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Morgan «Solo migliorando andremo dove vogliamo»
Matt Morgan analizza il momento della Virtus Bologna durante il Meet e Greet: fiducia, ambizioni e margini di crescita
Il secondo Meet & Greet stagionale organizzato presso il Temporary Store della Virtus Bologna al Gran Reno ha attirato decine di tifosi, desiderosi di incontrare da vicino i giocatori bianconeri. Tra foto, autografi e abbracci, l’evento è stato anche l’occasione per fare il punto sul momento della squadra, impegnata su due fronti particolarmente intensi come Serie A ed EuroLega.
Foto Virtus
LE PAROLE DI MATT MORGAN.
Matt Morgan, uno dei volti più apprezzati di questo avvio di stagione, si è soffermato a lungo sulle sensazioni personali e sull’evoluzione del gruppo, analizzando con lucidità tanto i progressi quanto gli aspetti sui quali occorre continuare a lavorare:
«Penso che stiamo andando molto bene. Siamo in una buona posizione, in particolare in Serie A dove siamo primi in classifica. Possiamo, invece, continuare a migliorare in Eurolega. Non è un segreto che in casa stiamo rendendo molto bene, abbiamo vinto anche qualche partita molto complicata. Dobbiamo crescere ed essere un po’ più incisivi in trasferta. Solo così finiremo dove ci auguriamo di finire».
«Per me è stato molto importante fare un anno di conoscenza del basket in Eurolega la scorsa stagione. Questo mi ha permesso di migliorare e diventare un giocatore migliore. Però ammetto che posso fare ancora meglio di quanto sto facendo ora. Al momento sono felice dove sono e come sto giocando, il mio obiettivo è continuare a migliorare».
«Non so se è meglio o peggio. Penso sia più questione di farsi trovare pronti nel ruolo che viene dato. Quest’anno ne ho uno molto simile alla passata stagione: esco dalla panchina per dare energia. È più una questione di essere in “comfort” in questo ruolo e avere fiducia in quello che faccio».
«Carsen è ovviamente un grandissimo giocatore, in grado di rendere la vita a tutti più facile. Amo condividere il campo con lui, ma per le rotazioni è importante che almeno uno di noi sia in campo. Quando giochiamo insieme otteniamo ottimi risultati, ma le scelte spettano al coach».
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