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Virtus Bologna

L’affascinante storia della Virtus Pallacanestro. Settima puntata.

Marinelli, un altro giocatore leggendario della Virtus. L’ultimo campionato bolognese prima di vedersi aprire le porte nazionali.

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Virtus Pallacanestro Settima puntata. Marinelli in Sala Borsa contro il Gira
Marinelli in Sala Borsa contro il Gira (Foto Virtuspedia)

Nel 1932/33 Insieme ai “pionieri” Colombo e De Simoni, la struttura della squadra A della Virtus si fonda su Vannini e Marinelli. Quest’ultimo è alla sua prima apparizione in formazione. Il III Torneo Invernale di Propaganda apre la stagione. Dopo la bella vittoria nella prima giornata sulla Fortitudo, 13-10, la squadra non brilla particolarmente e chiude al sesto posto su nove partecipanti. Ha poi inizio il campionato regionale emiliano di seconda divisione, che in realtà vede schierate ancora solo squadre bolognesi.

Virtus al via del campionato con due formazioni

La Virtus si presenta al via con due formazioni, la A e la B. Per i primi successi occorre attendere la terza giornata: la Virtus A vince in via Saffi, casa Fortitudo, per 18-15. Nel recupero del giorno dopo la squadra B batte il Guf 12-10. Anche la prima squadra batte il Guf alla quinta, ma per forfait. Alla sesta Virtus B e Galvani A vengono decretate sconfitte entrambe per aver presentato un giocatore privo di cartellino. Nel turno successivo derby delle V nere alla Santa Lucia: Virtus A batte Virtus B 42-9. Due giornate dopo la squadra maggiore batte la Bologna Sportiva 20-8, mentre alla decima nuovo successo per forfait della seconda squadra contro il Guf. Molto combattuto il derby di ritorno in Santa Lucia l’otto giugno, con gli stessi vincitori dell’andata, ma solo per 31 a 30. Su sette partecipanti (a un certo punto l’ottava, il Guf, rinuncia al campionato), la Virtus A chiude quinta, davanti alla Bologna Sportiva, mentre settima è la Virtus B.

Marinelli un grande atleta

Marinelli era atleta vero, praticante il mezzo fondo e il salto in alto (anche il rugby), ma aveva la pallacanestro nel destino, era infatti nato proprio di fronte alla “Santa Lucia” e iniziò a frequentare la palestra, come accadeva a quelli della zona, come Bersani, Vannini, Rapini e Ranuzzi. Al nome di Giancarlo Marinelli sono legati tanti aneddoti, uno lo raccontò Gigi Rapini: “Una volta eravamo al campo di via Valeriani, perché la domenica mattina andavamo alla Virtus e giocavamo a pallavolo, ma senza regole. Passò di lì il gestore o il proprietario del Caffè dei Cacciatori, non ricordo esattamente. Costui attraversò il campo in un angolo e Marinelli gli urlò “ehi, amico, devi girare fuori dal campo”. Avrà tagliato il campo di due metri, facendo quattro passi al suo interno. Al tornare indietro passò ancora da lì. Come lo vide fare lo stesso taglio, Marinelli cacciò via la palla e gli si lanciò addosso dicendogli “ti avevo detto di non passare di lì” e con una botta lo stese. Io lo presi e gli dissi “Giancarlo cosa fai?”. Subito arrivò Venzo Vannini che mi tirò giù le braccia e mi disse “si tiene sempre stretto l’avversario, mai il tuo compagno”. Anche Marinelli è stato per venti stagioni alla Virtus, quindici con gare ufficiali. Sarà anche il primo virtussino in nazionale. Ha conquistato due argenti ai campionati europei, ha partecipato a due Olimpiadi, 39 volte azzurro.

 

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