Virtus Bologna
L’affascinante storia della Virtus Pallacanestro. Ventisettesima puntata.
Virtus a lungo con le prime ma è un altro terzo posto nel 1967/68. Con la crisi finanziaria, nelle due stagioni successive solo 9 vittorie, ma intanto è arrivato Porelli.
Con l’arrivo di un buon americano, Swagerty, le cose migliorano nell’annata 1967-68. La Virtus si lascia dietro Ignis e Simmenthal e in testa fiancheggia lungamente le emergenti Cantù e Partenope. A quattro domeniche dalla fine Cantù, Napoli e Bologna sono appaiate, segue il Simmenthal con una sconfitta in più. L’Ignis vince a Bologna, poi la Virtus perderà anche il derby contro l’Eldorado; nelle ultime quattro giornate collezionano due sconfitte anche Partenope e Simmenthal, mentre l’Oransoda Cantù fa percorso netto. Altro 3° posto per i bolognesi, ma alla pari con i napoletani secondi, dietro solo ai canturini. Successo internazionale nel Trofeo Fumagalli disputato a Bologna, battendo, OKK Beograd, Joventut Badalona e Racing Bell Malines.
La crisi finanziaria
La crisi finanziaria della società è ben rappresentata da ciò che successe alla fine della stagione. in giugno sono in programma gli ottavi di finale della prima edizione di Coppa Italia, ma a Roseto la Virtus non si presenta. La rinuncia costa il 2-0 a tavolino. La crisi impone una soluzione.
Arriva Gigi Porelli
Il mantovano Gianluigi Porelli non ha ancora quarant’anni ed è a Bologna dai tempi degli studi in giurisprudenza. Ha già messo ordine nella sezione Tennis, lo farà anche nel basket. Se ne va Pellanera, parte anche Augusto Giomo (ricordate il playmaker che aveva vinto da allenatore il primo scudetto giovanile), ma arriva il fratello Giorgio, l’americano è Skalecky. Vinto il Trofeo degli Oscar, 3 sconfitte nelle prime 4 gare di campionato portano all’esonero di Sip, a sostituirlo la coppia Ranuzzi-De Sisti. Situazione sempre allarmante rimediata alla meno peggio col terzultimo posto. Un’unica vittoria fuori casa sul fanalino di coda Stella Azzurra Roma, con 33 punti di Lombardi. Solo 9 vittorie, persi entrambi i derby. Crisi tecnica ed economica, ma con gli acuti delle vittorie casalinghe su Ignis e Simmenthal.
L’americano Terry Driscoll
Le principali novità della stagione 1969-70 sono l’americano Driscoll in campo e in panchina Paratore, per tanti anni alla guida della nazionale, Nessuno sponsor ma una grande V sulla maglia. Da Cantù arriva Danilo Nanni, il resto dell’ossatura principale della squadra è formato dai confermati Lombardi, Zuccheri, Cosmelli, Rundo, Serafini e Buzzavo. Alla settima giornata i bianconeri perdono il derby. Reagiscono subito vincendo a Udine e battendo il Simmenthal davanti a 8000 persone, quando il trio Driscoll, 27 punti, Lombardi, 26, e Cosmelli, 21, dà una mano decisiva. Il girone d’andata si chiude con 6 vittorie e 5 sconfitte, quello di ritorno parte malissimo, 6 sconfitte consecutive. La Virtus si trova al terzultimo posto, a quota 12, appaiata a Pesaro e all’Eldorado, prossimo avversario nel derby. Curiosamente, proprio in questo periodo negativo arriva la prestigiosa vittoria in amichevole sul CSKA Mosca.
Driscoll decisivo nel derby
Nel derby a 12″ dal termine, sul meno uno, un tap-in di Driscoll, dopo un’incursione di Cosmelli, permette alla Virtus il sorpasso che risulterà decisivo. Infatti nell’ultima azione Calamai usufruisce di 2 liberi, ma li fallisce entrambi. Rinvigorita dal successo nella stracittadina la Virtus, batte anche la Snaidero con 38 punti di Driscoll. Il nono successo arriva nell’ultima gara casalinga, contro Cantù: Driscoll, segnando i due liberi decisivi e fissando il punteggio sul 108-106 dopo un supplementare, giunge a 43 punti realizzati. La Virtus chiude settima con 9 vinte e 13 perse, come nell’annata precedente, ma per il secondo campionato consecutivo meno vittorie delle V nere le hanno solo le due squadre retrocesse. Rimangono da disputare e vincere il Trofeo Solferini battendo nel derby l’Eldorado e un paio di amichevoli vinte a Bologna, facilmente contro l’Australia, con più difficoltà contro il Canada. In Coppa Italia ci si era fermati ai quarti, fatti fuori dal Simmenthal, +16 a Bologna, ma meno 17 a Milano.
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