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La Virtus Segafredo compie l’impresa: vince col Besiktas 90-94 e scaccia tanti dubbi che serpeggiavano fra i tifosi

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SOMPO JAPAN BESIKTAS – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA  90 – 94   (21-19; 41-47;66-68)

Sompo Japan Besiktas: Pressey 5, Veyseloglu 8, Utku Al, Geyik 3, Alexander 7, Benzing 10, Cantekin 2, Gibson 22, Mutaf, Sipahi 10, Buva 12, Rich 11. All. Ivanovic

Virtus Segafredo: Punter 15, Pajola 6, Taylor 21, Baldi Rossi 3, Cappelletti, Kravic 8, Aradori 16, Berti n.e., M’Baye 7, Cournooh 3, Qvale 15, Camara. All. Sacripanti

Arbitri: Conde (ESP), Vojinovic (MNG), LIszika (POL)

Tiri liberi: BE23/26; BO 19/26

Rimbalzi: BE 35; BO 31

Falli: BE 22; BO 25

Tiri da 2: BE 23/43: BO 24/43

Tiri da 3: BE 7/16; BO 9/21

Non si sa bene cosa attendersi da questa partita, che vede di fronte due formazioni che una brutta sconfitta potrebbe trascinare sull’orlo di una crisi di nervi. Il Besiktas in coppa è assolutamente deficitario, anche se ha avuto un calendario fin qui complicato, la Virtus esce da una serie di partite che ne hanno messo in dubbio il carattere che ad inizio stagione sembrava essere la sua arma migliore. Difatti, l’inizio, come quasi sempre in coppa, è assai contratto, finché Punter non trova una tripla che pare di buon augurio prima di servire un buon assist a Qvale che va a schiacciare, anche se il tutto è intervallato da un paio di buchi difensivi virtussini che non possono non fare arrabbiare la panchina. Al quinto minuto entra già Cappelletti per Taylor, e il giovane play si metterà in luce con un paio di ottimi assist e un intervento difensivo di gran pregio. A metà la Virtus è avanti di 5 (6-11), ma entra Gibson (5 punti in poco più di un amen), fra i turchi, e qualcosa cambia, come cala, con le rotazioni, l’intensità difensiva bolognese. Alla prima sosta si va sul 21-19 per Besiktas: si prevede una partita tosta.

Al rientro, non cambia granché, punto a punto si procede con la Virtus subito in bonus falli e un magnifico pick’n’roll Taylor-Qvale che porta il centro ad un canestro da cineteca, alla faccia di chi sosteneva che avrebbe la mano quadra. Dal +4 (25-29) si arriva, a 4’23” dalla fine, sul +8 (29-37), con un Pajola protagonista (bellissima penetrazione, poi palla rubata che produce un contropiede concluso con tripla di Punter). Il time out chiesto quasi obbligatoriamente da Ivanovic non produce subito i risultati sperati dai turchi, anzi, Punter con un gioco da 4 (tripla e libero) allunga sul 31-41. Così sarebbe un po’ troppo bello: la somma dei talenti del Besiktas non ci può stare, per cui c’è un loro riavvicinamento, ma un grande rimbalzo offensivo di Qvale consente la giocata ad Aradori per il nuovo + 6: all’intervallo lungo è 41-47.

La partita va a fasi alterne, momenti di ottimo gioco sono seguiti da altri quasi imbarazzanti per errori sia in attacco che in difesa, ma questo è senz’altro dovuto anche alla relativa serenità di entrambe le formazioni: il Besiktas deve ancora trovare un’identità per il proprio collettivo e si affida più che altro al grande talento individuale, la Virtus cerca di uscire da una minicrisi aggravata dagli infortuni patiti e ogni errore pare agire negativamente sull’autostima individuale, ma almeno ha mostrato, fin qui, la faccia giusta da avere in trasferta.

Un caldissimo Aradori fa da contraltare all’assalto dei turchi alla ripresa, Punter fa un paio di numeri dei suoi ma gli viene fischiato il quarto fallo per cui è costretto a tornare in panchina; un po’ tutti i virtussini danno l’anima, mentre fra i turchi il solo Gibson fin qui sembra davvero in partita; a metà terzo quarto, di nuovo è +10, 51-61. Time out, e subito tripla di Benzing, poi è il +5 stoppato da una invenzione di M’Baye. Il Besiktas però ora macina punti su punti, aiutato dalla temporanea assenza di Qvale. Il quarto termina 66-68, il ritorno dei turchi non è stato travolgente ma efficace quel tanto che basta a mantenere totalmente viva la gara che è probabile a questo punto si vinca soprattutto in difesa.

L’ultima frazione parte abbastanza bene per i bolognesi, un tecnico a Cantekin sembra dimostrarlo, ma Gibson non vuole assolutamente perdere, imitato, a questo punto, da Rich che comincia il suo show: 5 suoi punti di fila riportano i turchi a -2, 78-80 poco prima di metà quarto. Anche Taylor tuttavia vuole dire la sua, pure lui con 5 punti di seguito per il +7, 80-87 a 3’59” dalla fine. Poi però fa un “tiro ignorante” che potrebbe costare il rilancio del Besiktas. Anche Kravic fa un gran tap-in, ma subito dopo un fallo abbastanza inutile su Rich che sui conseguenti liberi riporta i suoi a un possesso di distanza. Si entra negli ultimi due minuti sull’86-89; 1 su 2 di Punter, poi 2 su 2 di Benzing; arresto e tiro di M’Baye a segno da 2; errore di Sipahi, sciocchezza di Aradori che va a cercare una stoppata ma a 21” e 7 decimi con un 2 su 2 di Qvale guadagnato a rimbalzo in difesa siamo 88-94.  Gli ultimi secondi sono meno carichi di tensione ma anche di argomenti tecnici. La partita finisce 90-94, la Virtus Segafredo compie una piccola impresa ed espugna un campo sul quale era davvero difficile sperare così tanto. Il Besiktas ha evidenziato problemi enormi sul piano della collaborazione di squadra sia in attacco che in difesa, il solo Kyle Gibson ha saputo mantenere le attese, ma la Virtus è tornata quella di inizio stagione, una squadra con un’anima di grande spessore. Sugli scudi in particolare un grande Taylor per la determinazione con cui ha saputo condurre i minuti determinanti e un immenso Qvale che esce con un plus/minus di +19 e un 24 di valutazione che dicono tutto.

 

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