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Virtus – Da Brindisi a Tortona, la costante nello spirito della Vu Nera

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I play-off sono fatti di step diversi, coach Scariolo fin dalla vigilia della sfida contro Brindisi ha ragionato una serie alla volta ed è stato forse questo “il trucco” per piazzare l’unico 3-0 dei quarti di finale, raggiunto con una media realizzativa di 104,3 punti a partita. Quella contro i salentini sembrava poter essere, dopo gara-1 finita con il risultato di 104-68, una serie in discesa per i bianconeri che hanno approcciato in maniera perfetta alla serie, gli aggiustamenti di coach Vitucci e sopratutto lo spirito di reazione dei biancazzurri hanno però alzato il livello delle due gare successive, in cui la squadra di coach Scariolo ha sconfitto un roster agguerrito e dotato di un reparto esterni di altissimo livello: Reed-Bowman-Harrison realizzano 49 punti in tre in gara-2 e 66 in gara-3. Se non avessimo visto le partite, ma solo gli score e le medie di Brindisi in gara 2 e 3 potremmo affermare con certezza che quei dati abbiano fruttato due vittorie: 44,4 e 39,3 dall’arco, 72,2 e 77,8 da due punti 33 rimbalzi catturati in entrambe le partite, numeri che parlano chiaro, di come la squadra di coach Vitucci non abbia demeriti nella sconfitta, ma si sia dovuta arrendere ad una Virtus offensivamente vicina alla perfezione. 

Da circa due settimane a questa parte le Vu nere sono finalmente al completo, e il volto della squadra in campo è cambiato completamente, gli undici che Scariolo ha ruotato nella serie, che al momento rappresentano una gerarchia chiara e definita, hanno giocato una pallacanestro di grande intensità e agonismo, alternando il gioco dentro l’area con Shengelia, Mickey e un buon Jaiteh, anche se ancora un po’ discontinuo, alle conclusioni da tre punti dei soliti Belinelli e Teodosic, oltre all’imprevedibilità che può garantire un giocatore come Cordinier in un sistema di gioco veloce come quello visto contro Brindisi. Proseguendo l’analisi di gara 2 e 3, spostiamoci su ciò che ha funzionato meno: partendo dalle palle perse, 13 e 11, dati non esageratamente preoccupanti ma alcune di queste sono arrivate in situazioni che potevano compromettere le gare, allo stesso tempo va detto che giocare ad alta intensità ti espone a questo tipo di rischi. Secondo punto migliorabile: troppi rimbalzi offensivi concessi, 14 in gara 2 e 9 in gara 3, contro una squadra che ha un reparto lunghi atipico con alcuni tre adattati da quattro, sono troppi, sopratutto perché l’unico ad aver fatto realmente la voce grossa sotto le plance è stato Shengelia, contro Tortona ci vorrà quindi più presenza da parte di Mickey e Jaiteh a rimbalzo. 

Serie con Brindisi archiviata, ora tocca a Tortona, lo scorso anno le due squadre si incontrarono sempre in semifinale, dalla quale uscì vittoriosa per 3-0 la formazione bolognese, era l’anno dell’esordio in serie A per i piemontesi, che hanno potuto rafforzare la loro coesione e portare il roster ad un livello ancora superiore con l’aggiunta di Semaj Christon, giocatore da 16 punti di media sia in campionato che nella prima serie vinta per 3-1 contro Trento. Quarto di finale superato da Tortona in partite dall’alto coefficiente fisico e agonistico, con scarti che hanno variato da 1 a 3 punti, ed è stato proprio lo statunitense a rendersi protagonista con i suoi canestri sul finale in due delle tre vittorie della Bertram. Su di lui Scariolo starà certamente preparando i suoi mastini, da Hackett e Pajola a soluzioni ancor più fisiche come Cordinier o Abass che possano limitarne la pericolosità a livello realizzativo ma non solo, l’ex Oklahoma infatti ha chiuso la serie con 5 assist di media, dimostrandosi un abile passatore. 

Contro la squadra di coach Ramondino saranno sfide diverse da quelle viste contro Brindisi, si vedrà una pallacanestro un po’ più ragionata, affrontando una difesa che è stata la quarta migliore del campionato con 78,1 punti subiti ed è rimasta sotto gli 80 subiti anche nei quarti di finale, ovviamente la Virtus cercherà di mantenere una sua identità di gioco, anche se Scariolo ha sempre dimostrato di sapersi adattare alle situazioni e poter plasmare la squadra asseconda delle necessità. Ci vorrà anche maggior attenzione sotto canestro contro due centri come Cain e Radosevic e due quattro capaci di aprire il campo come Daum e Severini, oltre a dover tenere a bada il già citato Christon e il talento di JP Macura che fino ad ora non sta disputando dei playoff di altissimo livello, ma è capace di accendersi da un momento all’altro, come ha dimostrato con una conclusione da tre ad alto coefficiente di difficolta realizzata in gara-5 a un minuto dalla fine. Aspettiamoci quindi un gradino ancor più alto nella scala delle difficoltà, che saranno diverse e con più punti focali, perché uno scudetto passa da tre serie, nelle quali bisogna mettere in campo aspetti diversi di se stessi; questa settimana di lavoro in palestra potrebbe aver portato ad una condizione fisica migliore Pajola e Abass che sarebbero fondamentali per le fortune virtussine, oltre al già citato Jaiteh che sembra avere problemi legati più alla tenuta mentale che non a quella fisica. 

Ancora qualche giorno per mettere in ordine gli ultimi aspetti tattici da parte della squadra, le bandiere e la voce per i tifosi, e sarà ancora una volta Virtus Segafredo Bologna – Bertram Yachts Tortona, questa domenica alle 19.30 la palla a due, l’obiettivo è quello di arrivare in Piemonte tra poco più di una settimana sul 2-0, difficoltà per la Virtus: media. 

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