BasketVirtus Bologna
Jallow: «Essere alla Virtus è un onore, qui per dare tutto»
L’intervista a Karim Jallow, giocatore della Virtus Bologna, che ha fatto il punto della situazione in casa bianconera
Karim Jallow, nuova ala della Virtus Olidata Bologna, si sta già ritagliando un ruolo importante all’interno del gruppo bianconero. Nato nel 1997 a Monaco di Baviera, Jallow è cresciuto nel vivaio del Bayern e ha poi militato in diversi club tedeschi prima di approdare in Italia, dove sta vivendo la sua prima esperienza fuori dalla Germania.
L’INTERVISTA AL GIOCATORE DELLE V NERE.
Ospite della trasmissione Sport Club su E-Tv, il giocatore ha raccontato le sue prime impressioni sulla città, sul gruppo e sul lavoro con coach Dusko Ivanovic.
«Fantastica, mi piace il cibo, ma anche la gente mi ha fatto sentire già come fosse la mia seconda casa» – ha esordito Jallow parlando del suo ambientamento a Bologna, confessando anche una predilezione tutta italiana: «Le lasagne sono il mio piatto preferito».
Sul nuovo percorso lontano dalla Germania, il numero 14 virtussino ha spiegato:
«Lasciare la Germania è stato il passo giusto: è un modo per imparare tanto, in un nuovo ambiente. È una crescita sia come persona che come giocatore, e un onore essere in Virtus. So cosa il club e la gente si aspettano da me: che si dia il massimo per questa maglia. Ho incontrato un grande coach, è stata la scelta giusta».
Chiamato a raccogliere l’eredità di Cordinier, Jallow ha le idee chiare su cosa gli chiede Ivanovic:
«Difesa, energia, piccole cose che aiutano la squadra: sforzi, rimbalzi, ritmo in attacco. Devo dare velocità alla manovra e passare bene la palla».
Sul momento della squadra e su compagni come Vildoza e Diouf, il tedesco ha mostrato maturità:
«Siamo un team nuovo, serve tempo per essere al massimo. Se qualcuno non sta andando bene adesso, avrà tempo per crescere. Diouf è un giocatore molto importante per noi, si allena con grande intensità».
Riguardo all’approccio difensivo richiesto da Ivanovic, ha aggiunto:
«Non è facile mantenere 40 minuti di intensità, ma dobbiamo sempre controllare ciò che dipende da noi: l’energia e la concentrazione. Questo è ciò che il coach vuole».
Infine, uno sguardo al futuro e alla sfida con il Monaco in Eurolega:
«Sarà dura, loro sono tra i migliori della lega ma non abbiamo paura. In casa vogliamo essere pronti, sarà una battaglia e noi siamo pronti».
Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook
