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Non finisce qui! La Fortitudo vince all’overtime 93-92 su Cremona e forza gara 4

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Foto di Valentino Orsini/Fortitudo Pallacanestro


FLATS SERVICE FORTITUDO BOLOGNA – VANOLI BASKET CREMONA 93-92 (17-17; 19-26; 26-14; 18-23; 13-12)

 

Statistiche:

Fortitudo: Banks 19, Bonfiglioli ne, Aradori 12, Natalini ne, Barbante 5, Panni 4, Vasl, Candussi 27, Fantinelli 16, Niang, Italiano, Cucci 10. All.Angori

Cremona: Eboua 6, Pacher 19, Alibegovic 5, Pecchia 5, Caroti 19, Vecchiola ne, Denegri 23, Piccoli 5, Mobio 10, Ndzie ne. All.Cavina

 

Tiri liberi BO 15/24 CR 20/25

Tiri da 2 BO 30/44 CR 15/19

Tii da 3 BO 6/21 CR 14/41

Rimbalzi BO 38 CR 35 

Falli BO 24 CR 22

 

Arbitri: Ursi, Nuara, Centonza

 

Quintetti iniziali:  

Fortitudo: Fantinelli, Banks, Aradori, Cucci, Candussi.

Cremona: Piccoli, Denegri, Pecchia, Pacher, Eboua. 

 

Non finisce qui, al Madison di Piazza Azzarita Cremona va ad un passo dal pass per le finali ma la Effe si fa spingere dall’ambiente fino al supplementare e dice che la serie deve continuare. Equilibrio diffuso fatto di parziali e contro-parziali fino a che la lucidità prende il sopravvento e sorride ai biancoblu. Senza Lacey, gli ospiti sono guidati da Denegri e Caroti oltre al solito Pacher mentre la Fortitudo si lascia trascinare sotto le plance da Candussi mentre sugli esterni agiscono sia in prima persona sia da collante per i compagni sia Banks che Fantinelli. 

“Nella buona sorte e nelle avversità, nelle gioie e nelle difficoltà…Se tu ci sarai, io ci sarò!” cantavano gli 883 e coverizzano coreograficamente i tifosi della Fossa pronti a giocarsi il tutto per tutto sugli spalti. Anche sul parquet l’atteggiamento della Fortitudo è più che convinto in avvio, replicando il gioco sotto canestro finalizzato alla conclusione di Candussi. Schema che funziona, vale il 10-4 dopo 4′ e costringe la Vanoli a forzature improbabili. Cavina rimescola le carte per stringere gli spazi in difesa e accorciare le distanze, seppur con troppi errori al tiro, ma non per invertire il trend che continua a parlare biancoblu grazie alle incursioni di Aradori. La tripla di Mobio, però, sveglia i compagni e permette l’aggancio (17-17) a fine primo quarto.

Il ritmo arrembante lascia spazio ad una fase di maggior studio che blocca il punteggio per quasi due minuti. Quando Barbante lo sblocca porta indirettamente con sé parecchi falli a carico della Fortitudo; Italiano commette il terzo e Cucci il secondo ma si fa perdonare dal perimetro. La tensione rimane diffusa tra il roster di coach Angori dando adito alle incertezze, aumentate dal sorpasso di Cremona, capace di sfruttare le occasioni dalla lunetta e dalla lunga distanza: 24-27 a 5′ dall’intervallo. Lasciare il timone della Effe a Banks, per quanto possa navigare bene, non basta a ricucire il “gap” che sale a 7 (28-35) punti con 3′ sul cronometro del periodo. Si responsabilizza allora capitan Fantinelli e riaccende la bolgia del Paladozza, dopo di lui Candussi, unico lungo in campo, spalleggiato dal giovane Niang, a causa del conto dei falli che gravano sulle teste degli altri. Un colpo al cerchio ma non uno alla botte, 36-43 dopo 20′. 

Atletismo e precisione, caratteristiche che la Fortitudo non è riuscita a limare nei primi due confronti e che rimangono il pezzo forte degli ospiti. Dal canto suo, Bologna, galvanizzata dal tifo, è decisa a non mollare la presa; Banks sale in cattedra mettendosi in proprio, Candussi aggiorna le cifre personali insistendo su quanto gli è venuto bene nel primo tempo e Fantinelli orchestra impatto e soprasso che arriva dopo 4’30’ nella ripresa (52-50). La Vanoli reagisce troppo timidamente lasciandosi sfilare dalle mani l’inerzia che si tinge di biancoblu con un 8-0 di parziale (60-52) a meno di 3′ dal termine del terzo quarto. La fine del frazione è tanto ragionata quanto frenetica: si sbaglia tanto, si corre un po’ meno di prima preferendo tirare il fiato in vista degli ultimi 10′. Cremona lo sfrutta meglio, recuperando un possesso e portandosi a -5 (62-57).

In gara 2 i rimbalzi offensivi avevano fatto la differenza come la fanno ad inizio quarto quarto, di nuovo per Cremona, capace di sfruttare gli extra-possessi per toccare il -1 (63-62), convertito da Denegri in +2 poco dopo, ed ingaggiare una lotta al ferro senza colpi proibiti. L’avvicinarsi della sirena finale alza le percentuali dal campo di tutti senza dare, però, indicazioni ulteriori su un esito destinato a compiersi ancora più a ridosso del 40°. Candussi firma il 69-69 ma esulta in maniera giudicata scorretta commettendo tecnico. Cronometro fermo che aiuta la Vanoli a firmare un break di 0-4, mantenuto fino a 1’30” dalla fine quando il tabellone dice 71-75. Cucci accorcia con la stessa moneta, ovvero i tiri liberi ma è la bomba di Pacher a tagliare momentaneamente le gambe e le speranze fortitudine. La risposta di Banks dai 6,75 metri a 24” dal termine allunga i possessi ma pare valere solo per le statistiche. Pare, perché quando tutto sembra deciso, Cucci è protagonista del tap-in sull’errore di Panni che riporta la gara in parità (80-80) a meno di 10” dalla fine. L’azione successiva non cambia le sorti della sfida e questo significa solo una cosa: overtime.

La regola vuole che chi apre le danze ai supplementari poi vinca anche la partita. La Fortitudo, però, è un modo a parte e a queste regole non sottostà. 2+1 per Pacher ma subito dopo anche per Candussi senza sbilanciare nulla. Lo sbilanciamento lo provocano, invece, i due centri da lontano consecutivi di Panni e Aradori. In un attimo è +6 (89-83). Priva di Banks, uscito per falli, l’ingranaggio funziona mentre perde colpi quello cremonese. Ancora una volta bisogna pazientare per capirne di più. Basta infatti una tripla di Denegri a rimettere in discussione l’intero esito. Si entra nell’ultimo minuto, Pacher opera il sorpasso ma una leggerezza difensiva di troppo lascia a Fantinelli il pallone della vittoria a 5” dalla fine. Ciuf del capitano che fissa il 93-92, sottolinea l’importanza dell’ambiente e allunga la serie, pronta al suo quarto atto già questa domenica.

 

 

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