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Convincente la Virtus Segafredo con Weems e Adams sugli scudi, la Fortitudo Lavoropiù si prepara a trovare i primi due punti in classifica

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photo Virtus - Giulia Pesino


La vittoria di ieri sera contro il Lokomotiv Kuban è stata fin qui la cosa più convincente prodotta dalla nuova Virtus Segafredo, non tanto, o non solo, per l’importanza dell’avversario nel contesto dell’Eurocup, ma soprattutto per come è arrivata, con la personalità giusta per affrontare questo genere di competizione internazionale. È vero che nel primo tempo i bianconeri hanno sbagliato molto, qualche volta in modo imbarazzante, ma non si sono mai disuniti al punto di perdere il contatto con una formazione di grande solidità strutturale e considerevole tasso tecnico in un buon numero dei suoi giocatori. È stato un piacere vedere sul parquet atleti come Will Cummings e Jordan Crawford (stranamente confinato in panchina da Pashutin nei momenti determinanti), come pure Kuzminskas e Kalnietis, e la partita ha proiettato i tifosi in una dimensione che da decenni faticava a riemergere sotto le Due Torri. L’Eurocup quest’anno parrebbe addirittura più interessante della scorsa stagione, con squadre sulla carta forse ancor più attrezzate. Il livello fisico degli scontri ieri è stato notevole ma onesto, in generale, con arbitri che hanno tollerato tanto sotto le plance, magari fischiando i sussurri a metà campo. Per farla breve, è stata una bella partita. La squadra di Djordjevic cresce, poco alla volta, ritrovando quelli che dovrebbero rivelarsi i suoi protagonisti, in primis quel Josh Adams che ieri non ha solo segnato canestri importanti, dimostrando di saperci essere quando più conta. Siccome va per la maggiore improvvisarsi coach, ne dico una anch’io: non lo avrei tolto nelle fasi finali, perché la Virtus ha bisogno di lui come alternativa a Santeodosic nei momenti cruciali, quando cioè il gioco della squadra tende ad essere monopolizzato dal dio serbo divenendo un po’ troppo prevedibile per le difese avversarie, tant’è che spesso viene costretto a forzare, in quei frangenti. In quei momenti occorre un carattere che pochi hanno, per lo meno se non si vuole rischiare il velleitarismo, Adams in Spagna ha dimostrato di averlo, cerchiamo di dargli lo spazio che gli serve per completare l’inserimento in questa Virtus. Pur ricordando lo strepitoso Weems, non starei a fare le pulci a questo o quell’altro giocatore perché dobbiamo ricordare quelli che sono stati i tempi di preparazione alla stagione, pe cui ci aspettiamo ben altre forme fisiche procedendo di questo passo. Fra l’altro, non si è avvertita più di tanto l’assenza di Pajola/Pajolic, il cinno divenuto improvvisamente grande e indispensabile per il contributo da lui dato al gioco fin qui. Sabato arriverà Cremona, avversario non irresistibile, ancorché meritevole di rispetto. Ci attendiamo un’ampia rotazione con distribuzione di responsabilità pure a che fin qui se ne è volute, o potute, prendere meno, per questioni di gerarchie un po’ fisiologiche, un po’ indotte, in modo da avere sempre più dodici giocatori dodici. La stagione, salvo imprevisti, sarà lunghissima, ci sarà bisogno davvero di tutti.

La Fortitudo Lavoropiù si interroga frattanto sulla propria identità, scoprendosi un po’ svestita in alcune parti del corpo, tanto che iniziano a girare voci su possibili acquisti. Se fino all’altro ieri non si voleva sentir parlare di altri stranieri, ora c’è chi paventa l’arrivo di un lungo da recuperare sul mercato estero, non dimenticandosi che dietro una porta potrebbe apparire Travis Diener, per ora autoconfinatosi in USA nella dimensione rassicurante della famiglia. Quanto visto fin qui non può non mettere un po’ in allarme, per lo meno se ci si riferisce alle aspettative cresciute in estate con l’arrivo dei “tre moschettieri”. Ci sono equilibri da trovare, assieme a un po’ di chili e qualche centimetro che arricchiscano le rotazioni senza che vi siano quei cali organici visti fin ad ora. Sacchetti ci sta di sicuro lavorando in palestra, ma dai sassi non esce l’olio. Sabato arriva all’Unipol Arena una Trento che ha fatto dell’impatto fisico una delle sue armi preferite, come confermato contro Patrasso. Staremo a vedere cosa accadrà, giacché non manca poi così tanto, meno di venti gironi, anche all’esordio in Basketball Champions League, e tutto potrebbe complicarsi ulteriormente. Il rientro di capitan Mancinelli potrà dare una grossa mano, ma il primo obiettivo dovrebbe essere la costruzione di una difesa che riesca ad evitare certi sbandamenti che puniscono amaramente. Domenica si scontrano due squadre cha hanno fin qui fatto e subito in pratica gli stessi punti, entrambe a zero in classifica, però una in casa e l’altra reduce da una fatica europea. Sono occasioni che bisognerebbe cercare di non perdere

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