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Notte fonda Bologna: al Paladozza Schio annichilisce la Virtus 69-84 e conquista lo Scudetto

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Bianca Costantini


VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA-FAMILA WUBER SCHIO 69 – 84 (16-24; 31-50; 49-71)

Virtus Segafredo Bologna: Sagerer, Pasa 11, Tassinari ne, Ciavarella ne, Barberis 10, Dojkic 26, Battisodo 2, Turner 4, Zandalasini 13, Cinili 3. All. Angela Gianolla.

Famila Wuber Schio: De Shields 6, Del Pero ne, Sottana 12, Gruda 22, Verona, Crippa 7, Andre’ 6, Dotto 2, Keys 8, Laksa 21, Mutterle ne. All. Georgios Dikaioulakos.

Arbitri: Daniele Valleriani, Marco Barbiero, Stefano Nuara.

 

Tiri liberi: BO 16/20 (80%); SC 13/15 (87%).

Rimbalzi: BO 31; SC 43.

Falli: BO 15; SC 14.

Tiri da 2: BO 16/34 (47%); SC 22/40 (55%).

Tiri da 3: BO 7/27 (26%); SC 9/27 (33%).

 

QUINTETTI INIZIALI

Virtus Segafredo Bologna: Pasa, Dojkic, Zandalasini, Cinili, Turner.

Famila Wuber Schio: Verona, Crippa, Laksa, Keys, Gruda.

 

Se è vero che l’appetito vien mangiando, dopo la vittoria di martedì la Virtus non ha di certo intenzione di fermarsi, puntando con decisione all’appuntamento decisivo di domenica del PalaRomare. Ancora tutto da decidere però, nella sfida di questa sera del Paladozza dove le bianconere incroceranno le lance contro il Famila Schio in gara 4 delle finali Scudetto.

Ribollono gli spalti al primo possesso della partita conquistato dalle padrone di casa, che permette loro di conquistare il primo vantaggio grazie a due liberi di Pasa. Schio non resta a guardare e, con otto punti della sua colonna portante Gruda, si erge sopra Bologna di due lunghezze. Dall’altro lato della barricata, Dojkic è infuocata e, con dodici punti in otto minuti, impedisce alle Orange di scappare via. Nonostante l’ottimo momento della guardia croata, fatica a trovare la via del canestro la Segafredo, strappa così il Famila, portandosi a +8 con Laksa, Sottana e De Shields.

Riprende i lavori da dove li aveva interrotti Schio che, al rientro dal mini break, piazza un parziale di 0-7, facendo sprofondare la Segafredo a -15. Un film già visto per le emiliane, rimboccatesi le maniche per chiudere la spaccatura nell’immediato con Dojkic e Pasa, ma Laksa è inarrestabile e, dalla lunga distanza, vanifica gli sforzi casalinghi. A fermare l’emorragia non basta il timeout di coach Gianolla, Schio sfrutta il pick & roll e vola sulle ali di Keys e Andre’ fino al +19.

Lauto bottino per le ragazze di Dikaioulakos, eroso parzialmente dalla fiammata di Pasa dall’angolo e da Dojkic, per permettere a Bologna di risalire il crinale dello svantaggio. La reazione bianconera è però un fuoco di paglia, spento dall’onda Orange cavalcata da Keys e Crippa, per il massimo vantaggio di +23. Corre ai ripari la panchina di casa, ma la chiacchierata tra coach e giocatrici non sortisce l’effetto sperato e Gruda e Sottana allargano ulteriormente la spaccatura. Spuntata in avanti, la Virtus muove il proprio punteggio solo grazie a Turner, Dojkic e Barberis, troppo poco per contrastare la valanga scledense che, alla terza sirena, seppellisce le padrone di casa sotto ventidue lunghezze di distacco.

Una montagna da scalare, solo dieci minuti di tempo per farlo. Tutto gioca a sfavore di Bologna ma, nonostante ciò, al rientro sul parquet dà segni di vita con la tripla di Cinili e l’appoggio al vetro di Dojkic. La cestista croata si erge a baluardo bianconero, insieme all’ala forte ex Geas, sentenza dall’arco, trovando il supporto di Zandalasini che dalla media decreta il -16. Accorcia la compagine emiliana sulle ospiti, ma il cronometro è tiranno ed il Famila, limitandosi al minimo sindacale, doma gli acuti casalinghi e conquista la vittoria finale.

Finisce così al Paladozza: Schio batte Bologna 84 a 69.

Fallisce l’impresa la Virtus, rimasta in gara sino alla prima sirena e affondata successivamente sotto i colpi di Sandrine Gruda e Kitija Laksa, autrici rispettivamente di 22 e 21 punti, con quest’ultima incoronata miglior giocatrice della finale. Non può recriminare nulla la Segafredo, trascinata da un’indomita Ivana Dojkic che, nonostante il supporto di Barberis, Pasa e Zandalasini, non è riuscita a ribaltare l’esito dell’incontro. Si conclude con un gusto agrodolce la stagione delle ragazze di basket city, amareggiate per la sconfitta finale, consapevoli però dei traguardi raggiunti in questo campionato e del roseo futuro che le attende. Perché se è vero che l’appetito vien mangiando, la Virtus si è appena seduta a tavola.

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