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La Virtus femminile è nata ufficialmente in una serata di festa a Palazzo di Varignana

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Una vera festa, a Palazzo di Varignana, considerabile come una nuova casa Virtus, è stata la presentazione ufficiale, la sera appena passata, della sezione femminile di Virtus Pallacanestro: clima gioioso, soddisfatto, per aver dato seguito ad un risultato sportivo di grande rilievo, una promozione in serie A che per la seconda stagione consecutiva rischiava di svanire nel nulla. Invece, grazie alla tenacia delle atlete, alla disponibilità della Segafredo di Massimo Zanetti, all’intermediazione dell’assessore Matteo Lepore, al lavoro di tessitura svolto da Luca Baraldi con le istituzioni sportive e amministrative, dopo gli accordi presi con Lega e Federazione la Virtus si affaccia alla ribalta del basket femminile ereditando di fatto l’ultra decennale attività dell’auto-estintosi Basket Progresso (ultimamente targato Matteiplast). Come ha spiegato Baraldi, la Virtus femminile avrà la stessa importanza, la stessa dignità di quella maschile: giocheranno entrambe le squadre con le medesime divise, avranno uguale assistenza medico-sanitaria grazie a Isokinetic, chiaramente con obiettivi agonistici inziali adeguati alle differenti specifiche situazioni. D’altra parte, ha detto Baraldi, lo sport femminile in Italia e nel mondo “è in forte crescita dal punto della prestazione sportiva e non si poteva perdere questa occasione”. Unica differenza, forse, sarà solo negli sponsor, visto che le ragazze pare ne abbiano conquistato uno tutto nuovo totalmente loro. Idem sul piano tecnico: Djordjevic sarà a capo di tutta la struttura della Virtus, supervisionando quindi anche la sezione femminile, seppure quest’ultima avrà un proprio staff tecnico. Ronci e Djordjevic presiederanno ugualmente l’aspetto del mercato (Ronci ha una competenza specifica), benché Baraldi abbia chiaramente ribadito che quest’anno si ripartirà dal nucleo che si è appena guadagnata la promozione, con tutte le giocatrici confermate a meno che non abbiano deciso di propria volontà di battere altri lidi. Ovviamente, si cercheranno i rinforzi resi necessari dall’avere alzato l’asticella con la promozione.

Per completare la sinergia tra le due realtà pure il campo di gioco sarà il medesimo, il PalaDozza, con la società impegnata a verificare se sarà possibile far giocare le ragazze nella stessa giornata dei maschi, creando in tal modo dei pomeriggi domenicali di grande basket a Bologna.

Per l’occasione ovviamente Baraldi non poteva sottrarsi alle inevitabili domande sulla squadra maschile, segnatamente a proposito di un mercato di cui si parla molto sotto i portici ma che ben poco ha fin qui lasciato davvero trapelare. Ancora per poco, però: è programmato per mercoledì prossimo il lancio della campagna abbonamenti e per allora la struttura fondamentale della squadra dovrebbe essere resa più o meno nota. Qui le cose non vanno tuttavia benissimo. Il massimo dirigente virtussino non ha nascosto alcune difficoltà emerse avendo scelto di avventurarsi in un campo ove si finisce per scontrarsi con competitor come CSKA o Real Madrid, e non basta l’appeal di essere stati ammessi all’Eurocup, che, fra l’altro, non è ancora l’Eurolega come palcoscenico. Baraldi peraltro ha replicato che la Virtus è comunque la Virtus e che nei prossimi tre/quattro giorni si dovrebbero avere le risposte definitive da parte dei giocatori contattati. Quasi certamente si tratterà di un mix fra giocatori americani ed europei, per volontà dello stesso Djordjevic. Ma di nomi, per ora, ancora nulla, con quasi tutti quelli passati sui media in questi giorni assai poco probabili, benché salgano le quotazioni per l’arrivo di Stefan Markovic e si vocifera insistentemente su un possibile cavallo di ritorno che non sarebbe Moraschini, quasi certamente destinato  a Milano.  

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