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Virtus Bologna – Le “5 W” per conquistare lo scudetto

Chi? Cosa? Quando? Dove e perché? La risposta più semplice sarebbe Virtus Bologna! Da domani inizia la battaglia per cucirsi sul petto il tricolore

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Virtus Bologna
©Virtus Pallacanestro

Nella pallacanestro italiana è rimasta una sola costante: negli ultimi cinque anni la Virtus Bologna è sempre una delle due finaliste per lo scudetto. Delle quattro finali già giocate però, le V Nere ne hanno vinto solo una, quella del 2021 per 4-0 contro l’Olimpia Milano.

Quest’anno qualcosa è cambiato, i meneghini si sono qualificati come quinta forza ai playoff e i felsinei sono stati in grado di eliminarli in semifinale. Ora, al grande appuntamento sarà una sfida inedita a dare spettacolo, quella tra Virtus Bologna e Pallacanestro Brescia. I biancoblù, alla prima finale scudetto della loro storia, proveranno in tutti i modi a ribaltare il pronostico che vede la Virtus determinata a cucirsi lo scudetto sul petto dopo tre delusioni in fila.

Brescia-

Daniel Hackett (©Virtus Pallacanestro)

Ecco allora quelle che potrebbero essere le “5 W” bianconere per portare a casa il trofeo più ambito d’Italia.

1) Who? Bilan e Della Valle (da limitare)

Mvp e miglior italiano della stagione, sono i due leader tecnici della squadra, profili di grande esperienza e talento che hanno guidato la Germani fino a questo punto. Per la Virtus Bologna saranno loro i giocatori da dover tenere maggiormente sotto controllo.

Il centrone croato ex Sassari sta viaggiando a 14 punti e 6,7 rimbalzi di media, rappresenta il fulcro del gioco Bresciano nonostante ne sia l’antitesi a livello di velocità. Dove non arriva con il corpo il nativo di Sebenico arriva con l’elevato QI cestistico che gli appartiene. Sarà per questo il giocatore numero uno da tenere sotto controllo a livello di produzione e creazione. Si perché il numero 2 di Brescia è capace anche di distribuire quasi quattro assist a partita, oltre a creare vantaggi per i compagni sull’arco attirando la difesa in area. Questo non dovrà essergli permesso, la Virtus ha corpi e menti per arginare il croato da Zizic a Diouf passando anche, il meno possibile, da Shengelia.

Ante Zizic

Ante Zizic (©LBA)

Per il navigato Della Valle invece arriva l’occasione di una carriera. Ha sposato Brescia e ne sta diventando leggenda, prima con la vittoria in Coppa Italia proprio ai danni delle V Nere e ora con l’approdo in Finale scudetto. L’ex Milano sta viaggiando a 15,2 punti di media frutto di conclusioni che arrivano spesso da oltre 9 metri. Rappresenta il realizzatore pure della squadra di Poeta e anche lui dev’essere limitato da quelli che sono profili capaci di farlo: Hackett, Pajola ma anche lo stesso Cordinier.

2) What? La difesa e la fisicità

Ecco cosa non potrà mancare alla Virtus Bologna per portarsi a casa il tricolore. Difesa e fisicità rappresentano i due capi saldi della filosofia legata ad Ivanovic e questo gruppo ha dimostrato a Milano di poterle mettere in scena ad alto livello. Dagli esterni ai lunghi, negli accoppiamenti che proporrà il coach montenegrino quasi mai i bianconeri si troveranno in svantaggio a livello fisico. Sarà questa la caratteristica da sfruttare su ambo i lati del campo. Lo stesso Taylor, dal basso dei suoi 178cm (e forse anche qualcuno in meno) ha fatto vedere come piegato sulle gambe possa essere un vero e proprio fastidio per i portatori di palla avversari. Ndour e Burnell possono essere gli unici due profili capaci di pareggiare la fisicità bianconera e andranno tenuti a freno dalla maggior esperienza degli uomini che si troveranno davanti. 

Pajola Brescia Virtus

Alessandro Pajola  (©Virtus Pallacanestro)

Questa Virtus vince in difesa, tenendo bassi i punteggi. A maggior ragione contro una formazione come Brescia, che ha chiuso il campionato con la seconda media punti più alta (90,41) la difesa sarà una delle chiavi per il successo. I biancoblù, una volta preso il ritmo diventano pericolosi e la Virtus deve impedire questo aspetto il più possibile.

3) When? Fin da Gara-1

Guai a pensare che battuta Milano la Coppa sia già in bacheca, non c’è tempo e non c’è spazio per partite di riassestamento. Ivanovic ha concesso a tutti un giorno di pausa, poi nuovamente in palestra, perché questo scudetto è ancora privo di un padrone. Da domani sera la Segafredo Arena sarà una bolgia, il sold out è vicino e l’entusiasmo non deve calare così come l’attenzione. Nelle scorse finali con Milano il fattore campo è sempre stato un punto debole per le V Nere che spesso lo hanno perso fin dalla prima gara della serie.

©Virtus Pallacanestro

Domani sarà necessario presentarsi ancor più affamati e decisi per incanalare una serie che sembra poter essere l’ultima di questo gruppo ormai storico. 

4) Where? A Brescia

Arrivati agli ultimi due punti dobbiamo proiettarci verso quello che sarà un momento decisivo della serie. Alla vigilia di Gara-1 si pensa solo ai primi 40 minuti, ma la Virtus è a Brescia che se vorrà alzare al cielo la coppa dovrà farlo. La mentalità dovrà essere quella di chi non deve sbagliare niente, c’è ovviamente la pressione di essere favoriti, di avere la grande occasione, ma non va fatta crescere inciampando. Ecco perché, in un futuro lontano solo una settimana non bisognerà arrivare a Gara-5, dove si giocherebbe si in casa ma con la pressione di chi ha già perso due volte nonostante sia favorito e rischia ancora una volta di non poter gioire sul più bello.

Il mantra dev’essere quello di non far entrare prima di tutto in partita e poi nella serie la Germani, perché ha già dimostrato che una volta dentro difficilmente la si può fermare. 

5) Why? Perché ora è il momento

Dopo tante delusioni e una stagione travagliata, quella che sembrava essere la più disastrosa di tutte, questo gruppo ha avuto la capacità di rialzarsi. Così come la società, che ha avuto, nella persona del patron Zanetti la forza di cambiare le cose dall’interno. Ivanovic non sappiamo se possa essere l’uomo giusto per un nuovo ciclo, ma è sicuramente la persona che dopo aver perso ai quarti di Coppa Italia ha avuto la forza di dire: «Vinceremo lo scudetto». 

Hackett Shengelia Virtus Bologna

Hackett – Shengelia (©Virtus Pallacanestro)

Perché Toko e Dani, che hanno conquistato si l’Eurocup e diverse Supercoppa hanno dimostrato di volere questo tricolore più di ogni altra cosa e di volerlo portare nuovamente alla propria gente.

Perché potrebbe essere l’ultima stagione del capitano e un vincente come Marco Belinelli merita, per la carriera e i sacrifici di finire, se lo vorrà, guardando tutti dal tetto più alto d’Italia. 

 

 

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