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Pioggia di triple al Paladozza: contro Chieti la Fortitudo la spunta nel finale 90-83

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Foto Valentino Orsini/ Fortitudo Pallacanestro

KIGILI FORTITUDO BOLOGNA – CAFFE’ MOKAMBO CHIETI 90-83 (25-21; 23-21; 18-25; 24-16)

 

Statistiche:

Fortitudo: Biordi ne, Bonfiglioli ne, Thornton 14, Aradori 22, Natalini ne, Barbante 15, Panni 4, Paci 5, Fantinelli 7, Italiano 8, Cucci 15. All.Angori

Chieti: Vrankic 29, Alibegovic 3, Mastellari 5, Reale, Gjorgjevikj ne, Bartoli 10, Jackson 21, Serpilli 5, Boev ne, Ancellotti 10. All.Rajola

Tiri liberi BO 10/16 CH 10/15

Tiri da due BO 25/38 CH 14/31

Tiri da tre BO 10/22 CH 15/35

Rimbalzi BO 38 CH 27

Falli BO 16 CH 16

 

Arbitri: Gagliardi, D’Amato, Mottola

Quintetti iniziali:

Fortitudo: Fantinelli, Thornton, Aradori, Italiano, Paci.

Chieti: Bartoli, Jackson, Mastellari, Vrankic, Ancellotti.

Privi di Dalmonte (out per positività al Covid) la Fortitudo guidata da coach Matteo Angori si trova a giocare una partita complicata, fatta di cambi di inerzia continui ed incerta fino alla fine. Se Chieti ferisce da tre, la Effe risponde con le stesse armi. Si esalta Aradori ma al tempo stesso è in piena fiducia Barbante, finalmente protagonista sotto al ferro. 

La pericolosità offensiva degli ospiti, in particolare dal perimetro, si manifesta fin dall’inizio costringendo la Fortitudo ad una partenza altrettanto precisa. Basta infatti una palla persa per scivolare a -5 (7-12), un’altra per esaltare ulteriormente l’attacco di Chieti e forzare il time out biancoblu a metà primo quarto sul 9-15. Serve rispondere con la stessa moneta, Italiano ci riesce per primo poi si sfruttano i corridoi lasciati liberi dalla squadra di Rajola per attaccare frontalmente il ferro e rimanere dentro una gara che continua a premiare la formazione biancorossa dai 6,75 metri. Barbante sembra non soffrire la visuale limitata dalla maschera protettiva e fa valere i suoi centimetri contro il veterano Ancellotti ma è ancora di Italiano la giocata che vale il sorpasso a 1’20” dalla fine del primo quarto: palla rubata a centrocampo e lancio per Panni che appoggia facilmente in terzo tempo. La tripla di Thornthon sottolinea il cambio d’inerzia e fissa il punteggio sul 25-21 dopo 10′.

Il ritmo non accenna a calare nonostante diversi errori al tiro da entrambe le parti ma mentre la Fortitudo si blocca per quasi 3 minuti, Jackson trova i canestri della rimonta, del pareggio e pure del sorpasso. Serve una reazione da parte della Kigili per evitare un allungo troppo significativo. Arriva eccome con la coppia di guardie certamente più talentuose sul parquet: comincia Thornton e finisce Aradori trascinati dall’entusiasmo del Paladozza. Cucci si aggiunge alla festa e in pochi possessi è +8 Bologna (35-28) appena prima che si entri nei secondi 5′ del secondo quarto. Il break voluto da Rajola non ha, però, lo stesso effetto di quello fortitudino del primo quarto. Tornata in campo, Chieti fatica a proporsi come i dirimpettai che convincono da lontano, dalla media e, come raramente accaduto finora, anche a rimbalzo. Gap che cresce progressivamente pur non lievitando oltre la doppia cifra, anzi, bastano un paio di imprecisioni perché Bartoli metta a segno la tripla valevole per il -4 (43-39) a 1′ dall’intervallo. Una bomba per parte durante l’ultimo giro di lancette (oltre al canestro di Barbante) manda le squadre negli spogliatoi senza variare il sostanziale squilibrato equilibrio della sfida, che a metà dice 48-42. 

Si riparte praticamente da dove ci si era interrotti, tripla di Aradori ed immediata risposta ospite, questa volta di Jackson. Punteggio che correva nel primo tempo e suggerisce pochi rallentamenti nel secondo. Anche Ancellotti timbra da tre aprendo al quinto cambio di guida del match che però non è imminente. Complice, questa volta sì, un momento di fiacca complessivo, la Fortitudo non si fa superare e grazie a Paci prima e un sempre on fire Aradori poi, ritocca il vantaggio (58-52) dopo 5’30” nella ripresa. Dalla squadra che tira meglio di tutte le altre dall’arco ci si aspetta che un tentativo di rimonta parta proprio da lì. Il tentativo infatti parte da lì, dalle mani di Vrankic che con tre triple consecutive manda un chiaro segnale ai padroni di casa e anima il proprio tifo. Impatto e sorpasso firmato dalla lunetta (64-65) a 1’30” dalla fine del terzo periodo, corretto in 66-67 a 10′ dalla fine. 

Canestro sbagliato, canestro subito. E’ questo il gioco che condanna la Effe nei primi possessi dell’ultimo quarto. Il clima si surriscalda dopo alcuni fischi contestati e quando troppi spazi vengono lasciati a Chieti dal perimetro. L’attacco fortitudino si affida ai movimenti di Barbante sotto le plance sebbene l’inerzia della gara sia ancora dalla parte della formazione abruzzese, a +5 (72-77) a 6′ dalla fine. La possibilità che si tratti di una gara da decidersi solo alla fine prende sempre più piede, la tripla del pareggio (77-77) di Aradori la evidenza e rende ancor più caldo il piccolo Madison pronto al gran finale. Si mettono gli artigli su ogni pallone e si esulta come quando si segna una tripla ad ogni pallone recuperato. Fischi assordanti e nuovo vantaggio biancoblu a 2’30” dalla sirena. Due errori di Cucci, una palla persa e un’infrazione di passi non sono sanguinosi come nei quarti precedenti anche per il lungo sa farsi perdonare con un 2+1 valido per il +4 Effe (84-80). Jackson non vuole arrendersi, ci prova fino alla fine ma quando sbaglia da 8 metri, dopo il centro di Fantinelli, sempre da tre, la gara scivola definitivamente dalle mani degli ospiti e invola la Fortitudo alla seconda vittoria consecutiva tra le mura casalinghe, questa sera determinanti nel restituire un’atmosfera incandescente. Finisce 90-83, Chieti conserva il proprio primato dai 6,75 metri, mentre la Fortitudo scala verso l’alto la classifica del girone Rosso.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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