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Virtus Bologna

L’affascinante storia della Virtus Pallacanestro. Dodicesima puntata.

L’interruzione per la Guerra. Virtus costretta ad abbandonare la Santa Lucia. I quattro virtussini caduti in Guerra. Iniziamo con la storia di Luciano Trevisi, Franco Mariani e Antonio Rosini.

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Virtus Pallacanestro Dodicesima puntata. La Virtus fu costretta ad abbandonare la Santa Lucia nel 1944. Ecco Il primo numero del Corriere Cestistico è il numero unico dell'anno 1, uscito l'8 dicembre 1945 con il vano appello al Sindaco per la riassegnazione alla Virtus della gloriosa palestra
La Virtus fu costretta ad abbandonare la Santa Lucia nel 1944. Ecco Il primo numero del Corriere Cestistico è il numero unico dell'anno 1, uscito l'8 dicembre 1945 con il vano appello al Sindaco per la riassegnazione alla Virtus della gloriosa palestra (Foto Virtuspedia)

La stagione 1943/44 vede un campionato strutturato in un girone finale con Reyer, Ilva Trieste, Ginnastica Triestina, Crda Trieste. A causa di un reclamo, il titolo vinto dalla Reyer non fu assegnato. Borletti Milano, Giordana Genova e Virtus Bologna furono invitate ma non parteciparono. Ridotta al minimo l’attività in casa Virtus. Comunque viene disputato a febbraio in Santa Lucia un torneo volante, nel quale le V nere presentano due squadre. Sempre in Santa Lucia il 5 aprile Virtus A e Virtus B si affrontano in amichevole, vinta dalla squadra A 38-31. Nella squadra A è presente anche Ragnini, un giocatore che è stato anche compagno di Vittorio Gassman nel Parioli. Si tratta dell’ultima partita disputata nella gloriosa palestra della chiesa sconsacrata che è stata sede della Virtus fin dal 1873. A giugno ritroviamo le V nere a Vignola, dove sconfiggono nettamente una rappresentativa modenese.

I quattro giocatori della Virtus caduti in guerra

Affrontiamo il ricordo di quelli che non sono più tornati. Quattro ragazzi della Virtus pallacanestro, Luciano Trevisi, Franco Mariani, Antonio Rosini e Paolo Ferratini caddero in guerra. Luciano Trevisi, nato a Bologna il 13 maggio 1922, faceva parte delle giovanili bianconere. Fu così che si trovò a giocare nel G.I.L. Bologna, insieme ad altri virtussini, il campionato G.I.L. nel 1938/39 e 1939/40, uno dei tornei (l’altro era il G.U.F.) che il fascismo aveva affiancato ai classici tornei per divulgare l’attività sportiva e farne uno strumento di propaganda. Nella seconda stagione il cammino della squadra bolognese è brillante, tanto da giungere alle finali di Abbazia. I bolognesi ci arrivano insieme alle squadre di Milano, Trieste e Napoli. Dopo aver perso contro lombardi e giuliani, i petroniani si riscattano battendo 41-31 i campani, guadagnandosi la terza piazza. In quest’incontro Trevisi mette a segno 4 punti e sono i suoi ultimi su un campo di basket. Nell’estate successiva ha infatti inizio la campagna del Nordafrica, nella quale Trevisi è impegnato come sottotenente. Qui troverà la morte il primo giorno di agosto del 1943, 81 giorni dopo la resa delle forze italo tedesche e della fine della campagna del Nordafrica.

Franco Mariani e Antonio Rosini

Franco Mariani ha un fratello più grande, Alberto, classe 1921, che ha fatto anche un’apparizione nella squadra maggiore in Serie A (diventerà poi apprezzato arbitro internazionale). Lo ritroviamo il 31 marzo 1944 ad un allenamento in Santa Lucia negli ultimi giorni di utilizzo; in quell’occasione c’è anche il giovane fratello Franco. Franco Mariani si stava affacciando quindi alla prima squadra, ma la sua storia cestistica finì praticamente sul nascere e la sua stessa vita terminò poco tempo dopo in località Fondo Vigo a Monte San Pietro il 27 agosto 1944. Perirà con lui anche il cognato di Alberto, Antonio Rosini (per tutti Tonino), che pure giocava nelle giovanili Virtus ed era compagno di Franco, non solo sui campi di gioco, ma anche nei partigiani. Nel 1946, in memoria di Franco e Antonio, si disputò a Bologna la Coppa Mariani e Rosini, vinta dalla Virtus.

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