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Una mitica Virtus Segafredo doma la capolista: 70-68 al Gran Canaria

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foto di Bianca Costantini per 1000 Cuori Rossoblu/Basket City

 

 

VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – GRAN CANARIA 70 – 68   (21-14; 36-35; 51-47)

Virtus Segafredo: Tessitori n.e., Cordinier 8, Mannion 1, Pajola 4, Alibegovic, Hervey 6, Ruzzier, Jaiteh 10, Shengelia 11, Hackett 14, Sampson 6, Weems 10. All. Scariolo

Gran Canaria:  Balcerowski 12, I. Diop, Albicy 6,   Salvo 5, Slaughter 8, Brussino, Lopez 3, Shurna 10, K. Diop, Mutaf n.e., Ennis 19, Stevic 5. All. Fisac

 

Arbitri: Jovcic, Sukys, Bittner

Tiri liberi: BO 15/22; GC 12/16

Falli: BO 20; GC 22

Rimbalzi: BO 38; GC 35

Tiri da 2: BO 20/39; GC 13/30

Tiri da 3: BO 5/20; GC 10/31

Incontrando la prima in classifica alla Virtus Segafredo questa sera si chiede quasi un’impresa, rimaneggiata come è ormai consuetudine contro un Gran Canaria al completo. Se vogliamo, si può considerare una prova di maturità lungo un percorso di crescita forzato dai tempi, prova stasera davvero superata a pieni voti, giacché oltre ad aver visto una grande pallacanestro il pubblico bolognese ha potuto assistere ad una vittoria di quelle che verranno ricordate a lungo, grazie ad una difesa al limite del mostruoso e ad una determinazione, nell’affrontare un grande avversario, che è poi la sola che potrà dare vere soddisfazioni in Europa.

Segafredo all’inizio con Hackett, Cordinier, Weems, Shengelia e Jaiteh; Gran Canaria invece con Slaughter, Ennis, Brussino, Shurna e Balcerowski. Il bel avvio dei bianconeri si sintetizza nell’11-2 che costringe Fisac, dopo 3 minuti e mezzo, a chiedere uno stop. Una difesa granitica fa da volano all’efficacia dell’attacco. Poi Shengelia fa il SanTeodosic spedendo un assist-missile verso Cordinier, col tifo bianconero alle stelle. Troppo bello per durare: Gran Canaria è squadra esperta e sfrutta i primi cambi a proprio vantaggio, anche per due inconsuete palle perse di Pajola a metà campo. Soprattutto, a questo punto i bolognesi cominciano a soffrire fisicamente gli spagnoli, che rosicchiano punto su punto fino al 21-14.

L’intensità che riesce a mettere sul parquet Gran Canaria oggi come oggi per la Virtus è durissima da contenere. Gli spagnoli così risalgono nel punteggio ma soprattutto trovano le chiavi giuste per la difesa, divenuta pressoché impenetrabile. Al 16° un indiavolato Ennis dalla lunetta ottiene il pareggio a 28. Il vantaggio ospite è dopo un paio di minuti (31-33). Alla Virtus però non manca certo l’anima, resiste all’assalto e riesce, anche dopo un severo doppio fallo fischiato a Hackett ed Ennis, a giungere all’intervallo nuovamente sopra: 36-35. Il duello tra Hackett ed Ennis è fin qui la chicca della partita.

È la partita in cui le Vu Nere stanno facendo la maggior fatica sul piano fisico dall’inizio della stagione; per questo ogni canestro, come ogni palla recuperata, è festeggiato come un gol. Sulle tribune si avverte lo sforzo sostenuto dai giocatori sul campo e onestamente non sbracare sembra già un mezzo successo. Quando poi arriva la stoppata di Weems al gigante Balcerowski pare una replica di Davide e Golia. La successiva schiacciata di Jaiteh servito da Hervey infiamma tutta l’Arena. A questo si aggiunge una difesa al limite dell’epico di Sampson, ed è tutta questione di coraggio il vantaggio virtussino all’ultima sosta: 51-47, con Gran Canaria che dà continuamente l’impressione di poter prendere in mano definitivamente la gara, ma la Segafredo non cede con una prova d’orgoglio spettacolare.

Ennis peraltro sembrerebbe il vero padrone della partita. A 6’22” dalla fine completa una penetrazione col canestro e fallo del nuovo vantaggio iberico, 53-54. Hackett restituisce immediatamente pan per focaccia. Il resto è un bellissimo capitolo di basket, di quello che si vede ormai solo in Europa. Dopo una tripla di Weems e due liberi di Shengelia, seguiti alla tripla di Shurna, a 3’35” dalla fine Fisac stoppa il gioco sul 62-57. Per un momento parrebbe aver dato gli ordini giusti, ma questa volta non bastano. Mancano 32” quando Shengelia infila il canestro del 68-60, chiudendo di fatto una partita bellissima, anche se il punteggio finale potrebbe apparire un modesto 70-68. La Virtus Segafredo battendo una tostissima capolista priva di Teodosic e Belinelli ha mostrato una volta di più di quale pasta sia fatta, sempre che ci sia ancora chi ne possa dubitare. Il lavoro di Scariolo un passo alla volta sta cominciando a produrre i risultati attesi; ovviamente è presto per emettere sentenze, in positivo come in negativo, ma i presupposti ci sono tutti, a partire da un Hackett a nostro parere oggi mvp ma solo di un pelo davanti ad un ancora una volta decisivo Kyle Weems.

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