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È la serata di Adams, che ad Andorra ricorderanno per un pezzo: 92 -81 tra Virtus Segafredo e Morabanc

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fotto Virtus- Giulia Pesino


VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – MORABANC ANDORRA  92 – 81    (23-19; 49-47; 75.69)

Virtus Segafredo: Tessitori 15, Deri , Abass 5, Pajola 3, Alibegovic 7, Markovic 2, Ricci 2, Adams 33, Hunter 5, Weems 18, Gamble 2. All. Djordjevic

Morabanc: Pauli 5, Sy 4, Olumuyiwa 9, Llovet 8, Hanna 9, Gielo 10, Garcia 9, Colom 4, Jelinek 21, Pons 2. All. Navarro

Arbitri: Gkontas, Zamojski, Vyklicky

Tiri liberi: BO 8/10; AN 16/24

Rimbalzi: BO 33; AN 28

Falli: BO 22; AN 16

Tiri da 2: BO 24/38; AN 16/30

Tiri da tre: BO 12/28; AN 11/34

La partita tra Virtus Segafredo e Morabanc Andorra con cui si chiude la prima fase di Eurocup ha alla fine un solo vero significato: sancire l’imbattibilità dei bolognesi in questa fase, e sinceramente non è poco, visto che in girone hanno trovato alcune squadre forse modeste ma anche avversari di rango come Kuban e Monaco, per esempio. Il resto lo dice il fatto che in panchina non ci sia Teodosic, preservato, immaginiamo, per la prossima sfida in campionato contro Milano. Però Andorra, seppur ancora menomata dal Covid, ha confermato di essere una formazione con un DNA tosto, nonostante il nulla degli obiettivi in gioco ne abbia sicuramente frenato lo slancio sul parquet, come poi è accaduto anche alla Segafredo.

Il quintetto bolognese è l’ormai frequente Markovic, Adams, Weems, Ricci e Gamble; Andorra schiera invece Pauli, Sy, Garcia, Jelinek e Olumuyiwa.  L’inizio è promettente: subito un imperioso 5-0 che lascia prospettare un avvio fuori dal consueto. Poi, invece, segue uno 0-6 che smentisce il tutto, e comincia una simil-partita di Eurocup, con punteggio altalenante, per un po’, e gioco sufficientemente brioso. Sul finale un piccolo scarto virtussino concede un parzialino che di questi tempi appare interessante: +4 Virtus, 23-19.

L’intensità di questa prima parte è relativa, la gara conta quel che conta e importante è pure non rischiare di farsi male, però tecnicamente qualcosa di buono riesce ad emergere: le ripetute triple di Adams, in doppia cifra in poco più di un amen, un alley oop, qualche assist di pregio, una gran stoppata di Abass. Insomma, la squadra di Djordjevic sa come divertire, e Andorra, con i limiti di organico imposti dal Covid, è uno sparring partner più che discreto, tant’è che all’intervallo lungo lo scarto non è certo immenso, ridotto a due miseri punticini, dopo che ogni tentativo di fuga dei bolognesi è stato sistematicamente rintuzzato dagli iberici: 49-47.

La brutta notizia è che Pajola non rientra neppure in panchina, il riacutizzarsi di un problema al piede lo ha tolto dalla gara e il sospetto è che potrebbe mancare nella supersfida di domenica prossima con l’Armani. Così, rimane più spazio per la guardia americana che risponde presente con enfasi e per un Markovic che nel terzo periodo si accende “come ai vecchi tempi” dello scorso campionato (davvero belle un paio di penetrazioni, di cui una annullata da un fallo considerato precedente). Andorra peraltro non vuole saperne di mollare, ha fin qui avuto in Jelinek un ottimo attaccante, ben imitato da Gielo e Garcia, soprattutto, cosicché a fine terzo periodo lo scarto è positivo ma non ancora rassicurante: 75-69.

Adams festeggia l’avvio di ultimo quarto con il “tiro da 4” con cui sigla il suo trentesimo punto. Peccato manchino i tifosi, sarebbe stato un boato incredibile. Poi, poco dopo commette il quarto fallo personale ed esce tra gli applausi dei pochissimi presenti. Il gioco continua con quel po’ di vivacità che rende la partita comunque gradevole. Andorra si ripresenta anche a -6 a meno di tre minuti dalla fine, ma ecco che rifà la voce grossa il protettore di turno, Sant’Adamo, che con l’ennesima tripla chiarisce le gerarchie sul parquet.

Finisce pertanto 92-81 un incontro che si sarebbe dovuto giocare alcune settimane fa ma gli effetti della pandemia hanno proiettato in questa serata prenatalizia. È stato un buon allenamento, per la Virtus, in vista della gara con Milano? Lo capiremo domenica, rispetto alla quale immaginiamo i tifosi più accaniti stiano già facendo il conto alla rovescia.

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