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Sotto i riflettori: Stefano Mancinelli

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I primi anni a Chieti, poi Bologna, Milano, Cantù, Torino, prima del ritorno sotto le due Torri quasi quattro anni fa. La seconda venuta del capitano Stefano Mancinelli, a 33 anni, tornato alla corte della Fortitudo per compiere quella che sarebbe stata l’impresa principe dei biancoblù, in un percorso iniziato nel lontano 2010: la resurrezione ed il ritorno nella massima serie dell’Aquila.

INIZI.

Cresciuto tra le file dell’A.S. Pallacanestro Chieti, la strada verso il successo inizia per lui ad inizio del ventunesimo secolo, quando la Fortitudo ne acquisisce il diritto alle prestazioni, schierandolo per la prima volta l’anno successivo contro Reggio Calabria. Passo dopo passo Mancio iniziò la scalata verso il successo, raggiungendo il climax con la conquista del titolo al termine della stagione 2004/2005, prendendo il posto del monumento biancoblù Gianluca Basile come capitano, dopo la sua partenza e restando a Bologna fino al 2009. Dopo il fallimento della società felsinea, furono numerose le tappe del cestista abruzzese, fino al suo ritorno alla corte della Fortitudo: “Volevo tornare a casa, e finalmente ci sono” le sue prime parole nella conferenza stampa di presentazione.

QUALITA’.

Di ruolo ala, Mancinelli abbina una presenza fisica importante con i suoi 203 centimetri per 105 chili ad una tecnica sopraffina ed una capacità di risolvere le partite con la sua qualità. Nonostante la mole, difensivamente “Mancio” è un cliente scomodo: se sul primo passo ha qualche problema con giocatori più rapidi di lui, nel gioco in post e sotto i tabelloni si rivela come uno dei primi della classe, permettendo ai suoi di ripartire grazie alle sue doti di regista aggiunto. Se la fase difensiva è uno dei suoi punti forti, quella offensiva non è da meno: capace di creare numerosi grattacapi agli avversari spalle a canestro, chiamato in causa nei momenti importanti ha nelle sue corde anche il tiro dalla media e dall’arco, nonostante il gancio in post (la cosiddetta “Mancio move”) sia il suo marchio di fabbrica.

LEGA A2.

Concluso il pellegrinaggio lungo la penisola, il ritorno sotto le due Torri di Mancinelli, simbolo di questa società, è coinciso con la rincorsa ancora più convinta al traguardo finale dell’Aquila: la serie A1. A seguito dell’estromissione dai playoff nel 2018, la stessa estate, con qualche acquisto mirato, la Fortitudo si è regalata un roster degno di competere per il ritorno nella massima serie. Nonostante i numerosi problemi durante l’arco della stagione, il capitano ha contribuito alla promozione diretta a fine anno, chiudendo con 8,6 punti di media, conditi da 3,6 rimbalzi, 1,9 assist e 19,2 di valutazione complessiva.

SERIE A.

Al termine di un purgatorio cestistico durato ben 10 anni e dopo un mercato di buon livello, la Fortitudo si è affacciata alla massima serie con tanta voglia e ambizione, ma anche con una grande consapevolezza dei propri mezzi tecnici e limiti. Impiegato tra le seconde linee dall’ormai ex allenatore biancoblù Antimo Martino, in uscita dalla panchina Mancinelli ha saputo regalare ai tifosi solo qualche tenue bagliore della classe di un tempo, non riuscendo a dare un apporto che sarebbe risultato fondamentale. A fronte di 17 minuti di utilizzo medio, i punti per l’ala abruzzese sono stati 5, cui vanno aggiunti 3 rimbalzi e 1,1 assist di media, che gli sono valsi una valutazione complessiva di -4. Una stagione non all’altezza delle aspettative, in cui però si sono potute ancora ammirare le giocate di un fuoriclasse di questo sport. Furono 10 i punti all’esordio contro Pesaro, a cui vanno aggiunti 5 rimbalzi, una stoppata, due palle rubate e tre rimbalzi, ma la miglior prestazione è stata messa a referto nella vittoria interna contro Reggio Emilia: 11 punti in 15 minuti, cui vanno aggiunti 6 rimbalzi che sono valsi la matematica qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia.

L’anagrafe registra 37 anni compiuti il 17 marzo, un’età in cui molti giocatori iniziano a riflettere seriamente sul proprio futuro all’interno del mondo del basket. Il momento del ritiro da parte di Stefano Mancinelli è arrivato? Una domanda a cui non sappiamo dare risposta, ma quello che è certo è che “Mancio” proverà a far ricredere tutti, ancora una volta.

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