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Virtus Bologna

L’affascinante storia della Virtus Pallacanestro. Undicesima puntata.

Il Torneo internazionale dell’Acqua a Liegi. Virtus vicina al titolo, ma il tricolore non arriva. Albino Bocciai uguaglia Luigi Camosci.

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Virtus Pallacanestro Undicesima puntata. Medaglia vinta da Verardo Stivani al Torneo dell'Eau a Liegi nel 1939, in cui la Virtus si classificò seconda

Il 1937-38 è l’anno del girone unico e le V nere sono seconde dietro il Borletti, ma staccate di sei punti e contro i milanesi perdono entrambe le gare. Il 25 marzo in Virtus-Filotecnica Milano 59-35 Luigi Camosci fa 25 punti. La prima trasferta europea è a Parigi nel maggio 1938: il 14 la Virtus batte 36-31 una selezione locale con 16 punti di Camosci e il giorno dopo vince 35-31 contro la rappresentativa di Alsazia e Lorena, Brisco segna 17 punti e Dondi Dall’Orologio 15. Nel 1939 va un po’ peggio, solo un terzo posto con due vittorie in meno del solito Borletti e con una sola sconfitta in più della Ginnastica Triestina, ma tutto si decide all’ultima giornata quando la Virtus perde a Milano facendosi sfuggire l’occasione di raggiungere le due rivali.

Virtus al Torneo internazionale dell’Acqua a Liegi

Dal 12 al 14 giugno, la Virtus partecipò al Torneo Internazionale dell’Acqua a Liegi. Allora non c’erano le coppe e questi tornei avevano un grande fascino. Nomi mitici quelli delle V nere, Vannini, Marinelli, Paganelli, Girotti, Rossetti, Stivani, a cui si aggiunsero alcuni importanti prestiti, Bessi e Novelli dalla Ginnastica Triestina, Paganella dal Borletti Milano. Nella prima giornata la Rappresentativa di Bruxelles fu battuta 29 a 23. Dopo quella gara, dal Grand Hotel Moderne, Verardo Stivani scrisse alla fidanzata che poi sarebbe diventata sua moglie.

La lettera di Verardo Stivani

“Ieri sera abbiamo giocato contro il Bruxelles ed abbiamo vinto per 29 a 23 nonostante che l’arbitro ci fregasse a più non posso cacciandoci fuori per 4 falli personali Vannini, Paganelli, Bessi e Girotti infortunato, per fortuna leggermente, e speriamo oggi possa giocare”. Il giorno successivo fu il Lilla ad inchinarsi ai bolognesi, vincitori per 37 a 24. Il giorno dopo si giocò la gara decisiva contro una selezione parigina. Un solo punto relegò la Virtus al secondo posto, vinsero i francesi 30 a 29. La Virtus sfiorò il successo e bisognerà attendere molto per la prima vittoria all’estero.

Macaronì

Un curioso aneddoto è legato a quel torneo. Durante un incontro, un signore belga inveiva contro i giocatori italiani, urlando continuamente “Macaronì”. Per un po’ i giocatori della Virtus sopportarono, poi la cosa cominciò a diventare fastidiosa e fece innervosire in particolare Gelsomino Girotti (zio di Giuseppe Sermasi, attuale presidente della sezione scherma e fino a pochi giorni fa anche di quella pallacanestro). Mino, come lo chiamavano i compagni, si avvicinò a Stivani e gli disse: “Alla prossima azione, quando saremo all’altezza di quel signore, io ti passerò la palla, ma tu non prenderla”. Girotti effettuò il passaggio, un vero e proprio siluro, Stivani si guardò bene dal raccoglierlo e la pallonessa, i palloni di cuoio in uso allora, colpì esattamente il bersaglio e il maleducato belga cadde a terra quasi svenuto.

Virtus seconda

Di nuovo Virtus seconda l’anno successivo, ma la Ginnastica Triestina che vince il titolo è davvero lontana. La Santa Lucia è però tabù per tutti ormai da due campionati e i triestini proprio a Bologna perdono la loro unica gara, dopo aver vinto all’andata di un solo punto (questa sarà una caratteristica dei campi di casa della Virtus anche in seguito in Sala Borsa e al Palasport: record d’imbattibilità casalinga stabiliti da Virtus che vinsero titoli, ma anche altre che non portarono a casa alcun trofeo).

Lombardia amara

Le altre sconfitte della Virtus in quel campionato furono tutte in Lombardia, tre a Milano e una a Pavia. La Virtus scende al sesto posto nel 1941 e risale al terzo nel 1942. Nonostante la guerra si gioca, ma Bersani e Girotti vengono richiamati sotto le armi, anche se il primo qualche partita riesce a giocarla. C’è il debutto di Gigi Rapini, un altro dei grandi. La Virtus ha un bellissimo girone d’andata in cui fra l’altro vince a Milano sul Borletti per 24-19 e batte alla Santa Lucia i campioni della Triestina per 25-21. Ma le squadre da battere quest’anno sono la Reyer Venezia e la Bruno Mussolini (ex Parioli) di Roma e la Virtus non vi riesce. Al massimo impatta in casa con i romani in una memorabile partita finita 19-19.

Albino Bocciai

Nel 1942-43, ultimo campionato prima dell’interruzione bellica, s’intravede finalmente la possibilità di vincere il titolo. È arrivato Albino Bocciai da Trieste, che l’8 novembre in Virtus Guf Pavia 60-14 segna 25 punti, uguagliando l’impresa di Camosci di qualche anno prima. Nessuno prima della seconda guerra mondiale ha fatto individualmente meglio in maglia Virtus. Le V nere vincono agevolmente le prime cinque gare. C”è da affrontare la trasferta di Milano e i bolognesi dimostrano di saper vincere anche nelle gare strette, 25-26! Altre due trasferte, entrambe a Trieste: nella prima un agevole successo sull’Ilva, nella seconda un’altra perla, 28-29 alla Ginnastica Triestina, e sono 9 vittorie di fila. Il 20 dicembre arriva a Bologna la Reyer, ma la Virtus soccombe 19-22.

Virtus superata sul filo di lana

Bisogna riprendere il cammino e lo si fa con due altre vittorie di un punto, nel recupero contro la Bruno Mussolini Roma e a Monfalcone. Altre 4 facili vittorie, poi la sfida col Borletti, vinta 32-21. Brutta sconfitta a Roma contro la Bruno Mussolini (risulterà purtroppo decisiva), senza Bocciai che in realtà ha giocato solo 9 delle 20 partite, poi le due vittorie casalinghe contro le squadre triestine. A Venezia la Virtus cede 28-24, venendo superata proprio sul filo di lana dai veneziani, dopo avere condotto tutto il campionato in testa.

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