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Olimpia-Virtus, il post partita di coach Luca Banchi

Il post partita di coach Banchi dopo gara-4 tra Olimpia e Virtus

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Olimpia-Virtus

Una Gara-4 amara per la Virtus Segafredo Bologna, caduta ancora all’Unipol Forum di Assago contro l’Olimpia Milano per 85-73. Le Vu Nere, dopo un buon primo quarto, non hanno retto l’impatto fisico della formazione meneghina vedendo le speranze di vittoria diminuire di minuto in minuto. Alla Segafredo sono mancati due leader come Belinelli e Shengelia, in difficoltà e mai in partita.

Finita anche a meno venti, la formazione di coach Luca Banchi ha trovato qualche lampo da Iffe Lundberg, Isaia Cordinier Awudu Abass ed Achille Polonara che hanno comunque provato a tenere accesa la gara fino alla fine. Si è così chiusa la stagione 2023-24 della Virtus Bologna che, a bocce ferme, è chiamata a capire come agire per restare al top anche nelle prossime stagioni.

Il post-partita di Gara-4 Olimpia-Virtus

Al termine del match ha parlato in sala stampa il capo allenatore delle Vu Nere, Luca Banchi, che ha così commentato la sconfitta subita dalla propria squadra: «Ancora una partita intensa, condizionata da una situazione falli che ci ha messo in emergenza fin dal primo tempo. Abbiamo cercato di reclutare risorse in una partita dove è diventato difficile interpretare contatti e situazioni che ci hanno visti costantemente penalizzati, come testimonia l’alto numero di tiri liberi degli avversari. La squadra si è battuta con coraggio, trovando fino alla fine le risorse in una serata in cui eravamo con le spalle al muro. Una gara di grande intensità, fisica e nervosa.»

«Non è mai mancata la voglia e il desiderio di un gruppo capace di una stagione speciale, che ci ha permesso di mantenere sempre alta la testa. Ogni sera volevamo giocare per vincere, per dimostrare che questo gruppo ha tutte le qualità per avere successo. Ovvio che chiudere così la stagione lascia amarezza. Ma altrettanta consapevolezza del feeling tra la squadra e la nostra tifoseria: questo è un bene prezioso, determinato dal sostegno di una tifoseria speciale ma anche del carattere di questa squadra. Merito ai nostri avversari, ma come detto abbiamo continuato a crederci e a lottare nonostante una serata difficile.» 

La stagione

«Una stagione che sembra lunga 10 anni, con una serie di partite in fila: ogni giorno con la grande voglia di andare in palestra e competere. Sono orgoglioso di loro: non ci sono solo i trofei a determinare le caratteristiche di un campione. Quando lavori ogni giorno come hanno fatto i miei giocatori puoi definirti campione, stasera li definisco tali.» 

«E’ stata una stagione ricca di emozioni, da parte mia ringrazio chi mi ha dato la possibilità di allenare questo club. La squadra mi ha accolto subito: ogni giorno ho percepito la voglia di diventare migliori. Io spero di essere stato all’altezza di un gruppo pieno di ragazzi speciali e riconosciuti come campioni. Ho avuto attestati di stima per il percorso in Europa che dimostrano che questa è una squadra amata, nel modo in cui è stata in campo, per come è stata gruppo. Le nostre migliori vittorie infatti sono arrivate in maniera collettiva. Non abbiamo mai vissuto serate individuali come successo stasera a Mirotic, che ha tirato 18 tiri liberi, al di là di qualche rara eccezione. Abbiamo fatto sacrifici di squadra, con criterio e disciplina cercando di competere al livello a cui siamo arrivati. Abbiamo guadagnato il rispetto di top club europei, che hanno dovuto sudare per batterci tutte e due le volte. Penso che la nostra gente possa essere orgogliosa.»

Rimpianti

«Un rimpianto? In generale in gara 1 e gara 3 ci sono stati epiloghi che lasciano rimpianti e amarezza ma devo essere obiettivo nel riconoscere che il modo in cui siamo arrivati, senza mai un attimo di tregua, può aver contribuito a toglierci un po’ equilibrio e potenziale a disposizione. Stasera forse è stata l’unica partita in cui tra le due squadre c’è stata una distanza importante. Ciò nonostante eravamo tornati a 2-3 possessi di distanza. La nostra è una squadra che ha valori e risorse, anche quando non è al pieno delle proprie forze.»

Le statistiche complete

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