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La Virtus Segafredo vince la battaglia con l’Openjobmetis Varese: 87 – 80

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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA  –  OPENJOBMETIS VARESE     87 – 80                           (21-22; 40-34; 57-55)

Virtus Segafredo: Gaines 10, Deri n.e., Pajola 5, Baldi Rossi, Markovic 14, Ricci 13, Cournooh 3, Hunter 10, Weems 4, Nikolic n.e., Teodosic 19, Gamble 9. All. Djordjevic

Openjobmetis: Peak 6, Clark 8, De Vita n.e., Jakovics 14, Natali 4, Vene 5, Simmons 9, Seck n.e., Mayo 27, Tambone, Gandini n.e., Ferrero 7. All. Caja

Arbitri: Mazzoni, Grigioni, Nicolini

Tiri liberi: BO  17/29; VA 9/13

Falli: BO  16; VA 26

Rimbalzi: BO  42; VA 34

Tiri da 2: BO  20/36; VA 13/26

Tiri da 3: BO  10/24; VA 15/41

Dal credere che una partita possa essere relativamente abbordabile ad affrontarla con sufficienza ne passa parecchio. Dev’essere quello che si sono detti nello spogliatoio coach e giocatori della Virtus Pallacanestro preparando l’incontro con la Pallacanestro Varese, perché la squadra evidenzia immediatamente un discreto nervosismo: non tanto per la retorica dell’epico scontro, quanto per il fatto che la formazione di Caja non è facilissima da prevedere nelle reazioni, capace di sbandate come di prestazioni vicine all’eccellenza. Certo, il tasso tecnico dei due roster non sarebbe confrontabile, ma non dimentichiamo che la squadra bolognese è di costruzione recentissima e di conseguenza esposta a mille incognite. Fatto sta che la partita si rivela subito rognosa, con i lombardi tosti in difesa e reattivi su tutti i palloni vaganti.

I quintetti iniziali sono quelli che si immaginano: Markovic, Gaines, Weems, Ricci e Gamble per la Segafredo, Mayo, Peak, Vene, Simmons e Tambone per l’Openjobmetis. Dopo i primi minuti balbettanti conditi di palle perse, la Virtus sembra riaversi, complice, chissà com’è, l’ingresso di Teodosic. Intanto Weems sbaglia l’insbagliabile, Mayo è in doppia cifra in un amen, per la prima volta quest’anno pare che la fisicità dei bianconeri non riesca ad avere la meglio sugli avversari. Fatto sta che alla prima sosta il punteggio è 21-22, inatteso più per i punti subiti che per quelli realizzati.

Al rientro, le maglie virtussine si direbbero stringersi di parecchio. Al timeout chiesto dopo due minuti e un po’ a referto è andata solo la tripla di Cournooh per un temporaneo vantaggio, annullato da un alley-oop di Mayo per Simmons. Poi però un punticino alla volta la Segafredo inizia, tra un pasticcio e un assist spettacolare, a scavare un piccolo solco che le consente di giungere all’intervallo sopra di 6, 40-34. Forse un eccesso di frenesia la sta penalizzando più del dovuto, ed è la prima volta che le succede quest’anno.

Il terzo periodo conferma la china presa precedentemente. Non c’è la fuga, ma intanto si sono trovati i correttivi per tamponare Mayo. A 3’55” dal termine del quarto ci sarebbe la possibilità di una minifuga bianconera, con un antisportivo assegnato a Peak, ma Markovic fallisce i due liberi e Hunter si fa cogliere in infrazione di passi dopo la rimessa. Natali, dall’altra parte, realizza canestro e aggiuntivo che riavvicinano i lombardi. L’insicurezza con cui la terna arbitrale sta dirigendo contribuisce ad incattivire i giochi, e qui riemerge la classe di Mayo che addirittura riporta i suoi in vantaggio, a una ventina di secondi dalla sirena, mentre Teodosic a 8” sbaglia un libero su tre e realizza quello assegnato per un fallo tecnico ad un irato Caja: 57-55 all’ultima sosta, è tutt’altro che finita, insomma.

L’ultimo tempo comincia in un clima da finalissima, con Bologna che in un PalaDozza infuocato ne fa una buona e una no e Varese che non si arrende affatto. Entrano alcune triple da una parte e dall’altra, a 5’40” dalla fine un contropiede di Markovic riporta la Virtus a +9, 72-63, ma siamo bel lungi dal chiudere l’incontro: prima Ferrero e poi Vene “triplano” e Djordjevic è costretto al timeout, poi Mayo colpisce ancora dai liberi, Hunter realizza con l’aggiuntivo (che sbaglia), ma il colpo è che questo fallo è il quinto del play varesino. Mica che si dia per vinta la squadra di Caja: tocca infatti a Jakovics imitare Mayo e riportare i suoi a -2 a un minuto e mezzo dalla fine. La maggiore esperienza e abitudine alla vittoria dei giocatori in bianconero tuttavia a questo punto fa la differenza, con una pazzesca tripla di Teodosic a una quindicina di secondi dalla conclusione che chiude ogni discorso. Finisce 87-80. La Virtus tira un respiro di sollievo, Varese sente di aver forse buttato un’occasione, per quanto ci sentiamo di dire che la distanza fra le due alla fine si è vista proprio negli istanti cruciali. Continua la marcia senza inciampi dei bolognesi, che oggi hanno mostrato però alcuni limiti caratteriali. Varese invece farà un campionato leggermente diverso da quello dei bolognesi, presumibilmente, ma si sta dimostrando di gran lunga superiore a quanto previsto dai pronostici di tanti soloni in avvio di stagione.

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