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Montano: «In Fortitudo momenti magici, a Cento sono felice»

L’intervista a Matteo Montano aspettando Cento-Fortitudo: una sfida che sa di tuffo nel passato per l’ex gioiellino biancoblù

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Matteo Montano crediti Benedetto XIV Cento
Matteo Montano (©Benedetto XIV Cento)

Domenica c’è chi vivrà l’appuntamento Benedetto XIV Cento-Fortitudo come qualcosa di più di una semplice partita. É un piccolo incontro col passato, una gara fatta di ricordi, per la maggior parte belli, di chi quella Effe ce l’ha incisa, inevitabilmente, sulla pelle. Matteo Montano è stato per anni il volto di quella Fortitudo fresca, giovane, quell’Aquila che vinse la serie B e tornò in A2, facendo sognare il popolo biancoblù. E ancora: quella Fortitudo che arrivò in finale promozione con Brescia, dopo una stagione da favola, qualificandosi ai playoff di certo non da favorita. Un piccolo sogno, appunto.

Passato a Cento quest’estate, ma con un passato alle spalle tra Ravenna, Urania Milano e Torino, quello di Montano è uno di quei nomi che, a nominarli, ti viene sempre un po’ di magone. Con lo sguardo rivolto verso la sfida di domenica, ma con la mente che propone qualche flashback di quegli anni d’oro, ecco la nostra intervista a Matteo Montano.

L’intervista a Matteo Montano

Matteo, venite da una sconfitta sul campo di Cividale. «Siamo stati anche sopra di 13 nel primo tempo, poi Cividale è rientrata e noi ci siamo un po’ persi. In generale è stata comunque una buona partita per noi, ma c’è del rammarico, perché sarebbe stata la quarta vittoria consecutiva».

A prescindere dalla gara di mercoledì sera, Cento sta vivendo un ottimo avvio di stagione. «Stiamo facendo per ora un bel campionato, l’obiettivo per noi resta comunque la salvezza. Funzioniamo bene, sia in campo che fuori: esprimiamo una bella pallacanestro, dobbiamo continuare così».

Come ti stai trovando a Cento? «Qui sto benissimo, la società è solida e si lavora bene. Per quanto riguarda le mie prestazioni non sono soddisfatto, non sono ancora riuscito ad esprimere il mio basket. Vorrei fare di meglio, ma mi sto allenando con costanza e sento la fiducia da parte di tutti».

Matteo Montano crediti Benedetto XIV Cento

Matteo Montano (©Benedetto XIV Cento)

E domenica arriverà la “tua” Fortitudo: che partita è per te? «Ormai ci ho fatto il callo dopo tanti anni fuori, ma incontrare la Fortitudo è sempre una bella sensazione per un fortitudino nato come me. E poi sarà una bella sfida, qui non è un derby ma quasi, l’atmosfera sarà quella delle grandi occasioni: il palazzetto sarà sicuramente strapieno. Affronteremo la seconda in classifica, una squadra che vuole la promozione, ma ce la giocheremo fino in fondo».

Il tuo ritorno al Paladozza lo scorso anno con la maglia di Torino, insieme a Boniciolli in panchina, valse la standing ovation. «Per me è un motivo di grande orgoglio. Nel mio triennio in Fortitudo venimmo promossi in A2 e sfiorammo la serie A: ho lasciato un bel ricordo, così come tutta quella squadra. Tornare al Paladozza è sempre bello, la gente ti vuole bene veramente. Nonostante siano passati tanti anni, i tifosi fortitudini mi hanno sempre dimostrato un amore immenso».

Matteo Montano e Matteo Boniciolli in Fortitudo crediti Valentino Orsini

Matteo Montano e Matteo Boniciolli in Fortitudo (©Valentino Orsini)

E ora quanto è cambiata la tua vita rispetto a quel periodo? «Negli ultimi anni tantissimo, mia figlia è nata nel febbraio ’24, a ottobre’25 è arrivato il secondo. Sono tornato a Bologna dopo anni di “vagabondaggio”: si è chiuso un ciclo dopo un lungo periodo in giro per l’Italia. Sono felice di quello che ho fatto e di quello che sto facendo».

Chi vedi in cima a fine campionato? «A oggi non sono ancora riuscito a in quadrarlo, non c’è una Trapani di due anni fa, una schiacciasassi, che sia già venuta fuori. Anche le partite dove il risultato sembra scontato spesso vanno al contrario, a volte guardo i tabellini meravigliato. Pesaro è prima, ma ai nastri di partenza non sembrava così forte. Tutti sono sullo stesso livello, e non ci sono nemmeno squadre materasso: ogni partita è da giocare. Sicuramente il campionato è lungo e impegnativo, con tante dinamiche che possono influire, infortuni in primis. Cento ha la possibilità di fare bene, se saremo bravi a incastrare qualche situazione a nostro favore».

Come vedi la partita di domenica? «Le squadre di Caja sono difficili da affrontare. Al netto degli infortuni la Fortitudo ha un roster di livello, sono molto intensi in difesa e in attacco vanno a mille. Dovremo stare attenti, mettendo in campo attenzione e concretezza. La gara la stiamo preparando, avremo le nostre chances di giocarcela».

Per voi si prospetta un calendario di novembre molto duro. «Non dobbiamo guardare gli altri, ma pensare a fare bene, lavorando sodo. Dipenderà solo da noi. Abbiamo le carte in regola per fare un buon campionato, e se alla fine alzeremo la testa e saremo salvi andrà bene, così come se dovessero arrivare i play-in o i playoff. L’unica cosa che sappiamo è che dobbiamo continuare su questa strada».

Per chiudere: un ricordo bello e uno brutto in Fortitudo? «Impossibile sceglierne uno bello: porto con me la vittoria in serie B a Montichiari, che valse la qualificazione alle Final Four a Forlì, e ricordo la gara contro Siena, che ci portò in serie A. Ma fu una grande emozione anche in derby dopo 10 anni, all’Unipol, con 10mila persone a guardarci. Ricordo anche che giocai bene, e fu bellissimo. Un ricordo che fa male è la sconfitta a Brescia, alla fine di una cavalcata magnifica da underdog. Quando tornammo a Bologna, però, c’era tutto il popolo Fortitudo ad attenderci, con lo striscione “Non c’è sconfitta nel cuore di chi lotta”. Sono tutti momenti magici che porto nel mio cuore, e posso definirmi davvero tanto fortunato per averli potuti vivere».

Matteo Montano (©Valentino Orsini)

Matteo Montano (©Valentino Orsini)

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