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La Preview di Pallacanestro Treviso – Virtus Olidata Bologna

L’analisi sulla sfida di questa sera, palla a due alle ore 20, che vedrà la Virtus Olidata Bologna impegnata sul campo di Treviso

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Edwards
Foto Virtus

Nel posticipo del lunedì sera, la Virtus Bologna scende in campo al PalaVerde per affrontare la Nutribullet Treviso, in una sfida importante per confermare ambizioni e ritrovare continuità. I bianconeri arrivano da una settimana intensa, segnata dall’ennesima sconfitta europea maturata lontano dal PalaDozza, mentre Treviso cerca punti vitali per smuovere una classifica complicata e spezzare il tabù delle gare interne, finora tutte perse.

Ivanovic

Foto Virtus

VIRTUS, SERVE SOLIDITA’: EVITARE BLACK OUT E RITROVARE RITMO.

La Virtus si presenta a Treviso con la necessità di dare continuità alle buone cose mostrate a sprazzi nelle ultime uscite. Il problema dei blackout, come quello costato caro in Eurolega a Barcellona, resta un nodo centrale: cali improvvisi di concentrazione e intensità che, soprattutto lontano da casa, diventano letali. Coach Dusko Ivanovic dovrà lavorare proprio su questo aspetto, cercando una risposta mentale prima ancora che tecnica.

Sul piano delle rotazioni resta qualche punto interrogativo: l’impiego di Taylor continua a essere limitato, mentre Diarra, dopo le recenti prove convincenti, sembra pronto per avere un ruolo più consistente anche in campionato. La difesa, come sempre punto di riferimento bianconero, sarà chiamata a una prova attenta contro un avversario che, pur con limiti evidenti, ha talento diffuso sul perimetro. L’obiettivo è chiaro: vincere e non lasciare per strada punti preziosi, proprio dove altre big hanno già fatto bottino pieno.

Foto LBA

TREVISO, UNA SQUADRA IN DIFFICOLTA’ CHE RITROVA BRIANTE WEBER.

Treviso arriva al match con un bilancio casalingo negativo: tre sconfitte su tre al PalaVerde e una sola vittoria stagionale, ottenuta a Reggio Emilia. La squadra di coach Rossi sta faticando soprattutto nella metà campo difensiva, dove concede troppo e paga la scarsa solidità negli uno contro uno e negli aiuti. L’arrivo del playmaker Briante Weber, finalmente arruolabile dopo l’infortunio, potrebbe dare ordine e aggressività a un gruppo che ha talento ma poca continuità.

Le statistiche confermano le difficoltà: percentuali altalenanti dall’arco, troppi possessi sprecati e una protezione del ferro insufficiente. Eppure, sul piano offensivo, non mancano le armi: Abdur-Rahkman e Olisevicius sono i principali terminali, Ragland è la mente della squadra, mentre Pinkins e Stephens garantiscono presenza interna e fisicità. Occhio anche a Torresani, uno dei giovani italiani più interessanti del campionato.

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