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La Virtus vola e affonda il Buducnost: 89 – 99 a Podgorica

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(photo Buducnost)

 

 

BUDUCNOST VOLI PODGORICA – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA  89 – 99  (25-23; 47-53; 65-77)

Buducnost Voli: Cobbs 17, Ivanovic 14, Ejim 16, Sehovic 5, D. Nikolic 8, Apic n.e., Mitrovic, Della Valle, Z. Nikolic 4, Popovic n.e., Reed 16, Zugic 9. All. Milojevic

Virtus Segafredo: Tessitori 6, Deri n.e., Abass 9, Alibegovic 8, Markovic 7, Ricci 4, Adams 7, Belinelli 2, Hunter 6, Weems 14, Teodosic 26, Gamble 10. All. Djordjevic

Arbitri: Koromilas, Valeev, Mogulkoc

Tiri liberi: BU 14/18; BO 12/14

Rimbalzi: BU 32; BO 36

Falli: BU 19; BO 24

Tiri da 2: BU 27/50; BO 30/49

Tiri da tre: BU 7/19; BO 9/20

La Virtus Segafredo arriva a Podgorica per confermare la propria leadership nel girone di Eurocup. Torna a casa con un’ulteriore conferma, sia sul piano tecnico che per quanto riguarda il carattere che ha dimostrato di possedere. Unico neo della trasferta, la necessità di sottoporre Marco Belinelli ad accertamenti diagnostici, che potrebbe rivelarsi una pessima notizia a una settimana dalle Finel8 di Coppa Italia.

Nei quintetti iniziali entrano i bolognesi Markovic, Teodosic, Weems, Ricci e Gamble contro i montenegrini Cobbs, Zugic, Ejim, D. Nikolic e Reed. La novità iniziale è un bellissimo assist di Gamble per Ricci. Ma l’intera partita si avvia su binari di indubbio spessore, con entrambe le formazioni che propongono un basket tecnico ed efficace, magari un po’ meno in difesa, ma sono poi gli attacchi a girare davvero bene. A metà periodo si blocca, per un po’, quello bianconero, mentre cominciano le rotazioni per entrambe le squadre, ma in pratica continua un sostanziale punto a punto, e alla prima sosta si va sul 25-23.

Belle cose ora si alternano a qualche errore un po’ grossolano, ma non era banale mantenere il tenore dell’avvio. Anche la terna arbitrale si esibisce in alcuni fischi controversi, che costano un tecnico a un Belinelli che dà segni di frustrazione, e il secondo quarto sembrerebbe poter scavare un piccolo solco sul tabellone. Reed infatti adesso è dominante, perfetto al tiro e ai rimbalzi. Tuttavia le triple di Markovic e Teodosic ricuciono lo strappo mentre Weems, nel finale del quarto davvero ispirato, detta un improvviso balzo in avanti dei bianconeri, vanificando quello che è stato l’ottimo momento di Cobbs e compagni. All’intervallo lungo il punteggio è difatti un 47-53 che indurrebbe al sorriso la squadra di Djoerdjevic, se non fosse che preoccupa un incidente muscolare occorso a Belinelli.

Il parziale di 9 a 4 ad avvio di ripresa induce Milojoevic a chiedere presto time-out; fa bene, perché il rientro premia i suoi che pareggiano il parziale. La partita procede, quindi, con ogni possibile evoluzione, anche se l’esperienza di Teodosic e compagni consente un allungo in doppia cifra, a metà quarto, alla Segafredo, nonostante Gamble risulti bersagliato da scelte arbitrali incomprensibili. In compenso Hunter lo sostituisce alla grande, rifilando fra l’altro una stoppata da manuale del basket. Il terzo quarto finisce con la Virtus avanti di 12, dopo esserlo stato pure di 14: 65-77. Fra i padroni di casa a Cobbs, Reed e Ejim si è aggiunto Ivanovic tra i marcatori in doppia cifra. Di suo, SanTeo è già a 20.

Adams, che era partito assai male, adesso si aggiunge ai protagonisti, come prima era accaduto ad Alibegovic; Abass si guadagna minuti importanti con un grande impegno difensivo, cui aggiunge una bella tripla frontale. Il Buducnost peraltro ha una fiammata che gli permette di tornare sotto la doppia cifra di distacco attorno alla metà dell’ultimo quarto, con Cobbs che non perde occasione per mordere, coadiuvato da Danilo Nikolic, che esibisce una tecnica individuale sopraffina. Nulla da fare, però, per i montenegrini. La Virtus Segafredo vince bene una gara guidata per quasi tre quarti, con il dio Milos (26p) assoluto MVP ma tutta la squadra da elogiare (Markovic, 13 assist) per la convinzione con cui si è impadronita della partita dopo il bel avvio del Buducnost. 89-99 è il risultato finale, non era facile vincere a Podgorica, ma per ora in trasferta la Segafredo è una gran brutta bestia da incontrare.

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