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Piacenza-Fortitudo: le pagelle “ad orologio”

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Un’altra sfida che lascia fin troppo amaro in bocca alla Fortitudo, incapace di reagire all’avversaria nel finale nonostante un buon avvio. Un ultimo quarto privo di spunti e di idee che fanno calare anzitempo il sipario sulla sfida, finita 91-73, che vale il soprasso di Piacenza su Bologna nel girone Blu.

Le pagelle ad orologio della Effe:

SHOW TIME

– Pietro Aradori (20 pt/4 rim/3 ass): l’unico del roster Flats Service a “salvarsi” davvero, a meritare il riconoscimento. Dopo tutto, almeno ci prova cercando di contrastare dall’arco la precisione avversaria. 

 

GARBAGE TIME

– Matteo Fantinelli (6 pt/6 rim/3 ass): prima che il male alla schiena lo costringa a lasciare il campo, fa intravedere sprazzi del Fantinelli che piace di più. A rimbalzo risponde presente così come, con alterne fortune, nella gestione della manovra offensiva.

– Marcus Thornton (11 pt/1 rim/ 1 ass): gara altalenante quella dell’americano. Sa mettersi in proprio nei momenti di maggiore difficoltà per tre quarti di partita, poi finisce con l’affondare con il resto dei compagni. 

– Alessandro Panni (10 pt/3 rim/0 ass): fa il suo e anche più del suo. Ormai più prezioso da esterno che come gestore del possesso, da’ il meglio di sé se lasciato libero di agire dall’arco. Certo, manca sempre la parte di playmaking…

– Nazzareno Italiano (6 pt/ 3 rim/1 ass): prova da backup più sostanziosa di altre volte. Si propone quando gli altri non lo fanno e offende dal perimetro quando è necessario.

 

OUT OF TIME

– Valerio Cucci (8 pt/5 rim/4 ass): forse ancora con la testa ai festeggiamenti di laurea, il neo dottore in Scienze Politiche stecca la sfida lottando al ferro molto meno rispetto al suo standard. 

– Simone Barbante (2 pt/1 rim/0 ass): si, c’era anche lui. Quando Candussi è limitato dai falli, stecca le occasioni concesse creando più danni che benefici alla causa. Il secondo tempo lo guarda dalla panchina.

– Francesco Candussi (7 pt/3 rim/2 ass): non è una sfida giocata dalle sue parti ma lui, considerando anche l’assenza del pari ruolo Skeens, non fa nulla per portacela. 2 falli evitabili troppo presto non gli consentono di entrare in ritmo all’inizio e, di fatto, non ci entra mai.

– Miha Vasl (3 pt/1 rim/0 ass): la tripla al suo ingresso sul parquet illude. Non è capace di trovare quel guizzo vincente che da lui è lecito aspettarsi. Impreciso al tiro e leggero in copertura; gara da dimenticare.

– Coach Luca Dalmonte: nel dopo gara, ancora una volta imputa la colpa a sé stesso, parlando di mancanza di emotività che dovrà trasmettere ai giocatori. Che sia l’emotività, che sia altro, citando lui stesso, una soluzione è necessaria. 

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