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Torino-Fortitudo: le pagelle “ad orologio”

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Foto di Giulia Serafini/Fortitudo Pallacanestro


Più di così era difficile. A ranghi ridottissimi ulteriormente ridotti a gara in corso, la Fortitudo se la gioca fino alla fine contro Torino cedendo il passo solo agli ultimi possessi. Gettando il cuore oltre l’ostacolo e ricercando la semplicità nel gioco, riesce a tenere la partita in pugno nel primo tempo, fino a che Mayfield non si rende protagonista di una prestazione monstre e regala il successo ai padroni di casa (86-80). I meriti di Bologna, questa volta, sono più dei demeriti. Le pagelle ad “orologio”:

 

SHOW TIME

– Francesco Candussi (19 pt/6 rim/2 ass): elementare, fisico e tranquillo. Sa che può sfruttare la sua verticalità in area e non se lo fa dire due volte, sostenendo l’attacco fino a che gli avversari non lo obbligano a cambiare strada. 

– Matteo Fantinelli (15 pt/9 rim/7 ass): la Fortitudo è nelle sue mani, anche mentre si avvicina al 40° e la fatica si fa sentire. Doppia doppia sfiorata, tripla doppia non così lontana. Oltre alle statistiche, il cuore biancoblu batte a partire dal capitano.

– Coach Luca Dalmonte: ha fatto il possibile mischiando le carte un po’ per obbligo un po’ per strategia. L’aver dato fiducia a Niang è una delle notizie più liete che porta a casa dalla trasferta così come la capacità del gruppo di compattarsi e giocare da squadra in un momento critico per il roster. E’ mancato solo il successo.

 

GARABAGE TIME

– Valerio Cucci (15 pt/4 rim/ 1 ass): è lui nel primo tempo, colpi sia balistici che fisici compresi. L’autonomia era ridotta e infatti cala nella ripresa. 

– Saliou Niang (9 pt/5 rim/0 ass): lanciato per esigenza in quintetto, alla sua vera prima presenza stagionale, dimostra di meritare la fiducia dell’allenatore e di poter dare il proprio contributo alla causa biancoblu non come semplice under aggregato alla prima squadra. Che non sia proprio lui un rinforzo per il finale di stagione?

– Nazzareno Italiano (6 pt/2 rim/2 ass): due triple che salvano parzialmente una prova altrimenti insufficiente ma rischiano di salvare la Fortitudo. 

– Miha Vasl (12 pt/3 rim/2 ass): questo è il Vasl che la Fortitudo voleva, almeno per quanto riguarda la pericolosità oltre l’arco. 4/6 da tre prezioso e ben distribuito, non, però, come il resto delle scelte prese individualmente. 

– Lorenzo Bonfiglioli (0 pt/0 rim/0 ass): 3 minuti sul parquet conditi da una palla recuperata, un buon assaggio di campo in vista del futuro. 

 

OUT OF TIME

– Marcus Thornton  (0 pt/2 rim/1 ass): Si infortuna nel secondo quarto, più che dimezzando il suo banco di prova. Quando è sul parquet, però, appare scollegato dal resto della squadra. In quanto americano non potrebbe permetterselo mai, a maggior ragione nel giorno in cui manca Aradori. Certe responsabilità vanno prese.

– Simone Barbante (4 pt/2 rim/1 ass): i suoi centimetri potevano essere un plus per la Effe e invece rimangono un “se”. Perché se è vero che la precisione al tiro non gli manca, a mancare è l’allineamento con il resto del corpo. Niang voleva minutaggio e lo ha dimostrato, Barbante no.

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