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Virtus Bologna: Alessandro Pajola, il tuttofare delle V Nere
L’analisi sull’impatto di Alessandro Pajola, sempre più protagonista in casa Virtus Segafredo Bologna

Nello sport esistono due tipologie di giocatori: gli uomini copertina ed i leader silenziosi. Da diversi anni in casa Virtus Segafredo Bologna spicca un atleta che definire leader silenzioso è più che appropriato e stiamo parlando di Alessandro Pajola. Cresciuto cestisticamente in Virtus, il numero 6 bianconero è divenuto una bandiera di questo Club, tanto da essere elogiato costantemente da compagni di squadra, tifosi e Dirigenza.

Foto Virtus Segafredo
UN GIOCATORE A TUTTO TONDO.
Noto al pubblico della pallacanestro per le sue spiccate doti difensive, anno dopo anno Alessandro Pajola ha lavorato duro in palestra, imparando anche dai migliori. Il Pajola che vediamo oggi, oltre ad essere sempre un mastino nella metà campo difensiva, ha assunto un ruolo centrale anche in attacco dove, grazie agli insegnamenti di due grandi giocatori come Teodosic e Markovic, è in grado di fare la differenza leggendo le difese avversarie e fornendo assist ai propri compagni di squadra.
Con il passare del tempo, poi, il playmaker classe 1999 ha acquisito maggiore sicurezza anche al tiro dove, pur non viaggiando a percentuali stratosferiche, è passato dall’essere completamente battezzato dalle difese avversarie ad essere un potenziale pericolo sia in penetrazione che dall’arco dei tre punti. In queste annate, Pajola ha visto aumentare sempre di più il proprio minutaggio, diventando un giocatore imprescindibile per questa squadra. Anche quest’anno, il 6 delle V Nere si è rivelato molto utile alla causa, ed anche nell’ultima Semifinale Play-Off vinta per 3-1 dalla Segafredo, Pajola è stato un grande protagonista.

Foto Virtus Segafredo
L’IMPATTO IN GARA-4.
Alessandro Pajola, in tutta la serie giocata contro l’Olimpia Milano, ha tirato male litigando sia con i ferri della Segafredo Arena che con quelli dell’Unipol Forum. Eppure il numero 6 bianconero è stato tra gli artefici del successo in Gara-4, perchè oltre ad aver segnato una tripla fondamentale in un momento cruciale del match, Pajo si è sbattuto in difesa. Il suo pressing su Shields e Brooks è stato importantissimo perchè ha tolto dalla partita due giocatori che già in passato avevano fatto molto male ai bianconeri. L’azione decisiva, però, è stata la palla rubata a Mirotic a 53” dalla fine che, di fatto, ha permesso a Bologna di tenere a distanza Milano ed esultare così assieme ai propri tifosi per la vittoria finale.
La partita giocata da questo giocatore è la dimostrazione che i numeri non sono tutto, perchè il gioco del basket nasconde tante cose che solo chi mastica pallacanestro da anni è in grado di cogliere. Adesso è il tempo per la Virtus Bologna di restare unita, perchè giovedì sera alle 20.30 si darà il via alla Finale Scudetto che vedrà scontrarsi le V Nere e la Germani Brescia.
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