Virtus Bologna
L’affascinante storia della Virtus Pallacanestro. Ventiquattresima puntata
Nel 1960/61 la Virtus inizia con 13 vittorie ma non basta. La famiglia Gazzoni. Terzo posto nel 1961/62. La drammatica storia di Carlo Lovari.
Nella stagione 1960-61 1a Virtus comincia con una striscia di 13 vittorie, ma poi le V nere vengono tagliate fuori più nettamente che nelle quattro precedenti annate. Quattro sconfitte nelle ultime nove gare, quattro trasferte perse delle ultime cinque, tarpano le ali ai bianconeri. A tre giornate dalla fine i bolognesi sono ancora in corsa, appaiati al Simmenthal e a due punti dall’Ignis, ma con le trasferte di Milano e Varese ancora da giocare.
Non bastano alla Virtus le 13 vittorie iniziali
Contro il Simmenthal la Virtus perde 76-68 e così la gara dell’ultima giornata a Varese non ha più significato, con l’Ignis già campione. I varesini, sconfitti solo nell’andata a Bologna, chiudono con 6 punti di vantaggio su Virtus e Olimpia. Non è un caso che nella striscia negativa dell’ultima parte di campionato si sia inserita anche la bruciante sconfitta di Bucarest che ha eliminato le V nere dalla Coppa dei Campioni, nella quale le V nere avevano sostituito il Simmenthal.
La prima Coppa dei Campioni
Dopo aver eliminato l’Urania Ginevra e aver vinto all’andata, contro Bucarest, di 14 punti, i felsinei cedono di 16 in Romania e danno l’addio alla Coppa. Finisce lì la prima manifestazione ufficiale a cui ha partecipato la Virtus fuori dai confini italiani. La striscia di 16 vittorie consecutive tra campionato e coppa è la migliore sequenza iniziale nella storia bianconera. Appendice della stagione il Torneo internazionale Italia’61 a Torino, dove le V nere colgono due vittorie contro Simmenthal e Racing Parigi, concludendo al terzo posto.
La famiglia Gazzoni
Sponsor in quest’annata è l’Idrolitina, quindi la famiglia Gazzoni, imprenditori sempre vicini allo sport. Arturo Gazzoni, dal 1916 al 1918, era stato nominato Presidente Onorario del Bologna calcio. Il figlio di Arturo, il commendatore Ferdinando Gazzoni Frascara nell’assemblea dei soci del 30 aprile 1959 era diventato Presidente della SEF Virtus (in carica fino al 23 febbraio 1961). Nella stessa assemblea fu nominato vice presidente il figlio di Ferdinando, Giuseppe. Nel 1960 Giuseppe Gazzoni Frascara assunse anche la carica di commissario straordinario della sezione pallacanestro, sostituendo Giorgio Neri, che a suo volta lo rileverà nel 1961. Nel 1960/61 la famiglia Gazzoni arriva alla Virtus pallacanestro anche in qualità di sponsor. L’esperienza si ripeterà nelle stagioni 1986/87 e 1987/88 con il marchio Dietor. Giuseppe Gazzoni Frascara, che era già stato sponsor del Bologna Calcio nella stagione 1985/86, diventerà poi presidente del Bologna F.C. 1909, rilevandolo nel 1993 in un’aula del tribunale e portandolo poi dalla serie C alla semifinale di Coppa Uefa. 1961/62.
Virtus terza nel 1961/62
L’anno dopo la Virtus osserva da lontano la sfida Simmenthal-Ignis, che chiudono a 38 punti. I bianconeri sono terzi a 30, ma le V nere sono indirettamente coinvolte nella lotta scudetto. A sei giornate dalla fine Varese sembra avviata al titolo, con 4 lunghezze di vantaggio sui rivali milanesi. L’Ignis, però, cade in casa proprio contro la Virtus Bologna (senza sponsor in omaggio ai 90 anni della S.E.F.), 90-96 il punteggio, con 22 punti di Lombardi e Conti. Poi i milanesi, vincendo lo scontro diretto hanno appaiato i gialloblù e prevalendo nello spareggio di Bologna si sono aggiudicati il titolo. Nel maggio 1962 una Selezione Emiliana composta da Alesini, Calebotta, Canna, Conti, Lombardi (33 punti), Paoletti, Pellanera, Zuccheri della Virtus, Stefanelli e Varotto del Petrarca Padova, Rossi e Samoggia del Gira ha sconfitto per 75-74 a Bologna la Nazionale dell’URSS, imbattuta da 7 anni in Europa.
Carlo Lovari
A inizio stagione, in settembre, la Virtus aveva vinto due importanti tornei, di profondo significato. Il Torneo Lovari a Lucca, intitolato a Carlo Lovari, che era arrivato alla Virtus nel 1957 ma disputò solo 9 gare, perché colpito da osteosarcoma. Gli fu amputata una gamba, ma non fece mancare il suo apporto alla squadra, seguendo i compagni al palasport dalla barella. Venne a mancare nel luglio del 1959. L’altro torneo fu quello di celebrazione dei 90 anni della SEF Virtus, contro le lombarde Ignis Varese, Simmenthal Milano e Levissima Cantù, battuta in finale dalle V nere dopo due supplementari.
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