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Portaluppi: «Voglio una Fortitudo che rispecchi il DNA di questa piazza»

Il nuovo general manager della Fortitudo parla a BFV Live: entusiasmo alle stelle, fiducia nella collaborazione con Caja e tanta voglia di riportare la Effe ai vertici.

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Flavio Portaluppi (© LBA)
Flavio Portaluppi (© LBA)

Sono bastate ventiquattro ore per capire di essere nel posto giusto. Flavio Portaluppi, da poco nominato general manager della Fortitudo, ha raccontato le sue prime impressioni da dirigente biancoblù durante un’intervista a BFV Live su Canale 88, trasmettendo l’entusiasmo e la determinazione di chi ha già abbracciato la sfida sotto le Due Torri.

«Sono state 24 ore molto intense. Ho cercato di non farmi sommergere dalla quantità di informazioni, ma ho capito subito che quella di venire a Bologna è stata la scelta corretta. Ringrazio il presidente Tedeschi e i soci per avermi dato questa opportunità».

Un ritorno al fianco di Attilio Caja, con cui ha condiviso un’esperienza a Cremona, rappresenta per Portaluppi una certezza in più: «Attilio è una garanzia. Lavora con metodo, è preparato e ha un approccio al lavoro che mi piace molto. Ritrovarlo è un piacere assoluto».

Le parole di Flavio Portaluppi

Fortitudo, un nome che pesa

Cos’ha spinto un dirigente del suo calibro, ex presidente dell’Olimpia Milano, ad accettare il progetto Fortitudo? «Volevo rimettermi in gioco e questa piazza ha un’identità unica. La storia del club è importante, il suo DNA è chiaro e riconoscibile. Il tifo qui è travolgente, un fattore determinante sia per chi dirige che per chi scende in campo. L’obiettivo è costruire una squadra che dia soddisfazioni e rappresenti al meglio lo spirito della Fortitudo».

Mercato già nel vivo

Il lavoro, intanto, è già partito. Portaluppi e Caja stanno mettendo le basi per la Fortitudo che verrà. «La priorità è capire bene cosa ci portiamo dietro dalla stagione passata. Poi si tratta di cercare italiani: verso fine giugno qualcosa potrebbe muoversi, con giocatori di Serie A magari disposti a scendere per avere più spazio. Stiamo cercando un esterno e un lungo stranieri. Profili ben precisi, in linea con ciò che ci serve per completare la squadra».

La prossima Serie A2 si preannuncia altamente competitiva, anche per via di una nuova geografia economica del campionato. «Le prime sensazioni dicono che ci saranno società, soprattutto nel Sud Italia, con grandi disponibilità economiche. Ma il budget non basta: serve creare una squadra vera, con la giusta chimica. Chi parte per primo sul mercato non è detto che abbia poi un vantaggio in classifica».

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