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Virtus Bologna

L’affascinante storia della Virtus Pallacanestro. Ventesima puntata.

Virtus ancora seconda nel 1952/53. Il fortino Sala Borsa. La Virtus Minganti. Fratelli bianconeri insieme in campo.

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Virtus Pallacanestro Ventesima puntata. Ferriani al tiro in un derby Virtus - Gira in Sala Borsa
Ferriani al tiro in un derby Virtus - Gira in Sala Borsa (Foto Virtuspedia)

Nel 1952/53 le V nere arrivano ancora seconde, ma questa volta nettamente staccate dal Borletti, 39 punti per i milanesi, 30 per i bolognesi, che hanno però la soddisfazione di battere i campioni all’ultima giornata in Sala Borsa, 59-56, con 22 punti di Rapini. Le V nere riescono a conservare la supremazia cittadina: sebbene perdano uno dei due derby contro il Gira, lo precedono di un punto in classifica.

Il record della Virtus in Sala Borsa

Il 23 novembre 1952, battendo la Ginnastica Goriziana, la Virtus porta a 35 le vittorie consecutive casalinghe, una serie iniziata il 15 gennaio 1950 contro la Gallaratese. Un record che resiste tuttora e che dimostra quanto la Sala Borsa fosse un fortino anche in annate non tricolori. L’allenatore è Larry Strong che proviene dal Gira, dove aveva inseguito la vittoria nel derby. Ironia della sorte il Gira vince il suo primo derby ufficiale, al nono tentativo, quando Strong è passato in bianconero. A Bologna per lui non solo basket, ma anche baseball. Vinse due scudetti, nel 1948 da giocatore con la Libertas, nel 1972 da allenatore con la Fortitudo. Alla Virtus portò molto del mondo americano, prima di tutto gli schemi. C’è in squadra in quel campionato anche George De Vito, studente italo-americano. Segnò solo 22 punti in 7 gare ufficiali disputate con le V nere, ma il suo canestro più famoso non compare in quei dati.

Un inutile reclamo della Virtus

Era l’11 gennaio 1953, la Ginnastica Roma venne a sbancare la Sala Borsa ma la Virtus presentò reclamo proprio per un canestro non assegnato a George. Il preciso e sportivo cronista di Stadio, il solito Roberto Tranquillo Fabbri spiegò subito che il paniere era stato segnato dopo che gli arbitri avevano fermato il gioco per assegnare un timeout alla Virtus. Infatti due settimane dopo la Commissione Tecnica Federale della F.I.P. respinse il reclamo per inesistenza dei fatti denunciati. In campo internazionale i bianconeri vincono il 3° Torneo Città di Bologna, in finale sul Partizan Belgrado, e il torneo di Casablanca. Nel mese di luglio la Virtus vince il Trofeo delle Regioni a Venezia, organizzato in occasione della venuta dei famosi Harlem Globetrotters. In campo per le V nere anche due prestiti da Pesaro: Sandro Riminucci, il grande angelo biondo, e Armando Ninchi.

Armando Ninchi quasi bianconero

Ninchi fu ad un passo dal diventare bianconero a tutti gli effetti. Come raccontò il presidente Zambonelli, era stato trovato l’accordo. La cugina, la famosa Ave, lo convinse che poteva avere possibilità nel mondo dello spettacolo e aveva ragione, diventò infatti attore di cinema, di teatro e anche doppiatore. Anni dopo ringraziò Zambonelli per averlo lasciato libero di scegliere.

Il Palio Petroniano

Erano anni in cui d’estate si giocava il Palio Petroniano, giocatori e  allenatori si trovavano ad affrontarsi da avversari. Emblematico quello che avvenne nel 1953. C’erano Dario Zucchi, Gambini, Negroni e anche lo storico ex capitano Vannini nel San Mamolo, Bersani nel San Donato, Ferriani, Ranuzzi e l’allenatore Strong nel San Vitale e così via. In semifinale il San Vitale batté il Lame e il San Mamolo vinse con il San Donato. Così nella finale Ferriani e Ranuzzi affrontarono i compagni della Virtus Dario Zucchi, Gambini e Negroni. Soprattutto Strong, che di lì a poco avrebbe iniziato il suo secondo anno come allenatore della Virtus, si ritrovò in campo con i suoi ragazzi, alcuni nella sua squadra, altri come avversari.

Lello Zambonelli e la Minganti

Chi era questo Lello Zambonelli, che aveva quasi portato Ninchi a Bologna? Già giocatore prima della guerra, fu poi brillante dirigente e per due volte presidente, dal 57 al 59 e dal 66 al 68. Portò anche il primo sponsor che affiancò la Virtus, le officine Minganti che arrivarono l’anno dopo, nel 1953/54. Un abbinamento familiare, la titolare è la signora Gilberta, con i nipoti Franco Gabrielli e, appunto, Zambonelli. È scomparso nel 2018 a 98 anni. Il periodo Minganti fu un periodo felice, gran parte del quale coincidente con la presidenza Virtus di Agostino Mezzetti (in carica dal 52 al 57). A molti giocatori veniva anche offerto un posto in azienda, uno su tutti Achille Canna. Il 1953/54 è l’anno, però, del sorpasso in città, nonostante le novità di Calebotta e Canna, infatti la Virtus arriva terza a 28 punti, ma lontana dal Borletti (41) e dal Gira (38).

Calebotta segna 68 punti in Tunisia

Nel periodo natalizio le V nere vanno in tournée in Tunisia, 4 facili successi, nell’ultimo dei quali Calebotta segna 68 punti, e a fine stagione le V nere vincono a Matarò il torneo per il cinquantenario della federazione spagnola. Se dal suo arrivo nella massima serie la Virtus aveva disputato i primi nove campionati, scendendo solo una volta dal podio, sesta, ottenendo 5 secondi posti e 3 terzi posti, dopo l’abbuffata dei 4 titoli italiani, torna nel suo ruolo di “eterna seconda”, con 4 secondi posti e un terzo posto.

Fratelli in campo

Molto sono i parenti che hanno indossato la maglia della Virtus e molti tra questi sono stati i fratelli. Il numero però si riduce per quanto concerne i fratelli che hanno giocato contemporaneamente in prima squadra in gare ufficiali. Come abbiamo visto i primi furono i Negroni, Carlo e Cesare, con due scudetti vinti giocando insieme. Nella seconda di queste annate cominciano a disputare amichevoli i fratelli Dario e Dino Zucchi che dal 1948/49 (quando vinsero il titolo con le V nere) saranno ufficialmente in prima squadra insieme fino al 1952/53, anche se in realtà Dario salterà tutto il 1951/52 per infortunio. Sebbene nell’anno sportivo 1953/54 Dario giochi ancora gare ufficiali, mentre Dino solo amichevoli, la loro permanenza in Virtus è veramente stata parallela. Nel 1951/52 ci sono in squadra due Zacchi, Paolo e Nino, ma questi sono solo omonimi.

I fratelli Vitali e i fratelli Gentile

Bisognerà aspettare il nuovo secolo per ritrovare due fratelli insieme in campo, Luca e Michele Vitali. Cresciuti nelle giovanili bianconere si incrociano in prima squadra solo nella stagione 2011/12. Gli ultimi in ordine di tempo sono stati Stefano e Alessandro Gentile: il primo arrivato nel 2017 subito prima dei playoff per riportare la Virtus in serie A, il secondo lo raggiunse nella stagione successiva.

 

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