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Virtus Bologna

L’affascinante storia della Virtus Pallacanestro. Tredicesima puntata.

La morte in Guerra di Paolo Ferratini. La morte di Alberto Buriani. Renato Dall’Ara compra il Ravone ma lo lascia alla Virtus. Cambio di denominazione definitivo: S:E:F: Virtus.

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Virtus Pallacanestro Tredicesima puntata. La prima foto di pallacanestro a Bologna fu scattata al Ravone.
Virtus Pallacanestro Tredicesima puntata. La prima foto di pallacanestro a Bologna fu scattata al Ravone. (Foto Virtuspedia)

Le squadre del GIL Bologna e del GUF Bologna, erano praticamente delle squadre giovanili Virtus, formate prevalentemente da giocatori bianconeri. Per il GUF Bologna questo fu sancito ufficialmente a partire dal 28 settembre 1939, data della fusione con la Virtus Bologna Sportiva. La squadra che ne risultò era composta da giocatori della Virtus, a cui andarono ad aggiungersi elementi del GUF. Tra questi Paolo Ferratini, che da quel giorno fu a tutti gli effetti un giocatore delle V nere. Nato a Bologna il 19 febbraio 1917, dopo aver conseguito la maturità classica presso il Liceo Ginnasio Luigi Galvani, s laureò presso l’ateneo bolognese in Ingegneria Civile (Sottosezione Trasporti) il 18 giugno 1940.

Ferratini parte come volontario

Dopo aver superato l’esame di stato a Genova e nonostante gli inviti alla prudenza da parte del padre, legale del Credito Romagnolo, la scelta di rinunciare al rinvio (si era iscritto a Ingegneria Mineraria) e partire come volontario alla Scuola Centrale Militare di Alpinismo segnò la prima tappa di un destino che si sarebbe concluso tragicamente.  Assegnato, come molti altri ingegneri, all’artiglieria alpina, Paolo Ferratini arrivò alla Scuola Allievi Ufficiali di Complemento di Lucca. Nominato Sottotenente finì alla 32ª batteria del Gruppo “Bergamo” (2° Reggimento Artiglieria Alpina), comandata dal Cap. Bruno Gallarotti. Quest’ultimo lo ricorderà come uno degli artiglieri caduti a lui più cari. Raggiunse così Druento, in provincia di Torino, dove il suo reparto stava esercitandosi e dove conobbe un altro giovanissimo Sottotenente, il ventunenne Lorenzo Valditara, che così scrisse una volta divenuto Generale: “Con Ferratini fummo assieme per tutto il periodo della marcia al Don e delle operazioni difensive sul fiume nonché nei combattimenti della ritirata fino a Nikolajewka, condividendo spesso la stessa tenda e, all’addiaccio, la stessa coperta.

La morte di Ferratini

A Nikolajewka Ferratini fu gravemente ferito durante l’assalto finale dell’abitato. Trasportato dai suoi artiglieri in un’isba e curato dal Ten. medico Alliani morì durante la notte. Lo seppellii, con l’aiuto di alcuni soldati, alla base del campanile della chiesa. Al mio rientro in Italia, nell’aprile del ’43, andai a far visita alla madre”. In precedenza, secondo quanto riferito dalla sorella di Paolo, Sofia Ferratini Vancini il Capitano Gallarotti aveva comunicato personalmente alla famiglia il luttuoso evento. A conclusione della sua lettera il Gen. Valditara, ricorda i sentimenti che ha provato verso “quel bravo ufficiale” che lo onorò della sua amicizia. Altre fonti parlano del Sottotenente Ferratini “…un ingegnere bolognese… che al momento della verità non si è scostato per un minuto dal proprio cannone” (che, in realtà, era l’obice da 75/13). I documenti ufficiali riportano: “Caduto in combattimento in Russia, a Nikolajewka, dilaniato da scheggia di mortaio”. Già laureato in Ingegneria Civile, Paolo Ferratini nel novembre del 1941 si era iscritto, a Bologna, al terzo anno di Ingegneria Mineraria e gliene fu attribuita la Laurea Honoris Causa. I quattro atleti deceduti sono ricordati, da una targa nella chiesetta di Porretta, nel sacrario del cestista.

Muore il presidente della Virtus Alberto Buriani

Il 1945 è anche l’anno della morte del presidente Alberto Buriani. Renato Dall’Ara, presidente del Bologna calcio, ma presente anche nel consiglio della SEF Virtus, acquistò il complesso del Ravone. La moglie di Buriani, signora Tosca, si adoperò perché potesse essere lasciato a disposizione della società contraddistinta dalla V nera; solo quasi quarant’anni dopo, al fallimento degli eredi di Dall’Ara, la Virtus riuscirà a tornarne proprietaria. Il 1945 è anche l’anno in cui si rende necessaria una nuova denominazione, che è quella odierna, Società Educazione Fisica Virtus, abbreviato S.E.F. Virtus.

 

 

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