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Ultimo quarto da record, e il derby è bianconero: Fortitudo ko 71-91

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FORTITUDO BOLOGNA-SEGAFREDO VIRTUS BOLOGNA 71-91

 

Fortitudo Bologna: Saunders 20, Happ 17, Withers 10, Fletcher 13, Banks 9, Mancinelli 2. All. Sacchetti

Segafredo Virtus Bologna: Pajola 14, Adams 13, Gamble 11, Alibegovic 10, Hunter 10, Weems 10, Ricci 9, Teodosic 7, Markovic 5, Tessitori 2. All. Djordjevic

Arbitri: Tolga, Borgioni, Dori

QUINTETTI INIZIALI:

Fortitudo: Banks, Happ, Saunders, Toté, Withers

Segafredo Virtus: Adams, Tessitori, Ricci, Weems, Pajola

TIRI DA TRE: Fortitudo 6/2, Virtus 10/28

TIRI DA DUE: Fortitudo 21/36, Virtus 24/33

TIRI LIBERI: Fortitudo 9/15, Virtus 11/14

RIMBALZI OFFENSIVI: Fortitudo 8, Virtus 13

RIMBALZI DIFENSIVI: Fortitudo 22, Virtus 32

 

Happ e Fantinelli nei dodici arruolati, e già questa è una notizia. Sacchetti, nella partita peggiore ma anche più stimolante che possa esserci per cercare di risollevare la Fortitudo da un pessimo inizio di stagione, pur con tutte le scusanti lecite. Il derby numero 109 di basket city con la Virtus, inizia con Teodosic in panca e senza Aradori (ma questo si sapeva) con l’allenatore ex Cremona che si affida a Banks, trascinatore unico degli ultimi (pochi) acuti biancoblu. Niente pubblico, ovviamente, ma uno striscione lasciato là dalla Fossa dei Leoni fortitudina: “Non giocate per una squadra di basket, ma per la gente e la sua fede… combattete!”. La Virtus parte con le triple: Pajola e Adams non fanno sconti, ma la Fortitudo è più che in scia. A metà quarto è a +3 con i liberi di Saunders e il centro di Banks, prima che un’altra tripla di Ricci annulli il vantaggio. Teodosic entra al posto di un claudicante Adams, e subito dopo è la volta di Happ: sì, l’americano è del match. C’è da raccontare una Virtus concreta ma una Fortitudo tutt’altro che arrendevole, oggetto del rammarico dei tifosi nelle ultime uscite: sfortunata da tre, ci prova e non infila, mentre più concreta da due con Happ che rivede il canestro dopo il guaio al gomito che lo ha tenuto fuori. Nel frattempo Teodosic fa due su due per il sorpasso ospite, e la Effe pecca di imprecisione al tiro. Sul finire del quarto, Fletcher infila il quinto punto personale, e in pratica tutto il quintetto è andato a segno. Il +3 Virtus è quasi un rammarico per i padroni di casa: 6/6 da due per la Virtus, 6/10 per la Fortitudo. Pesa il 2/8 da tre contro il 4/11 dei bianconeri.

In avvio di secondo periodo Hunter sbaglia un appoggio elementare a canestro libero, Happ invece no, così come Fletcher. Con l’ala americana che rimedia, la somma fa 28-27 per i padroni di casa. La Virtus aumenta l’incidenza dei tiri da due e a metà quarto è 8/10, con Weems e Fletcher sugli scudi mentre Saunders stavolta a vuoto. Il massimo vantaggio bianconero viene costruito con il +10 sancito dal centro di Gamble dopo un mirabile assist di Teodosic: parziale di 11-0, il primo momento di strappo della partita, prima che la tripla di Withers e lo sbarco in doppia cifra di Saunders porti a -3 i padroni di casa. La nemesi della tripla poi si ripete: lo stesso Withers becca il ferro, mentre Pajola sul ribaltamento va a 8 punti personali e marca il +8 Virtus. La schiacciata di Hunter sentenzia il vantaggio bianconero all’intervallo, 47-41, con un altro centro di Saunders (12 punti per lui nella prima frazione) e le proteste di Djordevic per un presunto fallo in attacco dell’ex Cremona.

Il terzo quarto si apre con Pajola che entra in doppia cifra, Happ che accorcia dai liberi e un’altra tripla di Ricci: 9 punti per lui e 6/17 per la Virtus dalla distanza. La Virtus mantiene il +9 prima del break di Banks che accorcia, prima che Adams e Gamble ristabiliscano le distanze con il 4-0 di parziale. Happ si fa vedere, segna, prende fallo e mano a mano riprende il ritmo partita, notizia succulenta per Sacchetti. Per lo statunitense, 15 punti totali a metà periodo, miglior realizzatore dei suoi. La contesa resta equilibrata, nonostante sia in mano virtussine, molto più reattivi a canestro i bianconeri mentre la Fortitudo tenta le triple, una azzeccata con Banks per il -8, e resta a galla con il lavoro sporco di Cusin. Il margine bianconero viene ritoccato da Alibegovic, 1/2 con i liberi, mentre sulla sirena ancora una tripla di Banks sul ferro: 5/16 da tre per la Fortitudo, non che la Virtus abbia fatto meglio con 6/18.

L’ultimo periodo di gara si apre con l’acuto di Markovic, recuperato già in Eurocup, con la sua prima tripla (5 punti personali) seguito poco dopo da Alibegovic. Non fosse per la schiacciata di Happ, il parziale sarebbe di 8-0. A proposito di schiacciate, Hunter mette la sua, prima che Alibegovic infili da dentro l’area. Il break è clamoroso: la Virtus sale a +20, massimo vantaggio del match con tre minuti in cui sulla Fortitudo si abbatte una autentica valanga. Generosa la Fortitudo, ma il calo fisico che ormai affligge i biancoblu nell’ultimo quarto di gara, pare colpire ancora. Lo strappo virtussino porta al +21 con un’altra schiacciata di Gamble servito da un altro mirabile assit di Teodosic (e che ve lo diciamo a fare?), e saranno 14 a fine partite, record assoluto in un derby. La contesa si chiude sul 71-91. Per la Virtus, ottava vittoria esterna su otto in campionato, e un viatico per tentare una risposta a Milano, vittoriosa con Venezia nel pomeriggio. Mentre la Fortitudo resta a due punti, fanalino di coda in classifica. Ma questo pomeriggio, perlomeno, per tre quarti è stata salvata la faccia.

 

 

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