa già essere sulle scrivanie di Casa Virtus. Quel che sembra certo è la voglia di entrambe le parti di trattare per trovare un accordo, canestro dopo canestro però Iffe avrà sempre maggior voce in capitolo sulle condizioni da sottoscrivere, sopratutto a livello economico.

Fonte: Andrea Tosi – La Gazzetta dello Sport         

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