Virtus Bologna
L’affascinante storia della Virtus Pallacanestro. Ottava puntata.
Finalmente la Virtus gioca a livello nazionale ed è subito promossa nella massima serie. Filippo Giuli e Giuseppe Palmieri.
Finalmente nel 1933-34 si esce dai confini cittadini, con il campionato di prima divisione. Le V nere vincono l’eliminatoria della zona Nord Est contro il Guf Galvani, prevalendo in entrambi gli incontri, poi sono inserite nel girone Ovest. Due vittorie nette contro il Guf Firenze e una pesante sconfitta contro l’Acega a Trieste 27-6, prima dell’ultima giornata che vede i triestini scendere a Bologna. Il 20 maggio la Virtus prevale 32-25 e raggiunge in vetta i friulani con 6 punti. Necessario lo spareggio a Venezia il 10 giugno 1934. Un franco successo per 33-20 porta i bianconeri alle finali di Firenze, che si svolgono oltre un mese dopo, dal 13 al 15 luglio. La semifinale è contro la Ginnastica Roma. I bolognesi a metà gara sono sotto 8-10 e hanno resistito soprattutto grazie ai 5 punti di Pirazzoli. Nella ripresa i petroniani riescono a prevalere 17-16, sempre Pirazzoli migliore realizzatore con 9 punti.
La finale Virtus-U.S. Milanese
In finale contro l’U. S. Milanese altra gara molto combattuta, 6 pari a metà partita e 14-14 a pochi secondi dal termine. Questa volta è Valvola a guidare il tabellino bolognese con 6 punti, ma il canestro della vittoria lo segna Palmieri, fino ad allora a secco in queste finali: un tiro da metà campo che dà la vittoria ai felsinei e li proietta nella massima serie, la Divisione Nazionale. Nel quarto torneo Invernale di Propaganda, che aveva preceduto il campionato, la Virtus si era presentata con due squadre: la formazione B, seconda dietro il GUF Galvani e davanti alla Fortitudo, quella A quarta. Doppia guida: Filippo Giuli cura la parte atletica, Giuseppe Palmieri quella tecnica.
Filippo Giuli
Nato nel marzo del 1891, Filippo Giuli aveva acquistato grande popolarità nel mondo sportivo bolognese. Fin da ragazzo aveva gareggiato per i colori della Virtus, come ginnasta e come atleta. Per la sezione Ginnastica della vecchia società bolognese aveva partecipato a numerosi concorsi nazionali e internazionali; come atleta era arrivato al traguardo della maglia azzurra: sue specialità erano il salto con l’asta e, soprattutto, il salto triplo. Mel salto triplo, in particolare, aveva stabilito nel 1910 il primato italiano. Lasciata l’attività agonistica, non aveva voluto abbandonare il mondo dello sport; anzi, col passare del tempo, si era interessato ad altre discipline, segnatamente la pallacanestro. Era allenatore e istruttore giurato della Federazione ginnastica italiana e giudice benemerito della Fidal. Aveva costituito a Bologna la sezione dell’Associazione Azzurri d’Italia (della quale era stato poi nominato Delegato per la nostra città e consigliere nazionale).
Palmieri giocatore e tecnico della Virtus
Per ricordare Palmieri, che oltre a segnare quel canestro fondamentale per la promozione del 1934 fu ottimo allenatore, ci rivolgiamo direttamente alle parole di Annibale Nannetti, classe 1940, che giocò nelle giovanili e qualche amichevole in prima squadra. “Uno che veramente formava i giocatori: insegnava tutti i movimenti, indipendentemente dal ruolo; è così che imparai il gancio destro e quello sinistro, anche se la mia struttura fisica mi sconsigliava di avvicinarmi a canestro. Nel 1955 era in programma il torneo Termanini a Modena e gli juniores mancavano di giocatori, allora fummo chiamati io e Gianfranco Marchi, che eravamo allievi. In semifinale incontrammo i padroni di casa dell’Avia Pervia. Sul più cinque rimanemmo in campo in 3, Paulucci e noi due, essendo gli altri usciti per falli. Dovemmo affrontare il finale con questo grave handicap, ma incredibilmente vincemmo di 9 punti. Nel pomeriggio la finale, contro il Borletti, una squadra fortissima. Volpato poi era un pivot il cui solo nome incuteva paura, ma il nostro Nardi, un altro prodotto di Palmieri, lo mise in difficoltà con le sue tante armi. Nardi segnò una quarantina di punti, trascinandoci al successo”.
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