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Roseto-Fortitudo, le parole di Pozzecco- 8 Apr

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“Volevo chiedere scusa perché alla fine ero incazzato e ho rotto qualcosa in spogliatoio. Ma ho già avvisato il custode che mi manderà la fattura per quantificare il danno”. Esordisce così Pozzecco, nel post partita. “Roseto è un posto splendido. Martinelli provò a prendermi una volta. Ma andai a giocare da un’altra parte. Ringrazio la gente che ci ha accolto. Il PalaMaggetti è stato splendido. Poi, voglio fare i complimenti a Di Paolantonio”. Poi, fa mea culpa: “È colpa mia se giochiamo a sprazzi e se stavamo per buttare la partita. Non l’abbiamo mai chiusa. Dobbiamo giocare meglio, perché a spegnere e riaccendere la luce si rischia. Gerarchie? Voglio darle e ci sono. Il problema non è dare gerarchie, è assumere questa responsabilità. Non è facile da un giorno all’altro perché devi essere accettato dagli altri e fare qualcosa di diverso. Mi ci vorrà del tempo anche a capire determinate cose. Viviamo in un mondo comunista: tutti uguali. Ma non è così. I giocatori oggi pensano “se tira lui, tiro anche io”. Ma bisogna capire chi sa fare cosa. Le generazioni di oggi vogliono apparire ed è sbagliato. Massimo Bonini mi ha raccontato che una volta Platini fumava tra primo e secondo tempo. Bonini gli ha detto ‘Michael tra primo e secondo tempo no’. Lui gli ha risposto: tanto corri tu per me”.

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